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[RICETTE]Il pane, che bontà

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marrana
view post Posted on 31/5/2007, 08:55     +1   -1




Che grande cosa la funzione del nostro olfatto!
Godere la mattina del profumo che esce da un forno del pane fa iniziare meravigliosamente una giornata.
Come si fa a rinunciarvi?

Premettendo che il mio preferito è quello toscano,
devo ammettere che anche qui ne fanno di diversi tipi e tutti buonissimi.
Ogni tanto entro in une delle poche panetterie artigianali non divorate dalla grande distribuzione e dopo aver spaziato con gli occhi ne compro qualche pezzo speciale. :tl_fischio:

Una tipa l’altro giorno mi spiegava di possedere un elettrodomestico
che una volta programmato a dovere, basta inserire il recipiente con
la farina, il lievito e il sale ed esegue tutto da solo: impasta, aspetta la lievitazione e poi parte ,regola la temperatura, il tempo e…zac ti sforna la fila di pane.


Per intanto approfitterei dell’opera di questo panettiere che sta infornando:
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ecco alcuni tipi,
pane di segala:

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i segalini:
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pane nero,(è delizioso), morbido con dentro uvetta, noci e altri tipi di frutta:
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il pane con le mele:
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i pretzel cornetti morbidi che possono essere dolci o salati:
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questo è praticamente solo crosta, secco e croccante, si conserva per molto tempo (meno i vostri denti) si chiama schüttelbrot
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e assieme un pò di speck tagliato a pezzettini...per uno spuntino non guasta:
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Vi ho fatto venir fame? :tl_blush:

Edited by marrana - 31/5/2007, 10:13
 
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view post Posted on 31/5/2007, 09:09     +1   -1
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In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

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Non solo: m'hai fatto ricordare il pane che faceva mio padre.

Lavorava "al'antica": solo "lievito madre", 2 tipi di farine scelte con cura, una lavorazione molto manuale (poche macchine), una lievitazione accurata.
Infornava i panini con una lunga "stecca" di legno flessibile e, appena li sfornava, li sentivi "sfrigolare".
La crosta non era opaca e uniforme (come il pane di adesso), ma lucida e sfaccettata; quando lo spezzavi, quel pane "crocchiava" e, spesso, lo mangiavo da solo, così com'era.

Nel pane condito metteva solo olio d'oliva e strutto... poi c'era il pane biscotto, sia comune che condito...

Altri tempi.
 
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ellis25
view post Posted on 31/5/2007, 09:12     +1   -1




Magari ci fossero ancora i fornai paniettieri come quelli!
Comunque io personalmente ho smesso di mangiare pane bianco,credo che sia diventato un vero "veleno".
Indi per cui compro solo pane di semola e integrale.Ho la fortuna di aver trovato una panetteria qui nel centro storico a Pinerolo.Costui oltre ad amare il denaro pero' ama anche il suo lavoro e fa il pane molto buono.Pensare che nel
centro storico ci sono nel raggio di 500 metri ben 7 panetterie(non tutti produttori pero' alcune solo rivendite),e le ho provate tutte e selezionate.Credo che l'acqua sia uno dei fattori piu' importanti per un buon pane.







 
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BagheraMI
view post Posted on 31/5/2007, 09:13     +1   -1




Urka!
Devo ammettere che in Trentino (Alto Adige?) il pane lo sanno fare!!!
E qui cosa ci beviamo??? vai di Teroldego! a meno che Marrana ci suggerisca qualcosa di meglio...
 
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Insel
view post Posted on 31/5/2007, 09:37     +1   -1




Compro il pane in un piccolo negozio del centro storico genovese, dove posso trovare quello di Altamura e quando vado in gita a Triora faccio provvista per qualche giorno. Detesto il pane condito e poco cotto, che oggi va per la maggiore.
 
