Tema Libero

Stalin in Italia, "Bepi del giasso"

« Older   Newer »
  Share  
BALOTELLI
view post Posted on 26/12/2011, 16:53     +1   -1




A parlare di Stalin si pensa sempre di incappare, soprattutto in chiave biografica, in tomi voluminosi che descrivono la vita del dittatore che trasformò l'Unione Sovietica di Lenin da modello di evoluzione superiore al regime capitalistico in una macchina oligarchica, fatta di sospetto, polizia pubblica e segreta e, naturalmente, i gulag. Invece Raffaele K. Salinari ci parla di Stalin, per la verità accenna ad alcuni anni della sua vita giovanile, al di fuori del contesto della già formata Urss: siamo in Italia, infatti, nei primi anni del secolo scorso. Per la precisione nel 1907. E siamo ad Ancona, in un hotel. Il "Roma e Pace".

Un trentenne vestito "eccentricamente", entra nella hall e dice che si chiama Joseph Vissarionovich Djugashvili. Lo nota il portiere dell'hotel, Paolo Pallotta, che solo dopo molti anni capirà di avere incontrato il successore di Lenin alla guida di uno delle potenze più grandi del mondo.

Salinari racconta come ha costruito questo libriccino di poco più di trenta paginette: "Mi trovavo ad Ancona, diretto nella ex Jugoslavia dove era in corso la guerra. All'hotel "Roma e Pace" all'improvviso noto un ritaglio di giornale appeso ad un muro. Una notizia di altri tempi, tratta dal Candido, il settimanale satirico allora pubblicato con successso. Porta la data del 22 Dicembre 1957 e parla di Stalin e di un suo viaggio in Italia...".

La cosa incuriosisce il medico pacifista, ma in quel momento ha altro a cui pensare: le bombe fioccano su Belgrado e sulle città della Serbia e dall'Italia partono i caccia che danno il triste apporto di morte alla guerra della Nato.

Due anni dopo, un amico gli regala un fumetto di Hugo Pratt: "La casa dorata di Samarcanda". Arrivato a pagina 182, Salinari nota che anche Pratt parla di un passaggio di Stalin in Italia e fa dire a Corto Maltese, in quel momento in difficoltà con le autorità sovietiche: "Voglio parlare con il compagno Commissario delle nazionalità". Dopo una prima reazione stupita, glielo passano al telefono. Il colloquio è amichevole: "Ti ricordi sempre di Ancona?", chiede il marinaio avventuriero. Risponde Stalin: "Sì, sì, ne sono passati di anni da quel 1907!".

La curiosità di Salinari emerge e ritorna a quel suo transito per il capoluogo marchigiano di due anni prima e al ritaglio del Candido. Ne nasce così un'indagine vera e propria, ammantata dal giallo che il viaggio in questione sia veramente stato fatto o sia, invece, frutto della fantasia di un portiere di albergo.

Ma se fossimo nella seconda ipotesi, come avrebbe potuto Pallotta, un semplice lavoratore di un hotel inventarsi una storia simile? A che scopo?

Il racconto che Paolo Pallotta fa anche alla proprietaria dell'albergo, Mareva Papini, è dettagliato di circostanze, compreso il nome perfettamente riportato. E allora a Salinari non resta che recarsi sui luoghi dove questo racconto prende forma, dove dalla leggenda si può passare alla storia.

Incontra la signora Papini nel 2009 e, dalla sua viva voce, raccoglie la testimonianza a sua volta avuta dal Pallotta. Poi si reca a Venezia, dove pare che Stalin abbia fatto un'altra tappa. Qui non cercando lavoro in un hotel, ma - diretto a Berlino per incontrare Lenin - per sfuggire all'occhio inseguitore della polizia politica zarista (la famigerata Okhrana), si ferma nella Laguna.

Vi arriva via mare. E trova il luogo adatto al suo soggiorno: San Lazzaro degli Armeni. Si ritorna per un attimo alle origini caucasiche del giovane Stalin.

