CITAZIONE (SirLancillotto @ 17/2/2013, 16:35)
A volte Grillo mi ricorda Jean-Marie Le Pen, il defunto leader dell'ultradestra francese: grande oratore, solito arringare "a braccio" a una folla che si beveva le sue polemiche non molto dissimili da quelle del Beppe nostrano, specie quando parlava di uscita dell'Euro e di ritorno al Franco.
Come Le Pen, Grillo ha la possibilità di fare un grande salto: forse ricordate quelle elezioni presidenziali francesi in cui il leader destrorso umiliò i socialisti arrivando al ballottaggio con Chirac (altra buonalana)... ma i francesi, alla fine, non lo elessero perché aveva bocca e cuore molto grandi ma idee e programmi di corto respiro.
Con questo non voglio definire Grillo "di destra", ma la sua verve piazzaiola credo non possa funzionare davanti a un pubblico televisivo che non lo va a sentire "per partito preso" ma vuole idee precise su come uscire dalla crisi e superare un buco finanziario che toglie al fiato a (quasi) tutti.
Nemmeno il Beppe ha la bacchetta magica, lo sa pure lui, quindi meglio restare dove si viene applauditi... esattamente come i suoi avversari,
psiconano in testa.
Dico: peccato; sarebbe bastato, e mi ripeto, che Grillo avesse impostata la sua campagna elettorale
solo sulle leggi "anticasta", senza scrivere "libri dei sogni" su ciò che è da fare prima o dopo.
Pure utopie in mancanza di alleati che le vogliano davvero trasformare in realtà... la sua rivoluzione l'avrebbe potuta fare con quelle "poche" ma importantissime cose: averle "seppellite" sotto una montagna di urla, pernacchie e altro non gioverà a nessuno.