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Kutastha
view post Posted on 31/5/2007, 10:52     +1   -1







io sono golosissima di pane, e lo si può desumere dalla grandezza del mio sedere
 
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Ghey
view post Posted on 31/5/2007, 20:03     +1   -1




CITAZIONE (BagheraMI @ 31/5/2007, 10:13)
Urka!
Devo ammettere che in Trentino (Alto Adige?) il pane lo sanno fare!!!
E qui cosa ci beviamo??? vai di Teroldego! a meno che Marrana ci suggerisca qualcosa di meglio...


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il Teroldego Rotaliano è stato definito giustamente il VINO PRINCIPE DEL TRENTINO, il vino che maggiormente personifica il carattere, la generosità e le qualità delle risorse enologiche locali. Un vino simbolo della realtà trentina, citato in manoscritti già nel 1500, uno splendido biglietto da visita per la nostra cantina e per la zona di Mezzolombardo dove questo vitigno riesce a maturare al meglio, a infondere al vino tutto il suo fascino.
Teroldego: vino di grande razza, di colore rubino in-tenso, di sapore asciutto, un po' tannico, pieno, ricorda la mandorla amara. Il suo profumo inconfondibile ricorda la viola e il lampone.

per approfondimenti QUI
 
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fuochiblu
view post Posted on 1/6/2007, 05:39     +1   -1




CITAZIONE (Kutastha @ 31/5/2007, 11:52)
io sono golosissima di pane, e lo si può desumere dalla grandezza del mio sedere

A chi lo dici! :(

Io adoro il pane, vivrei di quello! Ma pare che ogni cento grammi che ne mangio ne ingrasso trecento almeno :D

Quindi, ahimè, consumo di pane assolutamente controllato, anche se quando decido di "sgarrare", compro del pane casereccio in quantità e piano piano me lo finisco! :D


:tl_ciao:


p.s. più tardi in giornata vi dico quali sono i miei tipi di pane preferito! :)
 
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view post Posted on 1/6/2007, 09:46     +1   -1
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CITAZIONE (ellis25 @ 31/5/2007, 10:12)
)Credo che l'acqua sia uno dei fattori piu' importanti per un buon pane.

Certamente sì, Ellis e, che tu ci creda o no, anche l'aria, il clima dell'area di produzione.
Conoscete il pane ferrarese? Ha quel gusto particolare e straordinario grazie anche al clima unico di quella città; idem per molti altri pani che, per quanto si possano "imitare", non sono mai come quelli della zona d'origine.

Alzi la mano chi ha assaggiato il pane di Lariano (Roma): ho amici in quella cittadina e il loro tipico pane (rigorosamente artigianale) è delizioso, particolare.
Lo trovo divino coi salumi, ma anche da solo è speciale... mia moglie, invece, adora la "pizza bianca" romana e quando andiamo da quelle parti, ne fa scorpacciate.

E chi conosce il "pane biscotto" veneto?
 
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SirLancillotto
view post Posted on 1/6/2007, 09:50     +1   -1




Beh Ode, qui nel Lazio ce ne sono diversi di "pani" ottimi.
Quello di Lariano che tu citi, ma anche quello di Veroli, Genzano, Vicovaro, insomma, ce ne sono per tutti i gusti, naturalmente rigorosamente artigianali.
 
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fuochiblu
view post Posted on 1/6/2007, 17:12     +1   -1




Ecco, appunto, i miei tipi di pane preferito sono stati già citati, o quasi!

Infatti, io adoro il pane di Lariano, così veramente pane, che quando ne tieni in mano una fetta te ne accorgi! Non come il pane finto che è facile trovare in giro, bianco come il latte e leggero come l'aria, perchè è tutto lievito :angry:
Il pane di Lariano, tra l'altro, è molto imitato e bisogna diffidare delle imitazioni, specie quando leggete al banco forno del supermercato "pane tipo Lariano" :tl_glare: :tl_glare: :tl_glare:

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Ecco le sue caratteristiche principali:

