|
|
| Aggiornamento: al tentativo del Comune di Venezia di riaprire il cantiere "incriminato", i legaioli locali hanno risposto riattivando il loro "presidio" e bloccando nuovamente operai e macchinari. Intervistati dal TGR, si sono detti "favorevoli alla totale integrazione lavorativa e abitativa dei nomadi, oltre che all'obbligo (per loro) di mandare a scuola i figli"; trovano, però, "scandaloso che per tale opera si siano impiegati fondi pagati da tutti i cittadini e chiedono un referendum su questo tema". Mah... mi sto chiedendo per quale motivo i loro compagni di partito Vicentini non abbiano mosso un dito per fermare quell'ancora più grande e inutile spreco di denaro pubblico (e territorio) che è l'allargamento della locale base NATO. Specie ora, che il TAR del Veneto lo ha fermato per evidenti irregolarità degli appalti e la totale mancanza di consultazione della cittadinanza sul tema. Due pesi e due misure?
|
| |