Salinari indaga anche in questo senso. Visita il monastero dove sarebbe passato il giovane "Koba" (Stalin adoperò questo nome da giovane) che avrebbe incontrato anche un sacerdote di culto armeno: padre Ignazio Ghiurekian.

Il giallo si fa fitto, ma viene equilibrato benissimo da Salinari: un salto nella storia e uno nel "possibile". Un salto nel fumetto di Pratt e uno nella figura alta, dai movimenti robotici, a scatti Raffaele K. Salinari e Giorgio Amico durante la presentazione del libro a Savona(per via di un incidente occorsogli da bambino, quando un carro gli era passato sopra senza comunque ucciderlo - segno della grande tempra dell'uomo chiamato "acciaio" -) che si muove tra il porto di Ancona e la Laguna veneta in direzione Svizzera, Germania e chissà... forse Russia.

Ma il giallo non finisce qui: perché tutto questi pericoli Stalin li corre per una missione segreta, importantissima, affidatagli dal partito... Su questa non diciamo, così da lsciarvi almeno una sufficiente curiosità per farvi acquistare un volumetto che è poi un racconto, un aneddoto, scritto per tutti. Per chi ha curiosità storica, per chi vuole gustarsi un episodio enigmatico della vita di Stalin, per chi semplicemente se lo trova tra le mani e pensa di avere a che fare con un inno a quel "Bepi del giasso" ("Giuseppe del ghiaccio"), così chiamato dai partigiani triveneti durante la Seconda guerra mondiale e che, da figura possente di un epoca diventerà una delle icone più adorate e contestate dai comunisti di mezzo mondo.

Marco Sferini - Dicembre 2010

www.rifondazionesavona.it/rubr/libr63.html
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 29/12/2011, 13:34     +1   -1




L'Occidente lo bollò come un uomo orribile e come un mostro, uccise i generali ma portò l'Armata Rossa alla vittoria, uccise i comunisti ma seppe difendere la rivoluzione e le sue conquiste tutelando il popolo. Fu un faro per i comunisti italiani ed evitò avventure pericolose mettendo fine alle follie di Trotzki.
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 30/12/2011, 17:57     +1   -1




Un aneddoto interessante è che il soggiorno di Stalin in Italia viene nominato in due episodi. In uno Corto Maltese è stato fatto prigioniero dai bolscevichi e fa una telefonata all'amico Stalin con il quale ricordano insieme il soggiorno ad Ancona dove Stalin soggiornava nel 1906 e lo fa scarcerare.
 
Top
emmegi
view post Posted on 30/12/2011, 18:26     +1   -1




CITAZIONE (BALOTELLI @ 29/12/2011, 13:34) 
L'Occidente lo bollò come un uomo orribile e come un mostro, uccise i generali ma portò l'Armata Rossa alla vittoria, uccise i comunisti ma seppe difendere la rivoluzione e le sue conquiste tutelando il popolo. Fu un faro per i comunisti italiani ed evitò avventure pericolose mettendo fine alle follie di Trotzki.

Uccise i comunisti? Ma non era un comunista? :tl_boh:

Tutelando il popolo? Come? Deportandolo nei gulag o fucilandolo? (Visto che la maggior parte dei condannati/fucilati era "plebea"...) :tl_boh:

Mettendo fine alle follie di Trotzki. Chi? Quello che nel testamento lasciò scritto "« Quali che siano le circostanze della mia morte, io morirò con la incrollabile fede nel futuro comunista. Questa fede nell'uomo e nel suo futuro mi dà, persino ora, una tale forza di resistenza che nessuna religione potrebbe mai darmi... Posso vedere la verde striscia di erba oltre la finestra ed il cielo limpido azzurro oltre il muro, e la luce del sole dappertutto. La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla di ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore. »
E che fu "omaggiato" di una piccozza "inviatagli" da Stalin? :tl_boh:

