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Lo sposo è divenuto paraplegico: niente matrimonio

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anonimo spagnolo
view post Posted on 9/6/2008, 10:05     +1   -1




Quando scrivevo tempo fa in una discussione che l'amore cattolicamente inteso è limitato e limitante. Basta un'infermità, una malattia, la sterilità per rendere nullo o impossibile un matrimonio celebrato con rito cattolico.

Allora RObivecchi insultandomi auspicava che qualcuno mi facesse tacere, oggi invece eccone la conferma...verace sempre creduto mai! :tl_denti1:
 
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Paolo San
view post Posted on 9/6/2008, 10:12     +1   -1




questa è la dimostrazione che anche i Vescovi posso sbagliare!

e se fossi stato io non mi sarei arreso ma avrei portato il caso avanti, fino a ricevere il sacramento del Matrimonio!

Iniziamo a vedere cosa dice il diritto canonico:

1084 Can. 1084 - §1. L'impotenza copulativa antecedente e perpetua, sia da parte dell'uomo sia da parte della donna, assoluta o relativa, per sua stessa natura rende nullo il matrimonio. §2. Se l'impedimento di impotenza è dubbio, sia per dubbio di diritto sia per dubbio di fatto, il matrimonio non deve essere impedito nè, stante il dubbio, dichiarato nullo. §3. La sterilità nè proibisce nè dirime il matrimonio, fermo restando il disposto del can. 1098.
 
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SirLancillotto
view post Posted on 9/6/2008, 10:18     +1   -1




In ogni caso non si specifica se i due si siano fermati o stiano portando avanti il caso.
 
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anonimo spagnolo
view post Posted on 9/6/2008, 10:30     +1   -1




Comunque la si metta trovo questa clausola

1084 Can. 1084 - §1. L'impotenza copulativa antecedente e perpetua, sia da parte dell'uomo sia da parte della donna, assoluta o relativa, per sua stessa natura rende nullo il matrimonio.

veramente sbagliata e inaccettabile!
 
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SirLancillotto
view post Posted on 9/6/2008, 10:40     +1   -1




(IlMessaggero.it)
CITAZIONE
Il fatidico sì pronunciato in ospedale a Roma

ROMA (7 giugno) - Si sono sposati con rito civile nell'ospedale Cto a Roma i due giovani viterbesi a cui il vescovo ha negato il rito religioso per «impotenza copulativa»: un'incapacità a procreare causata da gravi lesioni dopo l'incidente stradale. Il matrimonio è stato celebrato questa mattina dal deputato e consigliere comunale Ds di Viterbo Ugo Sposetti, delegato dal sindaco della città Giulio Marini.



(IlMessaggero.it)
CITAZIONE
La Curia: decisione condivisa


VITERBO (7 giugno) - «I termini della questione non sono quelli raccontati: a chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità né dall'intenzionalità dei soggetti»: lo si afferma in una nota diffusa oggi dalla curia di Viterbo in merito alla vicenda della giovane coppia alla quale il vescovo ha negato il matrimonio con rito religioso in quanto lo sposo di 26 anni non potrebbe procreare per i postumi di un incidente stradale che lo ha reso paraplegico.

«Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana - si afferma ancora nella nota della curia - Il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario». In pratica la curia non smentisce il diniego ma lo definisce «condiviso» e, soprattutto, imposto dal diritto canonico, quindi «non soggetto a discrezionalità o intenzionalità».

Il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, afferma che non avrebbe potuto comportarsi in modo diverso da quanto ha fatto. «L'amarezza per il modo inadeguato e pretestuoso in cui è stata presentata la vicenda - conclude la nota della Curia - non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che la verità vi farà liberi».

 
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anonimo spagnolo
view post Posted on 9/6/2008, 10:50     +1   -1




Insomma a breve si ricomincerà ad esporre le lenzuola dai balconi, o a fare la visita dall'urologo al corso perfidanzati? per fortuna che sposarsi significa amarsi!

comunque sposatevi in comune!
 
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Scleva
view post Posted on 9/6/2008, 16:51     +1   -1





Infatti In Comune non ci sono Vescovi che rompono i coglioni :tl_denti1:
 
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SirLancillotto
view post Posted on 10/6/2008, 07:17     +1   -1




