bravi, ho letto i racconti, e mi è piaciuto leggervi dietro le personalità, scusate l'azzardo e la superficialità.
Basura è stato bravo nel riuscire a tenere alta la tensione, si legge veloce e senza fatica, e dietro si vede una persona...come dire...guardinga, la vita per lui pare avere un'inclinazione alla lotta e il prossimo, maschio, può essere un pericolo senza volto, in cappellino e occhiali scuri, mentre la donna un qualcosa da difendere dalle brame di possesso altrui. Ultimamente deve avere subito qualche influenza più progressista visto che il malvagio è un ex marines, o forse conosce bene i marines, mentre assolve parzialmente i clochard, che possono avere persino un cellulare e una coscienza!
Libre è stato il più elegante e il più onirico, la storia è lieve e musicale, fluttua, e lui pare avere un animo da osservatore, attento alle sfumature, alle sottigliezze e ai particolari. Libre è un gentiluomo.
Vic, la cui storia è la più complessa e difficile, è attento ai messaggi, dal tempo e dallo spazio e dagli eventi, dalla storia, è un ricercatore di verità e di senso.
Oderico è un animo gentile e allegro, ma anche malinconico, e forse teme, per timidezza, di essere frainteso o addirittura di non essere visto. La sua è una storia realistica, la più umana di tutte, un po' mi ha ricordato La luna nel pozzo di Fellini, Benigni piccolissimo nel lettone della nonna, che si meraviglia per ogni più piccola cosa. Sente che anche le più piccole cose sono bellissime, e che le cose in sè sono più semplici di quanto appaiano, e bastano e avanzano per prendersi la briga di vivere. E' semplicemente contento del prossimo, la nonna, l'amico, il vicino, il poliziotto, sempre pronto a dire, con una risata dentro "ma come, anche tu qua!".
Egli, Benigni/Oderico, ama gli altri e la sua paura più grande è la loro assenza, dei suoi cari, degli affetti, mette il prossimo al centro.