 
Top
VERDAD
view post Posted on 30/12/2011, 20:55     +1   -1




Non sono daccordo con Balotelli anche se lo stimo,Stalin amigo mio era un porco e uno schifosissimo assassino,e su di lui è caduta
la mia maledizione sin dagli anni sessanta,mai compartito i suoi principi le sue follie e le sue nefandezze.Uno sporco assassino come Hitler.La morte di Trotzki e del comunismo si devono alla follia di un criminale e quel criminale ha un nome:Stalin.
Hasta siempre.
Ps:Se non sono mai stato comunista Stalin ne è la causa.
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 3/1/2012, 10:07     +1   -1




CITAZIONE (VERDAD @ 30/12/2011, 20:55) 
Non sono daccordo con Balotelli anche se lo stimo,Stalin amigo mio era un porco e uno schifosissimo assassino,e su di lui è caduta
la mia maledizione sin dagli anni sessanta,mai compartito i suoi principi le sue follie e le sue nefandezze.Uno sporco assassino come Hitler.La morte di Trotzki e del comunismo si devono alla follia di un criminale e quel criminale ha un nome:Stalin.
Hasta siempre.
Ps:Se non sono mai stato comunista Stalin ne è la causa.

Stalin non era un porco e un assassino, come Mao e Robespierre si trovarono a gestire una situazione difficile e a dover difendere le conquiste della rivoluzione, come diceva Mao la rivoluzione non è un pranzo di gala e se si crede nelle proprie idee ci si deve anche sporcare le mani se vale la pena lottare per difenderle. Vorrei anche ricordare che fu l'Armata Rossa sovietica e quella jugoslava che hanno pagato il tributo di sangue più alto e durante la resistenza in Italia furono le formazioni partigiane dei socialisti e dei comunisti a reggere l'urto maggiore della guerra mentre i cattolici, i liberali e gli altri erano tutti imboscati.
 
Top
view post Posted on 3/1/2012, 10:45     +1   -1
Avatar

In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

Group:
Moderatori
Posts:
19,769
Rating:
+27
Location:
Un anonimo centro della Bassa Padovana

Status:


CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 10:07) 
Stalin non era un porco e un assassino, come Mao e Robespierre si trovarono a gestire una situazione difficile e a dover difendere le conquiste della rivoluzione, come diceva Mao la rivoluzione non è un pranzo di gala e se si crede nelle proprie idee ci si deve anche sporcare le mani se vale la pena lottare per difenderle. Vorrei anche ricordare che fu l'Armata Rossa sovietica e quella jugoslava che hanno pagato il tributo di sangue più alto e durante la resistenza in Italia furono le formazioni partigiane dei socialisti e dei comunisti a reggere l'urto maggiore della guerra mentre i cattolici, i liberali e gli altri erano tutti imboscati.

Il giudizi storico su questo e altri personaggi è già stato emesso da un pezzo e non è, certamente, favorevole.
Al di là del fatto che costoro credessero nelle loro rivoluzioni e abbiano fatto di tutto per "difenderle", rimane la crudeltà, assurdità e rozzezza dei loro metodi.
Tutte cose che hanno finito col far (spesso) rimpiangere i loro predecessori e hanno "ispirato" personaggi non migliori di loro: non è un caso che i Gulag staliniani abbiano preceduto di parecchi anni i lager hitleriani e siano stati, spesso, anche più crudeli.

Nessuno nega l'enorme contributo dell'Armata Rossa e della resistenza d'ispirazione comunista, ma ciò non può coprire parecchie ombre e dati di fatto.
Basti pensare ai massacri fatto dai russi nei confronti dei polacchi, prima con le Fosse di Katyn, poi con lo sterminio (tollerato e taciuto dagli Alleati occidentali) dei partigiani di quella nazione.

Quanto alla Resistenza Italiana, l'accusa di "imboscati" ai partigiani non comunisti mi pare antistorica.
E' innegabile che il PCI, diversamente da tutti gli altri partiti, avesse conservata una rete di militanti diffusa ed efficiente in tutti il Paese.
Ma a fianco delle Brigate Garibaldi c'erano formazione come Giustizia e Libertà o la Brigata Osoppo, d'ispirazione azionista e cattolica, non meno impegnate nella lotta contro i nazifascisti... dunque, attenzione alle vulgate sulla Resistenza, di qualsiasi provenienza siano!
 
