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Una mia vecchia amica, Giulia, ha fatto un percorso "inverso" rispetto al tuo: si era diplomata alle Magistrali ma, da tempo, lavora nell'amministrazione di una grande casa di riposo. La vita, spesso, ci porta su percorsi del tutto inaspettati. Questa discussione mi ha fatto ripensare a una trasmissione radio di oltre trent'anni fa: parlando di lavoro, un tale disse che "molti dei ragazzi che oggi vanno a scuola faranno lavori che ancora NON esistono". Aveva ragione: quanti di loro pensavano di fare gli informatici? Chi immaginava, all'epoca, la nascita di corsi di laurea in Ingegneria Meccatronica o Gestionale? Allo stesso modo, abbiamo assistito alla rapida sparizione di tanti lavori e attività: che fine hanno fatto i noleggiatori di videocassette e DVD? Dove sono finiti i negozi di dischi? E gli orologiai, i venditori-riparatori di macchine da scrivere, le copisterie, i lattai, gli ambulanti? Non so se non ci sia più la mezza stagione, di certo non c'è più quella "stabilità" che ti permetteva di entrare nel mondo del lavoro e restarci fino alla pensione esercitando sempre lo stesso mestiere; non importa se era quello del commesso, del tornitore o del gasista. Oggi c'è una cosa nuova che qualcuno chiama "mobilità" o "dinamicità" ma che si sposa troppo spesso con "l'incertezza"... e chi è incerto non consuma né può fare progetti per il futuro.
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