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Energia pulita, Siviglia parte dal Sole

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SirLancillotto
view post Posted on 21/5/2007, 09:42     +1   -1




Sempre la Spagna all'avanguardia!

Fonte: Repubblica.it

E' partito il primo dei nove impianti che entro il 2013 soddisferanno il fabbisogno elettrico di 600 mila abitanti

Siviglia, l'ecocittà accesa dal sole
Al via la centrale che non inquina


Operativo il più grande progetto fotovoltaico d'Europa
Evitata l'emissione annua di 600 mila tonnellate di anidride carbonica

DAL NOSTRO INVIATO MAURIZIO RICCI

SIVIGLIA - Sembra una vecchia copertina dei tempi gloriosi di "Urania", quando Karel Thole immaginava fantascientifiche porte per l'iperspazio. Oppure, a suggerire una simbologia più potente, il frontespizio di un opuscolo di qualche setta religiosa. Snella sui due suoi sottili pilastri, la torre si alza per più di 100 metri, quanto un grattacielo di 40 piani, sopra i filari di cotone, le siepi di fichi d'India, i radi olivi della campagna andalusa. La sommità è avvolta in una nuvola di luce quasi incandescente, dietro la quale si distingue un'apertura, quasi un balcone, un palco, dove la luminosità diventa, anche con gli occhiali scuri, insopportabile. Ma, se uno si sforza di guardar bene, riesce a distinguere i fasci di luce che, dal balcone, sembrano irradiarsi verso il grande, silenzioso anfiteatro di rettangoli di vetro e acciaio ai piedi della torre.

Naturalmente, è vero il contrario e sono i raggi del sole, riflessi dagli oltre 600 pannelli a specchio - ognuno di 120 metri quadri di superficie - che trasformano la torre in un accecante monumento di luce. L'impianto in funzione da un mese a Sanlùcar la Mayor, alle porte di Siviglia, è il primo pezzo del più grande progetto di energia solare d'Europa. Già oggi, la torre che sarebbe piaciuta a Karel Thole fornisce elettricità sufficiente per 6 mila case. Dopodomani, fra soli sei anni, nel 2013, quando saranno completati gli altri otto impianti previsti, la centrale di Sanlùcar sarà in grado di accendere i frigoriferi e i condizionatori di tutte le 180 mila case e i 600 mila abitanti di Siviglia. Senza un alito di anidride carbonica e di effetto serra.
La tecnologia in azione nella campagna a ovest della capitale andalusa non è nuova. Anzi, è vecchissima. Ad utilizzare la potenza del sole, concentrata dagli specchi, ci aveva già pensato, sia pure per incenerire navi, Archimede. E' anche piuttosto semplice. Dietro l'apertura in cima alla torre, c'è una caldaia, dove l'acqua, scaldata di raggi concentrati del sole, si trasforma in vapore. E, come nella maggior parte delle centrali elettriche - termosolari, nucleari, a gas o a carbone - il vapore aziona una turbina, che genera elettricità. Ma quello che rende inedito Sanlùcar è che, per la prima volta, la tecnologia a torre del solare termico viene sfruttata in forma non sperimentale, ma commerciale. Si traduce, cioè, alla fine, in bollette nelle cassette della posta delle famiglie.

Molto bello, in un mondo in crisi di energia, ma quanto costa? Il solare termico è una tecnologia relativamente semplice, ma questo non significa non sia cara. A costruire la centrale è Abengoa, un altro dei grandi dell'edilizia spagnola che, come l'Acciona partner di Enel in Endesa, ha saputo diversificarsi nel campo dell'energia, in particolare alternativa, diventando uno dei grandi mondiali del settore e ponendo la Spagna ai primi posti nelle classifiche delle nuove tecnologie ecologiche. Abengoa, con l'aiuto di generosi sussidi pubblici e statali, investirà a Sanlùcar 1,2 miliardi di euro. Una cifra cospicua, in relazione al volume finale di produzione, per impianti con una vita media di 25 anni, contro i 40 anni di una centrale tradizionale. Per dirla in altro modo, produrre la stessa quantità di energia con il gas, ad esempio, sarebbe costato (oggi) meno.

