Parliamo oggi di una delle tante frazioni di Imperia, una di quelle che fino al 1923 erano comuni autonomi: Montegrazie.
E' abbastanza lontana dal capoluogo: setto o otto chilometri e la strada è piuttosto stretta. E' servita (non troppo bene, per la verità) da una linea di autobus che fa cinque corse al giorno (due alla domenica). In diversi punti la strada è parecchio stretta e rende difficoltoso l'incrocio di due automobili.
E' ovvio quindi che abbia mantenuto un suo isolamento e una sua caratteristica. L'attività principale è la coltura dell'olivo. All'interno del paese non si può circolare con l'auto, c'è una strada che lo aggira: la ricordo molto ripida, strettissima e che a un certo punto diventa una mulattiera sterrata.
All'interno del paese c'è una mulattiera che sale fino a una torre
La grande attrazione di Montegrazie è principalmente il Santuario. Ci si arriva attraverso una stradina di circa un chilometro, ancora più stretta della precedente. Si arriva ad un ampio piazzale nel quale spicca il Santuario. Ci sono potuto entrare solo una volta, e per pochissimi minuti. Era aperto perché stavano facendo le pulizie: cinque minuti e ci hanno mandato via, quindi bisogna accontentarsi di questo filmato, trovato su Youtube. Prima però una visione d'insieme:
ero però riuscito a fare una foto generale dell'interno, eccola:
Questa invece è la cappella originaria del XII secolo:
Qui c'è una leggenda: una ragazza sordomuta di Moltedo andava a Montegrazie, quando vide la Vergine con il Bimbo in braccio, che le ridonò l'uso della parola e chiede l'edificazione di una chiesa. Successivamente (intorno al 1450) alla cappella originaria venne affiancato l'attuale Santuario in pietra colombina.
Dimenticavo: di fianco al Santuario dal quale si gode di una vista meravigliosa, c'è un agriturismo/ristorante nel quale si mangia benissimo. Bisogna però prenotare e non è aperto tutti i giorno.
