Grillo reloaded, Approfondiamo Beppe e il M5S

Mi fa piacere, intanto che ogni volta tanto ci troviamo daccordo.
Ma dimmi.
Perchè proprio dal 1937 ?...
Sarei curioso di saperlo, da stroico che sono, questo evento mi sfugge.

Aggiungerei anche il Craxi che non volle consegnare i dirottatori della "Achille Lauro" agli USA per non rovinare la sua politica di "buon vicinato" coi Palestinesi.
Mossa magari discutibile, ma tra le poche del Bettino degne di essere ricordate.

E che gli Usa gli hanno fatto poi pagare salatissimo mandandolo a morire in esilio.
Poteva dargli quell'Abul Abbas, in fin dei conti era un feroce terrorista e non un tranquillo crocerista.
Tanto poi se lo sono ripresi appena hanno occupato Bagdad, dove era gradito ospite.
Poi.
La guerra in Etiopia è stata una assurdità che per riscattare delle disfatte
di fine 800 (Adua), ci è costata appunto carissima con le sanzioni internazionali, l'isolamento del mondo occidentale cui storicamente l'Italia faceva parte e la consegna armi e bagagli nelle mani dei nazisti.
Per cui, tu sai che qui da noi si dice, "tacca u sceccu aunni voli u patruni".
La nostra vergogna non credo cominci da li, ma da quando ad esempio abbiamo voltato le spalle alle potenze occidentali per aderire alla triplice allenza con il nostro nemico storico del Risorgimento, l'Austria.
La Francia aveva dato tanti morti per aiutarci, eppure noi, cinicamente, abbiamo dato loro le spalle.
Ma questi, sarebbero altre interessanti discussioni.
Intanto prendo nota che il signor Grillo si becca 4 mesi e rotti di condanna per violazione dei sigilli.
Dice che equivale a una medaglia al valore civile.
Ebbene, da questo momento anche io mi sento autorizzato a violare le leggi dello Stato (che ho servito per 35 anni con Onore) e se un Ufficiale dei Carabinieri o un Funzionario di Polizia mi intima che sto commettendo un "reato", me ne infischio altamente.
Tanto, fare ciò, equivale ad avere la medaglia al merito civile !.

Quando di parla del rapporto Israele-Palestinesi è sempre durissimo distinguere fra chi dei due ha ragione o torto: non mi piacciono Hamas né Fatah, ma come faccio ad appoggiare i "falchi" da Begin in poi?

Meriterebbe una discussione a parte, appunto.

Un tempo c'era il salto della quaglia, oggi abbiamo il salto del Grillo.
Non so come definire altrimenti la tardiva "strizzata d'occhio" del Beppe alle idee separatiste-scissioniste della Lega, al suo improvviso flirt con i dogmi di un partito non meno ladro, bugiardo e antidemocratico del duo PD-PdL.
Siamo di fronte a una gaffe? O qualcuno (in ovvia malafede!) ha frainteso il messaggio?

Interessante, da questo punto di vista, anche l'arrivo nel Club degli Euroscettici dei Fratelli d'Italia che, per voce dell'inutilissima Giorgia Meloni, ciancia di uscire dall'Euro ma guardandosi bene (come tutti gli altri) dal dire come e quando. Dunque, alla fine, chi si somiglia si piglia?


A Craxi riconosco il merito di aver (ri)avviata una politica estera italiana autonoma nell'area Mediterranea, limitata non solo al dialogo coi Palestinesi, ma a un'influenza non irrilevante su altri stati: la Tunisia per esempio.
Ovviamente, tale politica non è stata "gratis" ma il gioco è valso la candela, finché è durato.

Sul come Bettino abbia conquistata la leadership del PSI ne ho sentite molte.
Certamente gli va attribuita l'astuzia di aver trasformato un partito né carne né pesce in un "ago della bilancia" tra la DC e il PCI, tenendo sul filo l'una a Roma e l'altro nelle "giunte rosse".
Sfortunatamente per lui, ha esagerato nel voler diventare "il Divo" accentrando tutto il potere su di sé e levando di mezzo ogni personalità che gli poteva essere alternativa: caduto lui, il PSI lo ha seguito nel baratro.
Un partito può reggere la bancarotta finanziaria, ma non quella politica.

Non mi limiterei alla residenza in Regione, ma nel Distretto Elettorale in cui ci si candida e solo in quello.
In questo modo il parlamentare avrebbe un minimo di conoscenza dell'area che lo elegge, sarebbe "costretto" a muoversi e farsi propaganda in essa magari dopo averci lavorato per qualche anno facendosi una buona fama.
Restringendo i Distretti, non mi spiacerebbe la formula "uninominale all'Inglese": ogni area elegge un solo parlamentare e ogni partito candida una sola persona.
In questo modo sarebbero tutti "costretti" a mettere in lizza un nome accettabile e non dei maleodoranti scelti dal Comitato Centrale...

Rinfresco questa discussione non tanto per commentare i risultati di domenica scorsa, ma per rimarcare una contraddizione che il M5S sta vivendo in questo momento: manco a dirlo, il "caso Farage".

La politica è stata messa a rumore dallo "strano incontro" tra due partiti che sembrano diversissimi non tanto per l'area politica (Farage è di "destra", Grillo non si sa), ma per la motivazione che giustificherebbe la loro intesa.
Nel Parlamento Europeo si conta di più se si compone un gruppo di almeno 27 membri: M5S e UKIP intendono unirsi per comporlo, ma la loro viene fatta passare come una semplice "scelta tecnica"; al momento di votare le singole leggi, ognuno andrà per la sua strada.
Va detto che c'è un precedente: qualche anno fa i Radicali italiani proposero un'alleanza del genere al gruppo di Le Pen suscitando, però, l'indignazione dei loro stessi militanti.
Volendo ammettere che questa resti solo una scelta tecnica, essa sta comunque creando nel Movimento una netta divisione tra chi non ritiene Farage un alleato "presentabile" e chi afferma che, pur di contare qualcosa in Europa bisogna fare qualche compromesso.
E questi ultimi non si rendono conto di contraddirsi in maniera stridente: gli accordi che vanno benissimo a Strasburgo sono un'eresia se proposti in Italia.
Puri e duri a Roma, mollaccioni e inciucioni nell'UE: quanto a coerenza siamo proprio a posto...