Oderico |
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| Il problema delle opposizioni e dell'ostruzionismo parlamentare non è solo italiano: ha precedenti illustri in qualsiasi democrazia e si sono visti autentici record oratori pur di rallentare o fermare leggi ritenute sgradite o pericolose. Rimane da chiedersi se questo espediente sia davvero efficace o se si risolva, alla fine, in una pura e semplice manovra dilatoria incapace di evitare l'approvazione di ciò che cerca d'impedire. Di solito succede esattamente così.
Allo stesso modo, Parlamenti molto più democratici e rappresentativi del nostro si sono dotati di leggi Anti-filibustering, "tagliole" o altro finalizzate a limitare il fenomeno. Ovviamente tra le proteste più o meno vibrate di chi "ostruiva". Dunque, al di là di un dissenso che è del tutto legittimo, mi chiedo che senso abbia tirare per le lunghe un dibattito destinato comunque a finire in un certo modo, dato che la maggioranza ha deciso così. A prescindere dalla giustezza delle ragioni degli oppositori, si può parlare di "attentato alla libertà" o simili nel momento in cui democraticamente (piaccia o no a chi dissente) un'assemblea legittimamente eletta decide qualcosa? Ci sono le maggioranze e le opposizioni: le une e/o le altre possono essere disoneste, sgradevoli o peggio ma le prime hanno diritto a governare e le seconde no. Semplicemente.
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