Top
emmegi
view post Posted on 3/1/2012, 11:32     +1   -1




Io darei una letta anche qui ed alla bibliografia (e link) correlata:

www.storiain.net/arret/num62/artic1.htm

-_-
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 3/1/2012, 11:59     +1   -1




CITAZIONE (Oderico @ 3/1/2012, 10:45) 
CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 10:07) 
Stalin non era un porco e un assassino, come Mao e Robespierre si trovarono a gestire una situazione difficile e a dover difendere le conquiste della rivoluzione, come diceva Mao la rivoluzione non è un pranzo di gala e se si crede nelle proprie idee ci si deve anche sporcare le mani se vale la pena lottare per difenderle. Vorrei anche ricordare che fu l'Armata Rossa sovietica e quella jugoslava che hanno pagato il tributo di sangue più alto e durante la resistenza in Italia furono le formazioni partigiane dei socialisti e dei comunisti a reggere l'urto maggiore della guerra mentre i cattolici, i liberali e gli altri erano tutti imboscati.

Il giudizi storico su questo e altri personaggi è già stato emesso da un pezzo e non è, certamente, favorevole.
Al di là del fatto che costoro credessero nelle loro rivoluzioni e abbiano fatto di tutto per "difenderle", rimane la crudeltà, assurdità e rozzezza dei loro metodi.
Tutte cose che hanno finito col far (spesso) rimpiangere i loro predecessori e hanno "ispirato" personaggi non migliori di loro: non è un caso che i Gulag staliniani abbiano preceduto di parecchi anni i lager hitleriani e siano stati, spesso, anche più crudeli.

Nessuno nega l'enorme contributo dell'Armata Rossa e della resistenza d'ispirazione comunista, ma ciò non può coprire parecchie ombre e dati di fatto.
Basti pensare ai massacri fatto dai russi nei confronti dei polacchi, prima con le Fosse di Katyn, poi con lo sterminio (tollerato e taciuto dagli Alleati occidentali) dei partigiani di quella nazione.

Quanto alla Resistenza Italiana, l'accusa di "imboscati" ai partigiani non comunisti mi pare antistorica.
E' innegabile che il PCI, diversamente da tutti gli altri partiti, avesse conservata una rete di militanti diffusa ed efficiente in tutti il Paese.
Ma a fianco delle Brigate Garibaldi c'erano formazione come Giustizia e Libertà o la Brigata Osoppo, d'ispirazione azionista e cattolica, non meno impegnate nella lotta contro i nazifascisti... dunque, attenzione alle vulgate sulla Resistenza, di qualsiasi provenienza siano!

Senti io non sono che un vigile del fuoco ignorante che è arrivato a malapena al diploma, mio padre era un camionista e mio nonno era un partigiano, la storia l'ho studiata sia sui libri di scuola, sia sui libri e sui giornali che mio nonno iscritto all'Anpi mi passava. Le fosse di Katyn e lo sterminio dei partigiani in Polonia dipende anche dalla logica della guerra che è spietata, riguardo la Brigata Osoppo è documentato un accordo tra loro e i fascisti per non si sa quali motivi quindi attenzione. Da anni si assiste ai tentativi di pseudo giornalisti che per fare contento il padrone delegittimano la resistenza, prendiamo il caso di Pansa che per riscuotere meriti dal Nano di Arcore si è messo a delegittimare la resistenza facendo passare i partigiani per banditi e i ragazzi di Salò per degli eroi e le ragazze di Salò per Santa Maria Goretti solo perchè a qualche ragazza di Salò sono stati i tagliati i capelli.

CITAZIONE (emmegi @ 3/1/2012, 11:32) 
Io darei una letta anche qui ed alla bibliografia (e link) correlata:

www.storiain.net/arret/num62/artic1.htm

-_-

L'ho letto e allora?
 
