Parto dall'eolica, dai "moderni mulini a vento", come vengono chiamati nell'articolo che sto per postare.
Centrali eoliche ne ho viste solo in abruzzo, sinceramente... e mi sembravano belle, da vedere, oltre a non essere pericolose... ma forse non ero ben informata...
Riassumo brevemente, per chi non avesse voglia di leggersi tutto l'articolo...
L'80% delle persone che vivono in prossimità di queste centrali lamentano disturbi fisici... si va dall'insonnia all'emicrania, passando addirittura per la depressione... (e quest'ultima devo ancora capirla...
... capisco che il rumore, al quale effettivamente non avevo mai pensato, possa disturbare... ma deprimere?
...)
E oltre al disagio fisico, anche quello economico. I prezzi delle case nei dintorni crollano....
Ma io mi domando.... non ci sarà una soglia di distanza regolamentata, in modo da non arrecare danni di nessun genere a chi abita nella zona? Si, si parla di 2,5 km... mentre, nella realtà, ci sono abitazioni che ne distano solo 1,6...
CITAZIONE
A quanto pare gli italiani non sono i soli a mostrare poca tolleranza per i moderni mulini a vento.
Secondo un sondaggio realizzato in Gran Bretagna dalla Dott.ssa Amanda Harry, la maggior parte delle persone che vivono ad una distanza massima di 2 km da pale eoliche sono convinte che il rumore delle turbine stia rovinando la loro salute e la loro qualità di vita. Il continuo fruscio metallico proveniente dagli impianti starebbe inoltre abbattendo il valore delle loro case.
Fra coloro che vivono nei pressi di una pala eolica, ben l'80% sostiene di aver accusato sintomi che vanno dalle emicranie, alle palpitazioni fino alla depressione, mentre il 75% ha riscontrato problemi ad addormentarsi a causa del rumore.
I racconti di chi vive vicino ad un impianto eolico sembrano scritti da Edgar Allan Poe: un intervistato dice che il rumore assomiglia alla “tortura cinese dell'acqua”, che consiste nel legare la vittima e fargli cadere una goccia d'acqua sulla fronte a ritmo costante – senza interruzioni – finché la vittima non impazzisce.
Alcuni dicono di non osare dormire a casa, o di aver addirittura svenduto l'abitazione pur di scappare dall'incubo. Ma perché allora di questo fenomeno non si era ancora sentito parlare?
La spiegazione potrebbe risiedere nel circolo vizioso che costringe all'omertà chi soffre a causa dell'eolico: se si vuole sperare di vendere la propria casa, bisogna tacere il problema del rumore e le gravi conseguenze che esso porta. Ci sarebbe insomma una sorta di “catena di Sant'Antonio” delle case vicine ai mulini a vento. In gergo tecnico si parla di "rifilare il pacco".
Per la Dr.ssa Harry, le turbine eoliche dovrebbero distare almeno 2,5 Km dalle zone abitate: questo perchè danni alla salute sono stati da lei riscontrati in soggetti che vivono fino ad una distanza 1,6 Km dagli impianti.
L'affare sembra così serio che il governo britannico ha aperto un'inchiesta sulla questione, anche perché vi sono opinioni contrastanti sull'effettiva esistenza del fenomeno descritto dalla Dott.ssa Harry.
La British Wind Energy Association - che però non è certo imparziale in quanto parte in causa - bolla infatti come "mito" la rumorosità delle turbine e dice che, pur essendo al corrente della preoccupazione mostrata dai cittadini, non conosce alcuna prova di quanto essi affermano. Dalla British Wind Energy Association continuano poi con una giustificazione che suona quasi come una mezza ammissione: "La cosa brutta del rumore è che può essere una percezione soggettiva. Alcuni possono essere più sensibili di altri".
Sono proprio curioso di sapere come stanno effettivamente le cose... ma mi sa che dovremo aspettare la relazione del governo inglese. Nel frattempo, voi avete testimonianze da condividere coi lettori di ecoblog sulla rumorosità delle pale eoliche?
copincollino da
www.ecolocnetwork.itdimenticavo, 'naggia a me!
energia eolica da wiki!