E allora... per cominciare, di nuovo grazie a chi ha letto, votato ed espressa una qualsiasi opinione su questo mio lavoretto.
Come dico sempre, già l'essere letto mi dà una bella soddisfazione.
Per il resto, sono alle solite: riesco a "montare" un soggetto non spiacevole, ma non lo so svolgere e non approfondisco abbastanza gli stati d'animo dei miei protagonisti.
In effetti, le reazioni di Lucido a quanto gli dice Canneti sono piuttosto freddine; o orientate più a un ingenuo stupore che a una vera "paura" per le profezie del veggente.
Nello svolgimento della storia non ho potuto fare a meno del dialogo, che mi è sembrato l'unico modo per rappresentare la situazione.
Infine, la mia intenzione non era quella di fare un racconto "fantasy", ma "reale".
Emerge, in definitiva, il mio solito limite: forse potrei essere un soggettista, ma NON uno scrittore... a meno che non riesca a elaborare un mio personale linguaggio, un modo di "porgere" la storia diverso da quello degli autori a cui (indegnamente) pretendo d'ispirarmi.
Ciò non mi scoraggia e non m'impedisce di continuare a scribacchiare, ma mi pone comunque dei limiti.
C'est la vie...