Top
view post Posted on 3/1/2012, 12:14     +1   -1
Avatar

In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

Group:
Moderatori
Posts:
19,769
Rating:
+27
Location:
Un anonimo centro della Bassa Padovana

Status:


CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 11:49) 
Senti io non sono che un vigile del fuoco ignorante che è arrivato a malapena al diploma, mio padre era un camionista e mio nonno era un partigiano, la storia l'ho studiata sia sui libri di scuola, sia sui libri e sui giornali che mio nonno iscritto all'Anpi mi passava. Le fosse di Katyn e lo sterminio dei partigiani in Polonia dipende anche dalla logica della guerra che è spietata...

Io non ti definirei ignorante e anch'io provengo da una famiglia che non amava il fascismo, ha avuto un suo membro deportato e un altro ucciso.
Qui, però, si dovrebbe aprire una pagina su quelle che io ho chiamato "vulgate", cioè le ricostruzioni storiche parziali (sia nel senso di incomplete che di interessate) che hanno interessato anche la Resistenza.
Esiste una "vulgata" partigiana, quasi sempre di marca "comunista", tesa a trasfigurare l'intero fenomeno e a dargli ragione assoluta su tutto.
Parimenti, esiste una "vulgata" della RSI che tratta il tema in maniera diametralmente opposta.

Tra le due sembra non esserci spazio per una trattazione storica e oggettiva dei fatti: si "deve" accettare integralmente l'una o l'altra e amen.
In realtà, qualcuno ha tentato di esaminare l'intero periodo storico (Resistenza compresa) senza cedimenti all'una o all'altra ideologia: mi riferisco a Renzo De Felice e al suo Mussolini, l'alleato che tratta in maniera approfondita il fenomeno.
Tentare qui un sunto del suo pensiero è arduo: t'invito a leggerlo (prendilo in biblioteca: è costoso) e credo vi troverai spunti interessanti per capire la situazione globale dell'Italia d allora.

CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 11:59) 
...riguardo la Brigata Osoppo è documentato un accordo tra loro e i fascisti per non si sa quali motivi quindi attenzione. Da anni si assiste ai tentativi di pseudo giornalisti che per fare contento il padrone delegittimano la resistenza, prendiamo il caso di Pansa che per riscuotere meriti dal Nano di Arcore si è messo a delegittimare la resistenza facendo passare i partigiani per banditi e i ragazzi di Salò per degli eroi e le ragazze di Salò per Santa Maria Goretti solo perchè a qualche ragazza di Salò sono stati i tagliati i capelli.

La "trattativa" tra la Osoppo e i tedeschi c'è stata ed è stata esaminata da alcuni storici.
Di certo si sa solo che un ingegnere con amici nel mondo partigiano fu contattato da un comandante locale tedesco per proporre una "tregua" nell'area del Carso, ma non vi sono prove che tale tregua sia mai stata concordata e messa in atto.
Questa storia fu, semmai, il pretesto per quella "strage di Porzus" che rimane una delle pagine più nere della resistenza in Friuli.

Di Pansa ho letto solo L'esercito di Salò e l'ho trovato un'opera demolitoria dei miti della RSI.
Quanto alle "ausiliare" repubblichine, va detto che forse non erano delle eroine, ma certamente non tutte se la cavarono col solo taglio dei capelli.
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 3/1/2012, 13:27     +1   -1




CITAZIONE (Oderico @ 3/1/2012, 12:14) 
CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 11:49) 
Senti io non sono che un vigile del fuoco ignorante che è arrivato a malapena al diploma, mio padre era un camionista e mio nonno era un partigiano, la storia l'ho studiata sia sui libri di scuola, sia sui libri e sui giornali che mio nonno iscritto all'Anpi mi passava. Le fosse di Katyn e lo sterminio dei partigiani in Polonia dipende anche dalla logica della guerra che è spietata...

Io non ti definirei ignorante e anch'io provengo da una famiglia che non amava il fascismo, ha avuto un suo membro deportato e un altro ucciso.
Qui, però, si dovrebbe aprire una pagina su quelle che io ho chiamato "vulgate", cioè le ricostruzioni storiche parziali (sia nel senso di incomplete che di interessate) che hanno interessato anche la Resistenza.
Esiste una "vulgata" partigiana, quasi sempre di marca "comunista", tesa a trasfigurare l'intero fenomeno e a dargli ragione assoluta su tutto.
Parimenti, esiste una "vulgata" della RSI che tratta il tema in maniera diametralmente opposta.