Gli uomini di Abengoa non dicono quanto costa il chilowattora di Sanlùcar. Gli esperti del dipartimento dell'Energia americano calcolano, però, che il chilowattora tradizionale (cioè generato da combustibili fossili) costi, per lo più, meno di 10 centesimi di dollaro. Mentre quello del solare termico - la tecnologia dell'impianto in funzione a Sanlùcar - sta, secondo la Schott, un'azienda tedesca che produce impianti solari, fra i 15 e i 17 centesimi di dollaro. Questa cifra può essere, però, abbassata, oltre che con innovazioni tecnologiche, anche con economie di scala. Ecco perché è importante che Sanlùcar sia grande.
Abengoa ha già cominciato già a costruire un altro impianto a torre, di potenza doppia rispetto agli 11 megawatt di quello già in funzione, giusto di fianco. Ha realizzato, subito dietro, una centrale fotovoltaica. Metterà in funzione altre piattaforme, in cui gli specchi sono posti a cilindro intorno alla caldaia, dove si riscalda l'acqua. Nove impianti, quasi un campionario delle varie tecnologie solari, che faranno davvero assomigliare la piana di Sanlùcar ad un astroporto delle copertine di Urania. Ciò che conta è che il risultato finale sarà una potenza complessiva di 300 megawatt. E' una potenza ragguardevole, metà della grande centrale a carbone Enel di Civitavecchia. Ma non è una cifra a caso: è la potenza che esperti americani, come Fred Morse, giudicano necessaria ad avviare economie di scala, nell'immagazzinamento e nel trasporto dell'elettricità, sufficienti a spingere il costo di produzione verso i 13 centesimi di dollaro a chilowattora e anche più vicino alla magica soglia competitiva dei 10 centesimi.

In realtà, questi conti potrebbero presto rivelarsi obsoleti. L'asso nella manica di Sanlùcar è che, a regime, la sua produzione consentirà di evitare l'emissione di 600 mila tonnellate l'anno di anidride carbonica, quanti ne sputerebbe un impianto equivalente a gas. Con le regole di Kyoto contro l'effetto serra e la possibilità di vendere sul mercato i propri risparmi di anidride carbonica, quelle tonnellate in meno possono diventare denaro sonante. Oggi, sul mercato, il diritto ad emettere una tonnellata di anidride carbonica nel dicembre 2008 vale circa 20 euro. A questi prezzi, le 600 mila tonnellate di Sanlùcar varrebbero 12 milioni di euro l'anno. Nei 25 anni di vita dell'impianto, un quarto dell'investimento iniziale. Quando questi conti saranno entrati nei bilanci delle aziende, quella di Abengoa apparirà meno una scommessa. Ma la surreale torre di Sanlùcar non sarà ugualmente la ricetta-miracolo della nuova energia, capace di risolvere tutti i problemi. Le principali fonti alternative, come sole e vento, rispondono bene, infatti, come dicono i tecnici, a necessità di picco. Ovvero, non sono in grado di fornire energia 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. Quando c'è poco sole o poco vento, si produce anche poca elettricità. Ne serve altra, sottomano, per colmare il buco. La notte, a Siviglia, Sanlùcar non serve. I tecnici di Abengoa, per adesso, sono in grado di immagazzinare vapore e far girare la turbina per un'ora dopo il tramonto. Poi basta. Nel paese delle estati a 45 gradi e dei condizionatori a mille, comunque, è già molto.