(IlMessaggero.it)
CITAZIONE
Il matrimonio religioso negato a Viterbo
Don Gianni: ho benedetto gli anelli, poi li sposerò


di Arnaldo Sassi
VITERBO (9 giugno) - Altro che temporale. La vicenda del mancato matrimonio religioso tra due giovani viterbesi, in quanto lui - vittima di un incidente stradale - ha perso l'uso delle gambe e forse anche la capacità di procreare, è diventata nel capoluogo della Tuscia una vera e propria bufera. Tanto che don Gianni Carparelli, sacerdote viterbese missionario a Toronto, in Canada, presente alla cerimonia religiosa svoltasi sabato scorso al Cto di Roma, una cosa si sente di dirla: «Posso garantire che anche il vescovo sta soffrendo per la piega che ha preso una decisione che voleva essere invece un atto di prudenza pastorale. Certo, e qui debbo essere onesto con me stesso, in questa prudenza dovrebbe anche entrare quello che i due ragazzi pensano e decidono. E loro avevano deciso di celebrare il matrimonio per vivere insieme. Lo avevano detto anche a me, per telefono, quando dal Canada avevo fatto percepire a loro che suggerivo di aspettare. Ma nel momento in cui ho capito la loro volontà, che mi è sembrata una testimonianza di amore che dà vita, non ho avuto dubbi: l'amore, se vero, non può essere fermato da nessuna regola».

Lui è un amico di famiglia degli sposi e come tale era stato invitato. «E' stata - racconta - una delle più belle esperienze della mia vita. Non mi sono mai sentito così sacerdote, come in quel momento in cui non ne esercitavo la funzione. In quel momento ho capito meglio la bellezza e la verità di un sacramento, anche se veniva celebrato un rito cosiddetto civile. Tanto è vero che quando celebreremo in seguito questa giornata, io semplicemente riconoscerò la validità di quella firma civile del 7 di giugno. Quando ho chiesto al rappresentante del Comune il permesso di benedire gli anelli mi sono commosso e mai come in quel momento ho sentito la presenza di Dio che ci benedice e che ci ama. L'atto di benedire, nella Bibbia, è sempre collegato alla presenza del dono della vita».

Don Gianni non si nasconde che la vicenda del matrimonio mancato è diventata un caso. E detta la sua ricetta: «Basterebbe rileggere - dice - quello che il Concilio ha scritto nel documento Gaudium et Spes (nn. 48-50) per capire cos'è il matrimonio nella concezione cristiana: l'amore tra i coniugi e la loro decisione di costruire una vita insieme è il fondamento di tutto il resto. Quando due persone hanno deciso di vivere insieme per costruire un futuro insieme hanno già dato vita alla vita. Già sono "genitori", perché stanno generando un futuro insieme».

Don Gianni è fiducioso che il matrimonio religioso un giorno non lontano si farà. Intanto ricorda ciò che è accaduto sabato scorso: «E' stata la più bella cerimonia di matrimonio per la quale non ho potuto mettere la firma scritta sul documento. Ma c'era la mia firma d'autore (mi si passi questa arroganza) piena di emozione e di affetto. Ero lì accanto a loro e con loro. E sono grato a questi due ragazzi per avermi indicato una strada più bella per essere credente e cristiano. Mi hanno cioè dato un pezzetto di vita».

CITAZIONE
Argentin: «Quanti matrimoni nascono sui treni per Lourdes?»


ROMA (9 giugno) - Quando è entrata in una famosa sartoria della Capitale per chiedere un abito da sposa le hanno risposto «Qui per lei non c’è niente». E allora, dopo dieci anni di convivenza con il suo uomo, Sandro, «visto come ci guarda la gente per strada quando ci baciamo, io sembro la poveretta e lui il buono che si china su di me» lei che è cattolica praticante e si sarebbe sposata in chiesa, ha deciso per il momento di soprassedere. «Ora ho anche un ruolo istituzionale, non vorrei che sembrasse strumentale», commenta amareggiata Ileana Argentin, 45 anni, deputata Pd, per 11 anni delegata del Campidoglio per le Politiche dell’handicap, affetta dalla nascita da sclerosi laterale amiotrofica.
Cosa consiglia alla coppia di Viterbo?
«Di continuare la loro battaglia. Spero che questa sia solo la vergogna di un giorno, sembra di essere tornati a cento o mille anni fa. Un paraplegico ha tanti modi per avere un figlio, dall’inseminazione artificiale all’adozione».

Ma il vescovo ha detto no per incapacità di procreare...
«Se la validità di un matrimonio dipende da quello, allora conosco centinaia di famiglie “normali” che non hanno potuto o voluto fare figli: vogliamo scioglierli tutti? E’ una provocazione, ma il diritto ecclesiastico è antiquato: non si possono prendere i voti se non si è sani, se vedi un prete cieco o una suora in carrozzella, la loro disabilità è successiva».

Quindi bisognerebbe tornare su questa decisione?
«Della mia battaglia ho fatto una ragione di vita, sono arrivata in Parlamento per dimostrare che il valore di una persona va al di là della sua forma fisica. Gesù parlava di accoglienza. Qui stiamo trasformando un atto d’amore in un sacrilegio. E poi, quanti matrimoni nascono sui treni per Lourdes?».

Fr.Nu.