Tra le due sembra non esserci spazio per una trattazione storica e oggettiva dei fatti: si "deve" accettare integralmente l'una o l'altra e amen.
In realtà, qualcuno ha tentato di esaminare l'intero periodo storico (Resistenza compresa) senza cedimenti all'una o all'altra ideologia: mi riferisco a Renzo De Felice e al suo Mussolini, l'alleato che tratta in maniera approfondita il fenomeno.
Tentare qui un sunto del suo pensiero è arduo: t'invito a leggerlo (prendilo in biblioteca: è costoso) e credo vi troverai spunti interessanti per capire la situazione globale dell'Italia d allora.

CITAZIONE (BALOTELLI @ 3/1/2012, 11:59) 
...riguardo la Brigata Osoppo è documentato un accordo tra loro e i fascisti per non si sa quali motivi quindi attenzione. Da anni si assiste ai tentativi di pseudo giornalisti che per fare contento il padrone delegittimano la resistenza, prendiamo il caso di Pansa che per riscuotere meriti dal Nano di Arcore si è messo a delegittimare la resistenza facendo passare i partigiani per banditi e i ragazzi di Salò per degli eroi e le ragazze di Salò per Santa Maria Goretti solo perchè a qualche ragazza di Salò sono stati i tagliati i capelli.

La "trattativa" tra la Osoppo e i tedeschi c'è stata ed è stata esaminata da alcuni storici.
Di certo si sa solo che un ingegnere con amici nel mondo partigiano fu contattato da un comandante locale tedesco per proporre una "tregua" nell'area del Carso, ma non vi sono prove che tale tregua sia mai stata concordata e messa in atto.
Questa storia fu, semmai, il pretesto per quella "strage di Porzus" che rimane una delle pagine più nere della resistenza in Friuli.

Di Pansa ho letto solo L'esercito di Salò e l'ho trovato un'opera demolitoria dei miti della RSI.
Quanto alle "ausiliare" repubblichine, va detto che forse non erano delle eroine, ma certamente non tutte se la cavarono col solo taglio dei capelli.

A me hanno insegnato che il mondo è bianco e nero. Ci sono i buoni da una parte e i cattivi e nella Resistenza c'erano i buoni - Armata Rossa sovietica, Armata Rossa jugoslava, Armata Rossa cinese, i paritigiani e gli alleati anglo americani - e dall'altro i cattivi - nazisti, fascisti e i loro tirapiedi di Vichy e i finlandesi del nazista Mannerheim -. Il guaio è che in Italia da qualche anno si fa passare un messaggio teso a delegittimare la resistenza.
 
Top
view post Posted on 4/1/2012, 11:28     +1   -1
Avatar

In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

Group:
Moderatori
Posts:
19,769
Rating:
+27
Location:
Un anonimo centro della Bassa Padovana

Status:


Purtroppo la visione di un mondo divisa in "bianchi" e "neri" porta (come dicevano i Greci oltre 2000 anni fa) a non capire che ci sono mille sfumature di "grigio".
E che i "buoni" non sono sempre migliori dei "cattivi".

Hai citato Mannerheim, dandogli del "nazista", ma sembri ignorare che la Finlandia era stata attaccata e, in parte, invasa proprio dalle truppe di Stalin e si è difesa anche grazie all'aiuto (di certo non disinteressato) della Germania.
Quel conflitto si concluse con un trattato di pace tra URSS e finnici (mai entrati in guerra a fianco di Hitler) che, per anni, hanno convissuto pacificamente

E che dire di uno Stalin che, grazie al trattato Molotov-Von Ribbentrop (uno scandalo per molti comunisti dell'epoca) si spartì coi nazisti la già citata Polonia?
O di quello che fece Tito nei territori ex-italiani dall'aprile 1945 in poi?
Insomma, la "guerra pulita" non esiste da qualunque parte la si guardi o la si faccia.
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 8/1/2012, 10:19     +1   -1




CITAZIONE (Oderico @ 4/1/2012, 11:28) 
Purtroppo la visione di un mondo divisa in "bianchi" e "neri" porta (come dicevano i Greci oltre 2000 anni fa) a non capire che ci sono mille sfumature di "grigio".
E che i "buoni" non sono sempre migliori dei "cattivi".