(20 maggio 2007)
 
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view post Posted on 21/5/2007, 11:41     +1   -1
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In Italia (mica solo in Italia, però) abbiamo innanzi tutto un sacro terrore del nuovo:
non vogliamo le centrali eoliche accampando timori per la deturpazione del paesaggio, come se le centrali di tipo classico invece lo abbellissero.
non vogliamo i termovalorizzatori, perchè abbiamo paura che producano fumi sgradevoli (l'odore delle immondizie per le strade di Napoli è invece gradevole)
non vogliamo in sostanza fare nuovi tentativi, abbiamo paura che la produzione con i nuovi sistemi "costi di più" e ci adagiamo supinamente in attesa.

Dobbiamo renderci conto invece che non abbiamo scelta: il petrolio, prima o poi finirà, e anche se fosse inesauribile non è possibile continuare a bruciarlo e a inquinare come stiamo facendo adesso.
 
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_basura_
view post Posted on 21/5/2007, 12:05     +1   -1




io sarei pure d'accordo ad installare centrali solari, ma mi sembra siano una tantino troppo grandi e in cambio fruttano pochino... mi pare eh, magari qualcuno più ferrato sa farmi bene i conti...

io sostengo che per come si sta popolando la terra, per come si sta ingrandendo l'industria, per quanto stiano aumentando i macchinari in sostituzione dell'uomo, ci sarà bisogno di sempre più energia, e mi pare che la soluzione siano soltanto le centrali nucleari, ben inteso che bisogna poi studiare anche il modo di liberarsi delle scorie...
 
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Enzo_Vr
view post Posted on 21/5/2007, 13:05     +1   -1




Le centrali solari sono una bella cosa per chi poi ha le centrali nucleari per sopperire alle soste delle precedenti.

Noi che di queste centrali non ne abbiamo, serve poco spendere quattrini per fare impianti che lavorano a singhiozzo.

 
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SirLancillotto
view post Posted on 21/5/2007, 13:43     +1   -1




Io invece sono dell'idea Bas, che di energia ne consumiamo troppa... esageratamente troppa, e che non vi sia bisogno di produrne altra, ma di risparmiare quella attuale...
 
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view post Posted on 21/5/2007, 13:54     +1   -1
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Certamente c'è bisogno di non sprecare l'energia che già oggi abbiamo, ma temo proprio che Basura abbia ragione: IL consumo di energia nel mondo continuerà a crescere, e non potremo contare sempre sul petrolio che da energia a un costo monetario abbastanza modesto, ma ad un altissimo costo ecologico.
Dovremo invece, secondo me, continuare a cercare fonti di energia pulite e rinnovabili.
Oggi la produzione di queste energie costa molto, colpa nostra, credo, che non abbiamo investito abbastanza nelle tecnologie per sfruttare questo tipo di energie.
In sostanza, ci siamo seduti sulla convenienza (monetaria) del petrolio e non abbiamo cercato di guardare più lontano del nostro naso.
 
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_basura_
view post Posted on 21/5/2007, 13:57     +1   -1




dai sir, consumiamo energia quanto la spagna, la francia e il portogallo, che come noi l'estate soffrono un pò più il caldo dei paesi più a nord... risparmiare su cosa??? staccando le prese ogni notte??? e quindi dover sempre rimettere l'ora agli orologi e settare i canali di tv, stereo e registratore??? mica tutti i modelli hanno un orologino e una memoria interna...

oppure mandando la lavatrice la notte, in un condominio???

voglio dire, è vero che magari con un pò di attenzione possiamo risparmiare, ma secondo te, risparmieremmo abbastanza da poter vivere con un pannello solare sopra l'abitazione e basta???
 
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view post Posted on 21/5/2007, 14:01     +1   -1
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CITAZIONE (_basura_ @ 21/5/2007, 14:57)
voglio dire, è vero che magari con un pò di attenzione possiamo risparmiare, ma secondo te, risparmieremmo abbastanza da poter vivere con un pannello solare sopra l'abitazione e basta???

