CITAZIONE (lattedicocco @ 18/12/2009, 13:49)
Litigate??
Queste??
DILETTANTE!
Bè, ma allora più che Tema Libero si doveva chiamarlo Scazzo Libero!
Scherzo! Mi piacciono le atmosfere tese!
(oh, io mi riferivo alla lite nell'altro thread, eh? Il mio intervento qui sopra è stato spostato in questo thread ma "nasce" nell'altro, quello dove - appunto - si litiga).
CITAZIONE (Primitivo @ 17/12/2009, 14:54)
[bla]
CITAZIONE (Luysia @ 18/12/2009, 08:23)
Posso condividere le tue spiegazioni, ma non l'uso dei punti esclamativi che, a prescindere dal discorso diretto o indiretto, in alcuni casi, erano comunque fuori luogo. Dovresti rileggere
Ho scritto il racconto nel 2005.
Come dicevo sopra, scrivevo solo per il "gusto" di rileggermi.
Quindi il racconto credo di averlo riletto almeno una trentina di volte.
Ciononostante, siccome si è sempre indulgenti verso se stessi, ho raccolto il tuo invito ed ho riletto, un'ennesima volta.
Ti dico che - in tutta onestà - per quelli che sono i miei intendimenti, non solo non toglierei dei punti esclamativi, ma addirittura ne aggiungerei.
Per quanto riguarda invece questioni lessical-grammatical-estetico-retoriche, forse ce n'è uno un po' sprecato, proprio all'inizio ("Ho smesso di salutare il mio pubblico dal palcoscenico!"). Gli altri sono "logici" ed oserei dire
dovuti.
Non lo so. Forse mi sono fatto troppe iniezioni di Paolo Nori e del modo entusiasmante che ha di rendere il discorso diretto senza esplicitarlo, semplicemente nel fluire delle parole dell'io narrante (scrive sempre in prima persona, un autentico genio).
E non mi sono fermato qui. Ho anche riscritto il racconto (non lo pubblico qui per brevità), in terza persona, eliminando quindi - come dicevo - tutti quei punti esclamativi che non ti piacciono (ne ho lasciato giusto qualcuno, tradizionalmente in coda ad un discorso diretto riportato con le virgolette).
Però il risultato finale proprio non mi è piaciuto. Perdeva ogni mordente ed ogni interesse.
Forse tengo sempre troppo presente quel mezzo capolavoro che rimane "Il bar sotto il mare" di Stefano Benni, raccolta antologica di esercizi di stile, in cui ogni racconto è scritto "alla moda di" qualcos'altro, ogni racconto, narrato da un personaggio diverso, si adegua nello stile, nel linguaggio, nel ritmo, al personaggio che lo narra ed al contenuto del testo.
Starai pensando che, non essendo io né Stefano Benni né Paolo Nori, dovrei forse essere più umile, ed attenermi maggiormente ad un modo di scrivere "unico", ad un mio stile, senza cercare di adeguarlo a ciò che scrivo, e probabilmente hai anche ragione. Ma sarebbe noioso! Ed il risultato finale credo che non mi piacerebbe. Preferisco rischiare di non piacere, ma divertirmi mentre scrivo.
CITAZIONE (Oderico @ 18/12/2009, 08:58)
Al di là della forma, io resto del parere che il racconto di Primitivo voglia trasmettere sostanza e ci riesca.
Se, poi, si ha simpatia per generi lettarari (come il calligrafismo) che privilegiano le belle parole e la bella forma, niente di male; ma io preferisco la "sostanza", la capacità dell'autore di proporre un'idea e svilupparla in modo originale e coerente.
Parere personale, s'intende.
Oltre a ringraziare Oderico per l'appoggio fornitomi, il suo intervento mi fa venire in mente quello che forse potrebbe essere un "problema" del sistema di voto del concorso, e forse proprio quel qualcosa che genera polemiche e risentimenti.
I primi due capitoli di giudizio (Linguistica e Idea/Trama) sono, o per lo meno dovrebbero essere, criteri di valutazione oggettiva. La linguistica risponde a dei canoni. L'originalità o la bellezza di un'idea, lo sviluppo di una trama, anche. Canoni che sono oggettivi, fissati nel tempo. Ora, è chiaro che se io ricevo un basso giudizio su uno di questi argomenti, la prima cosa che mi viene da pensare è: "Oh, ma come ti permetti tu di darmi 1, che non sei né un insegnante di italiano, né di retorica, né di estetica... " ecc. ecc., magari pure con qualche offesa!
Forse sarebbe meglio (ampliando l'intervallo possibile, non mi stancherò mai di ripeterlo), lasciare tutto nell'ambito della soggettività (quel "Gusto personale" è perfetto). All'interno di questo, poi, ognuno potrebbe specificare i dettagli che vuole, ma il tutto resterebbe nel campo della soggettività, appunto, e quindi non sarebbe contestabile.
Per chiudere, tornando all'esempio proprio del mio racconto, se la critica è: "quei punti escalamativi non ci devono essere", il discorso è uno. Se la critica è: "quei punti esclamativi non mi piacciono", chiaramente il discorso è tutto un altro. Non posso certo confutare il tuo gusto personale!
Forse si potrebbero ridurre le polemiche, chissà?
(scusate la prolissità... mi vergogno molto! Se fate un concorso sulla sintesi, di sicuro mi classifico ultimo col minimo dei voti)