Hai citato Mannerheim, dandogli del "nazista", ma sembri ignorare che la Finlandia era stata attaccata e, in parte, invasa proprio dalle truppe di Stalin e si è difesa anche grazie all'aiuto (di certo non disinteressato) della Germania.
Quel conflitto si concluse con un trattato di pace tra URSS e finnici (mai entrati in guerra a fianco di Hitler) che, per anni, hanno convissuto pacificamente


La Finlandia era cobelligerante con l'Asse, i soldati finlandesi indossavano le stesse divise e gli stessi elmetti dei tedeschi, vi sono foto dell'epoca che ritraggono Mannerheim assieme ad Adolf Hitler. Purtroppo USA e Gran Bretagna non sostennero l'Urss in quel fronte. Per me 1 + 1 fa due, stai con i tedeschi? Sei nazista io sono stato educato così.


E che dire di uno Stalin che, grazie al trattato Molotov-Von Ribbentrop (uno scandalo per molti comunisti dell'epoca) si spartì coi nazisti la già citata Polonia?


Il patto Molotov Ribbentropp aveva una sua logica come anche la guerra alla Finlandia. La Polonia in tutta la storia della Russia era stato sempre l'anello debole da cui la Russia aveva subito le invasioni per questo Stalin fece prima della guerra il Patto Molotov Ribentropp e poi nel dopoguerra procedette alla sovietizzazione dell'Europa Orientale. In quanto alla Finlandia rientrava nella sfera di influenza sovietica nel Patto Molotov Ribentropp e spettava di diritto all'Urss.


O di quello che fece Tito nei territori ex-italiani dall'aprile 1945 in poi?
Insomma, la "guerra pulita" non esiste da qualunque parte la si guardi o la si faccia.



Riguardo Tito quello che accadde fu colpa del fascismo e dei crimini commessi in quelle zone dai soldati italiani.
 
Top
view post Posted on 8/1/2012, 10:51     +1   -1
Avatar

In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

Group:
Moderatori
Posts:
19,769
Rating:
+27
Location:
Un anonimo centro della Bassa Padovana

Status:


CITAZIONE (BALOTELLI @ 8/1/2012, 10:19) 
Riguardo Tito quello che accadde fu colpa del fascismo e dei crimini commessi in quelle zone dai soldati italiani.

Anche, ma non solo.
E' vero che in Istria il fascismo impose agli sloveni la lingua italiana, cambiò i nomi delle località e perseguitò chi parlava la lingua locale.
Pretese d'italianizzare ciò che italiano non era mai stato, creando un malcontento destinato a esplodere con l'arrivo delle truppe di Tito.
Ma è anche vero che Tito fece altrettanto e di peggio: slavizzò ciò che era sempre stato italiano aggiungendo alle persecuzioni una vera e propria pulizia etnica di cui le foibe sono solo il fenomeno più eclatante.
Basti vedere le testimonianze di ciò che avvenne a Trieste dopo la "liberazione" e il disappunto di Tito nel veder arrivare in quella città quei Neozelandesi che "disturbavano" (in quanto scomodi testimoni) i suoi progetti.

Ma sul tema degli italiani in Istria si potrebbe aprire un capitolo a parte...
 
Top
BALOTELLI
view post Posted on 8/1/2012, 11:29     +1   -1




Si ma si è trattato di poche migliaia di persone finite nelle foibe e poi dobbiamo anche tener conto di quello che avevano subito gli slavi.
 
Top
24 replies since 26/12/2011, 16:53   506 views
  Share