Posts written by Oderico

Se preghi alimenti la speranza che Qualcuno ti ascolti.
Non serve dare un nome a quel Qualcuno né, tantomeno, attaccare a esso regole o paure: pensare che ci possa essere è un modo per sentirsi meno solo nella tua e nostra fragilità.
Forse, in altri luoghi e momenti, scopriremo che c'è e se anche non ci fosse sperare nella Sua presenza non sarà stato tempo perso

Infatti: il tale che qualche mese fa sparò a un giudice del Tribunale di Milano poté introdurvi l'arma perché il sistema di controllo dei visitatori non funzionava...

Finché avremo la convinzione di avere ancora qualcosa da dare al mondo e a chi amiamo resteremo vivi.
Il giorno in cui perderemo questa convinzione per noi sarà finita, anche se arrivassimo a vivere cent'anni

Ti rispondo qui, mi Capitàn, per dirti che comprendo quanto provi.
Per anni ho subito, assieme a mia moglie, le ripetute e (a volte) violente angherie di mia suocera.
Ce ne ha combinate di tutti i colori per impedirci di portare avanti la nostra relazione, è riuscita a trasformare il giorno del nostro matrimonio in una specie di funerale; più volte mi ha insultato definendomi un buono a nulla, un parassita che le aveva “rovinata” la figlia.
E lo ha fatto anche in presenza di parenti e altre persone.
Per queste ragioni ho sempre cercato di evitarla ma mai ho impedito a mia moglie di andarla a trovare e aiutarla nelle faccende di casa.
Poi è accaduto l'inesorabile: ha cominciato col perdere la memoria, poi non è stata più in grado di badare a sé stessa e l'Alzheimer l'ha ridotta a una specie di “sfinge” sempre più passiva e lontana dalla vita, dalla realtà.
Di fronte a questa situazione abbiamo scelto di prendercene cura, siamo arrivati a cambiare casa per darle un ambiente più comodo e meno pericoloso, mia moglie la segue con una perseveranza quasi eroica e io cerco di aiutarla come posso.
Qualche tempo fa mio cognato, che pure adora la madre, è rimasto colpito nel vedermi aiutarla; lui ricorda bene cos'abbiamo passato io e sua sorella e le ha detto: “Ammiro tuo marito perché, dopo tutto quello che ha subito, ti dà una mano con mamma. Ma io, al suo posto, non sarei stato capace di dimenticare e non l'avrei mai fatto”.
Già... ma, a un certo punto, rabbia e orgoglio svaniscono per lasciare posto alla compassione, alla constatazione che nemmeno la persona più odiosa “merita” certe disgrazie e, anche se le avesse meritate, “pagarle” con tanta sofferenza le estingue.

Forse, mi Capitàn, io e te siamo troppo buoni ma non possiamo cambiare questa nostra natura

Forse non ci vuole così tanto per riaprire questo nostro "bar virtuale".
Per ora, Daniele, ti auguro di proseguire ancora a lungo questa nuova pagina della tua vita e che essa possa riservarti ancora qualche bella sorpresa

La tragedia continua, mi Capitàn, ma con qualche novità.
Il Capitalismo ha trionfato perché era riuscito a dare a un terzo dell'umanità quel benessere che il Comunismo (non il Socialismo) non ha mai raggiunto.
Ma il trionfo rischia di diventare suicidio perché, da qualche anno, il Capitalismo toglie quel benessere a chi l'aveva per darlo a... nessuno!
Si delocalizza, si sposta il lavoro dove costa meno ma quei lavoratori sono pagati troppo poco perché possano acquistare ciò che producono e chi lo poteva acquistare, rimasto disoccupato, non può più farlo.
Il "sistema" produce più merci, ma uccide i suoi vecchi clienti senza crearne di nuovi... dunque, a chi le venderà quelle merci?

Grazie per il pensiero, anche se questa immagine (mi sembra) l'avevi già postata su FB.
In ogni caso la tua donna rimane sempre con te, soprattutto nel cuore e ciò significa che non è vissuta invano lasciando un tesoro d'affetto a chi l'ha conosciuta

Ecco, passo sempre di qui e non guardo mai i compleanni riportati a fine pagina... Insel, spero mi perdonerai e accetterai

Un caro Augurio per tanti, tanti altri Sereni Compleanni!

Giulia, un caro Augurio te lo faccio anche qui: non solo a chent annos, ma anche con tanta salute e felicità!