Il fatto è che noi non abbiamo nemmeno il pannello solare... avversato da tutti. Quando dieci anni fa circa ho fatto costruire la mia casa, avevo chiesto espressamente all'architetto di mettermi i pannelli solari: Non ha voluto, dicendo che sono brutti, che lui (anzi, lei) non avrebbe mai firmato un progetto che prevedesse pannelli solari, che probabilmente non erano neanche permessi dalle consuetudini locali (e infatti qua in giro non ne vedo nemmeno uno, malgrado le 3.000 ore di sole all'anno vantate dalla pubblicità turistica)
 
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SirLancillotto
view post Posted on 21/5/2007, 14:03     +1   -1




Su cosa Bas? Su tante cose... non dirmi che è impossibile -ad esempio- vivere senza un condizionatore d'aria... eppure ora lo hanno tutti, mentre prima se lo potevano permettere in pochi...
Lavatrice, lavastoviglie e compagnia bella, e perchè non di notte? Gli ultimi modelli (molto più economici) sono silenziosissimi.
E le luci ed i computer accesi anche di notte negli uffici?

Bas, non ci prendiamo per il culo, 30/40 anni fa si viveva con molta meno energia e quella che consumiamo ora è solo per un "eccesso di comodità"...

Daniele, continuerà a crescere, ma per quale motivo? E' a causa dell'incremento della popolazione o dell'uso smodato che se ne fa?
 
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_basura_
view post Posted on 21/5/2007, 15:49     +1   -1




sir, onestamente, o mi inventano apparecchi che quando non sono utilizzati si spengono dopo 30 minuti senza far girare nemmeno un millesimo di W/ora, o io proprio non mi ci vedo a fare il giro della casa tutte le notti a spegnere gli elettrodomestici e riaccenderli il giorno dopo... e la notte non mi va di sentire centrifughe.. e se le sento alle 3 di pomeriggio, ed è un ultimissimo modello della candy con fuori una statale a est e una stazione ferroviaria a ovest, figurati la notte...

e quanto farebbero risparmiare queste cose, almeno che sia arrivi ad una fetta importante, altrimenti non ne vale proprio la pena...
 
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view post Posted on 21/5/2007, 16:37     +1   -1
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E' certo che lo spreco, o l'utilizzo non intelligente, è una notevole componente dell'utilizzo dell'energia: ma quanto grande? Io proprio non lo so valutare, potrei azzardare un 10%, anche se mi sembra decisamente troppo?
Vera l'osservazioni sui condizionatori: se ne può benissimo fare a meno. Ma allora, nella fabbriche e negli uffici la resa dei lavoratori sarebbe paragonabile a quella attuale? Io ricordo i primi tempi in ufficio (Agosto 1954 ovviamente niente condizionatore): si era sbragati e una discreta parte del tempo era occupata a sventolarsi. Nei supermercati, per esempio, contrastano due sistemi: da una parte i frigoriferi dei surgelati che continuano a buttare aria calda in giro, dall'altra i condizionatori che invece continuano a buttare aria fredda, generalemnte sul mio collo.
Se riduci i frigoriferi, la merce va a male, se riduci i condizionatori la clientela cerca di cavarsela il più in fretta possibile e quindi compra di meno...
Io credo che sia certamente possibile ridurre gli sprechi, per esempio non lasciando negli uffici le luci accese tutta la notte, ma credo anche che questo non possa influire in maniera sensibile sul consumo di energia. Se poi aggiungi anche l'aumento della popolazione mondiale e l'affacciarsi al mondo industrializzato di nuove potenze, affamate di energia, credo che il risparmio possa essere quasi trascurabile.
 
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Enzo_Vr
view post Posted on 21/5/2007, 17:15     +1   -1




Risparmiare energia aiuta ma non risolve il problema, che rimane quello di trovare fonti energetiche non inquinanti o a basso impatto ambientale.

Una centrale nucleare moderna produce oggi una quantità di scorie assolutamente limitata, la vera fonte dei residui radioattivi sono gli strumenti diagnostici e terapeutici medicali o industriali.