 
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lattedicocco
view post Posted on 10/6/2008, 08:27     +1   -1




La madre delle teste di minchia è sempre incinta e partorisce pure vescovi.
Sono stracerta che la maggior parte del parroci italiani (quelli che vivono in mezzo alla gente e non si masturbano il cervello e non solo sui codici) non solo li avrebbe sposati ma li avrebbe portati ad esempio , alla comunità, di amore in quella "cattiva sorte" che ci si promette durante il rito e che in questo caso è semplicemente arrivata prima.
Tutti questi autogol non aiutano di certo la Chiesa, il che non può farmi che piacere per quella manica di mantenuti che partono da questo Vescovo per arrivare fino al Pastore Tedesco che del messaggio di Cristo non hanno capito davvero nulla.
Forse se si smettesse di richiedere il pisello come unico requisito, le gerarchie ecclesiastiche ne otterrebbero giovamento.
 
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view post Posted on 10/6/2008, 08:39     +1   -1
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In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

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A pensarci bene, questa storia "fa il paio" con quella del ragazzo "down" che, qualche anno fa, si vide rifiutare la Prima Comunione dal suo parroco.
Ci volle un po' prima che la chiesa locale gli chiedesse scusa e lo ammetesse a quel sacramento...
 
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anonimo spagnolo
view post Posted on 10/6/2008, 10:01     +1   -1




CITAZIONE (Oderico @ 10/6/2008, 09:39)
A pensarci bene, questa storia "fa il paio" con quella del ragazzo "down" che, qualche anno fa, si vide rifiutare la Prima Comunione dal suo parroco.
Ci volle un po' prima che la chiesa locale gli chiedesse scusa e lo ammetesse a quel sacramento...

E' chiaro che la chiesa cattolica non considera più esseri umani i portatori di handicap....certo da compatire e commiserare, ottimi magari da portare in treno a Lourdes ($$$$) o a fargli fare le comparse in piazza s.pietro! :tl_sick: :tl_sick:
 
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Paolo San
view post Posted on 10/6/2008, 10:42     +1   -1




CITAZIONE (anonimo spagnolo @ 10/6/2008, 11:01)
CITAZIONE (Oderico @ 10/6/2008, 09:39)
A pensarci bene, questa storia "fa il paio" con quella del ragazzo "down" che, qualche anno fa, si vide rifiutare la Prima Comunione dal suo parroco.
Ci volle un po' prima che la chiesa locale gli chiedesse scusa e lo ammetesse a quel sacramento...

E' chiaro che la chiesa cattolica non considera più esseri umani i portatori di handicap....

Impossibile, visto che bene o male siamo TUTTI diversamente abili

anche tu mio caro anonimo sei un malato come me;-)
 
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anonimo spagnolo
view post Posted on 10/6/2008, 11:07     +1   -1




CITAZIONE (Paolo San @ 10/6/2008, 11:42)
CITAZIONE (anonimo spagnolo @ 10/6/2008, 11:01)
E' chiaro che la chiesa cattolica non considera più esseri umani i portatori di handicap....

Impossibile, visto che bene o male siamo TUTTI diversamente abili

anche tu mio caro anonimo sei un malato come me;-)

Non mi pare sia così visto che un paraplegico per la Chiesa Cattolica non può sposarsi!
 
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Robivecchi&HiTech
view post Posted on 10/6/2008, 11:11     +1   -1




Sinceramente credo che ci sia altro.

Ora, chi affermi che il matrimonio - in senso cattolico - non abbia fondamento, trovo del tutto inutile che discuta di questa vicenda. Cosa gliene frega?

In secondo luogo, trovo esilarante che si diano indicazioni addirittura al Papa su chi o cosa diceva Cristo.

Oppure, la difesa estrema delle persone disabili, quando dagli stessi pulpiti si dice che è lecito sopprimerli alla nascita.

Ah, come funziona togliergli la possibilità di vivere è meno grave?
Cmq.

A parte le solite incongruenze a cui mi sto sempre più abituando da queste parti, ricomincio dall'inizio.

Cosa dice il Diritto Canonico?

L'impotenza copulativa antecedente e perpetua, sia da parte dell'uomo sia da parte della donna, assoluta o relativa, per sua stessa natura rende nullo il matrimonio.


Se l'impedimento di impotenza è dubbio, sia per dubbio di diritto sia per dubbio di fatto, il matrimonio non deve essere impedito né, stante il dubbio, dichiarato nullo.


Ma al comma successivo stabilisce:

La sterilità né proibisce né dirime il matrimonio a meno che non sia sottaciuta da uno dei due.

Per questo, secondo me, c'è altro sotto. Un Vescovo che fa parte anche delle Congregazione per la causa dei Santi, il diritto canonico lo conosce fin troppo bene.


 
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117 replies since 7/6/2008, 17:24   5034 views
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