La situazione delle cremazioni cambia molto da zona a zona.
Padova è stata tra le prime città a riattivare il crematorio anche in seguito alle richieste di una società no-profit che propaganda le cremazione: la SOCREM.
La struttura serve l'intera provincia e so che alcuni conoscenti defunti hanno voluto farne uso senza trovare grosse difficoltà.

Quanto al pensare che prima o poi ce ne andremo è cosa che, secondo me, "allunga la vita" se non altro per il suo significato scaramantico: se non abbiamo paura della morte lei ci farà il "dispetto" di ignorarci un po' di più rispetto a chi la teme...

Molti esprimono perplessità riguardo la cremazione.
Io la preferirei a qualsiasi altra altra forma perché, oltre a rendermi fisicamente "meno ingombrante", lascia a chi resta la scelta di dove collocarmi.
Non mi vogliono tenere in casa? Possono "sistemarmi" in un quadratino del cimitero; anche il giardino sarebbe un buon posto se volessero avermi sempre "vicino".
Ma quello che conta è il ricordo che lasci, iil "capitale di bene" che sei riuscito a trasmettere a chi resta ed è la parte principale del ricordo che tutti vorremmo lasciare di noi.
Dunque, Daniele, ci vuole poco a capire quanto bene ti ha dedicato e lasciato Rosalba: nulla potrà portartelo via

Credo d'essere stato un po' sfortunato in tema di suocere, dato che sia mio padre che mio suocero andavano d'accordissimo con le loro.
Ma le cose cambiano: a prendersi cura della suocera terribile, da tempo in preda all'Alzheimer, siamo io e mia moglie.
Mio cognato, che è stato spettatore di tutte le nostre vicenda (all'epoca era ragazzino) dice di ammirare il mio comportamento ma che, al mio posto, lui non avrebbe fatto altrettanto.

Il primo incontro con quella che sarebbe divenuta mia moglie avvenne in un ospedale nel gennaio 1981.
Caso volle che una mia amica venisse operata di appendicite e, andatola a trovare, la mia attenzione fu catturata dalla sua vicina di letto reduce dallo stesso intervento.
Notai che aveva sul comodino un libro piuttosto “impegnativo” e, appassionato di lettura, le chiesi di che argomento trattava e se le fosse piaciuto. Scoprii, così, che tra noi c'erano delle affinità ma che, diversamente da me, conduceva un'esistenza piuttosto solitaria consumata tra la scuola (frequentava l'Istituto Tecnico per Geometri) e una casa dominata da una madre dispotica.
Il padre, ottima persona peraltro, preferiva non intervenire.
Non me ne innamorai subito, ma capii che aveva bisogno di uscire da quel guscio e farsi nuovi amici: perché, allora, non introdurla nella compagnia di cui facevo parte?
Deciso a invitarla, una sera tornai all'ospedale e lei, vedendomi, mi disse subito: “Guarda che la tua amica è stata dimessa ieri”
“Io non sono qui per lei, ma per te!”
Quella risposta la stupì: non era abituata all'idea che qualcuno s'interessasse a lei.
Così le proposi di conoscere anche i miei amici e amiche, la cosa le piacque ma mi avvertì subito che sua madre non avrebbe gradita quella “ingerenza” nella vita di sua figlia, un affare che riteneva di sua esclusiva gestione.
Da lì iniziò una storia lunga e travagliata, una guerra durata sette anni con una futura suocera gretta e invadente che non fece mai segreto di non sopportarmi.
Ce ne successero di tutti i colori, ma ci volle ancora qualche mese per capire che lei poteva essere molto di più di un'amica: complice una breve (e clandestina) vacanza in montagna, conversammo a lungo scoprendo di essere praticamente fatti l'uno per l'altra e il resto venne da sé superando altri mille ostacoli, periodi difficili e qualche lutto.
Se dopo tanti anni siamo ancora assieme è anche perché abbiamo dovuto faticare per ritagliarci un piccolo spazio di felicità e perderci sarebbe un costo insopportabile, il fallimento di un “investimento” (soprattutto sentimentale) su cui abbiamo puntato le nostre due vite

La storia del primo incontro con la mia signora mi pare di averla già raccontata tempo fa, ma la posso replicare volentieri.
Anch'io sono del parere di aprire un nuovo thread

Fatico a immaginare la mia vita senza a donna che mi accompagna da 36 anni, quindi fatico ancora di più a immaginare il vuoto che ti lascia la tua compagna di vita.
Ciò malgrado, Daniele, provo a immedesimarmi nel tuo dolore porgendoti il mio cordoglio: anche se non sarà come prima, la tua vita continua nel ricordo della tua Rosalba