La sciocca posizione dei Verdi, non per nulla finanziati dalle compagnie petrolifere, hanno rallentato drasticamente la ricerca nel settore dello sfuttamento dell'energia nucleare.

Oggi ancora molte centrali sono ad anello multiplo, con presenza di una quantità elevata di componenti, ed ogni componente è fonte potenziale di un problema, e la presenza di fluidi soggetti ad irradiazione.

E' assolutamente più sicuro utilizzare invece la tecnica della differenza di potenziale causata dalla variazione termica, tecnica che non prevede circuiti di fluido, che non prevede pompe o condutture.

L'unico incidente Nucleare che può accedere è la rottura del contenitore del reattore, ma è evidente che è facile pensare ad una realizzazione del medesimo assolutamente sicura.

Differentemente da quanto crede molta gente, è impossibile che un reattore nucleare esploda, quello che esplode sono gli impianti che lo circondano e che sono da esso contaminati.

Niente impianti, niente esplosioni.

Ma a dirlo i Verdi ci rimetterebbero la faccia e con loro la platea degli pseudo scienziati che li hanno appoggiati in cambio di ben remunerate cattedre universitarie.
 
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view post Posted on 21/5/2007, 17:38     +1   -1
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Si può avere o non avere paura del nucleare: una cosa però è certa. Nel breve-medio periodo il nucleare è l'unica soluzione percorribile. Peccato che un referendum che ha fatto leva sulle nostre scarse conoscenze in merito e sulle paure derivanti dalla parola "nucleare" ci abbia fatto perdere denaro, tempo e tecnologia. Adesso per costruire nuove centrali ci vogliono tempi molto lunghi.
 
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SirLancillotto
view post Posted on 21/5/2007, 18:34     +1   -1




Continui a spostare il problema sulla sicurezza Enzo... ammesso o non concesso che siano sicure... le scorie le veniamo a seppellire a Verona???

Tirate le somme non mi sembra che il nucleare sia "energia pulita"
 
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SirLancillotto
view post Posted on 21/5/2007, 19:15     +1   -1




Guarda Daniele, in un esperimento (che credo stia ancora andando avanti) in oltre 250 comuni a Valencia, alcuni di questi comuni sono giunti ad un risparmio di oltre il 30%... scusate se è poco.

Vuoi sapere in quanto si stima l'energia sprecata nelle nostre case?
Arriviamo fino al 45% per case male coibentate ad esempio.

Inoltre sui condizionatori siamo nel classico esempio del cane che si morde la coda... da una parte ci rinfreschiamo, dall'altra è lo stesso raffreddamento dei condizionatori a generare, a causa delle emissioni, il riscaldamento... fate un po voi...

Dal sito del WWF....

Se i consumatori di tutti i paesi industrializzati spegnessero i loro elettrodomestici piuttosto che lasciarli in modalità standby, e staccassero i carica batteria, si potrebbero chiudere almeno 24 centrali elettriche alimentate a carbone nel mondo…

CITAZIONE (_basura_ @ 21/5/2007, 16:49)
sir, onestamente, o mi inventano apparecchi che quando non sono utilizzati si spengono dopo 30 minuti senza far girare nemmeno un millesimo di W/ora, o io proprio non mi ci vedo a fare il giro della casa tutte le notti a spegnere gli elettrodomestici e riaccenderli il giorno dopo... e la notte non mi va di sentire centrifughe.. e se le sento alle 3 di pomeriggio, ed è un ultimissimo modello della candy con fuori una statale a est e una stazione ferroviaria a ovest, figurati la notte...

e quanto farebbero risparmiare queste cose, almeno che sia arrivi ad una fetta importante, altrimenti non ne vale proprio la pena...

Perfetto Bas... che non ti vada è un discorso... che non serva a nulla è un altro...

A quanto serve l'ho riportatp... però perdonami... è un po come tenere l'aria condizionata a palla e poi mettersi un golfino perchè fa troppo freddo...
 
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34 replies since 21/5/2007, 09:42   800 views
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