Pane di Lariano
Il pane prodotto nel comune di Lariano è simile nella pezzatura al pane di Genzano; la differenza sta nella farina che è di grano tenero semintegrale e nella cottura che è sempre nel forno a legna. La lievitazione è ottenuta con lievito madre e con un poco di lievito di birra. Si impastano gli ingredienti e, dopo un breve riposo, si formano dei pani rotondi o a filoni del peso di circa 1 o 2 chili. Ancora un’ora di lievitazione e poi si cuociono nel forno a legna per un’ora.
(fonte)

L'altro mio pane preferito è, appunto, quello di Vicovaro (anche se ce n'è uno molto simile, quello di Canterano, che io preferisco ancor di più perchè lievemente più acidulo), che è una sfida al tempo che passa! Più passano i giorni e più diventa buono!

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La più forte tradizione del nostro paese è certamente la "Pagnotta di Vicovaro", classico pane casareccio di forma circolare apprezzato e ricercato a Roma e provincia.

Nell'immediato dopoguerra, come in tutta l'Italia, per superare le gravi difficoltà economiche, i Vicovaresi, bravi nella lavorazione del pane casareccio, sfruttando i numerosi forni a legna alimentati dalla "ginestra", pianta particolarmente rigogliosa nel nostro territorio, si avventurarono nel lavoro di fornai.
E' cosi che moltissime famiglie si dedicarono interamente all'arte del pane.
I forni in piena attività, il vociare delle persone, insieme all'irresistibile profumo del pane appena sfornato invadeva ogni più remoto vicolo già nelle prime ore della notte.
Le pagnotte venivano raccolte in appositi zaini e con i mezzi disponibili, il treno e la bicicletta, raggiungevano Roma e dintorni.

L'economia locale faceva ovviamente perno sull'arte della pagnotta vicovarese, permettendo, altresì, il sorgere di altre attività.
Il progresso e le leggi sanitarie hanno contribuito pesantemente a far si che i forni in attività si siano ridotti drasticamente.
Tuttavia la tradizione è ancora viva, e quando il profumo del pane appena sfornato, nelle ore tradizionali della notte e del pomeriggio, invade i vicoli e le piazze del nostro paese, è quasi impossibile resistergli.
(fonte)


:tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy: :tl_notworthy:
 
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marrana
view post Posted on 1/6/2007, 18:54     +1   -1




mmmmammmmmamiaaaaaaaaaaaaaaaaaaa che pagnotta Fuochi!!!

Quella si che deve essere buona, e senz'altro con l'aiuto essenziale
dell'aria e dell'acqua del luogo.
Parlavo con un panettiere della mia città che mi spiegava sconsolato appunto che qui il pane di quel tipo non "viene". Inutilmente ha fatto viaggi giù in Italia (così dicono loro hehe) per apprendere tecniche e segreti, ma il massimo che ottiene è una pallotta anonima e insignificante piena di mollica.

Leggendo la tua descrizione un filino di quel profumo solleticava piacevolmente le mie narici e soprattutto il cuore.
:tl_love3:
 
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fuochiblu
view post Posted on 2/6/2007, 08:02     +1   -1




CITAZIONE (marrana @ 1/6/2007, 19:54)
Leggendo la tua descrizione un filino di quel profumo solleticava piacevolmente le mie narici e soprattutto il cuore.
:tl_love3:

Vedi che bello? Si capisce tutto l'amore per il pane, dalle tue parole :tl_wub: Altro che i "capiscioni" :D (come si chiamerebbero dalle mie parti!) che quando parlano di cibo usano l'espressione "proprietà organolettiche" ... :tl_vibrate:

E il pane è proprio cuore, non c'è niente da fare :tl_wub:



Cmq, a me piace tantissimo pure quella che qua chiamiamo rosetta (o panino)
ma che penso sia la extra-milanese michetta ... :tl_notworthy:

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Due fettone di mortadella là in mezzo e non desideri niente altro dalla vita! :D


:tl_mangia:
 
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view post Posted on 2/6/2007, 09:06     +1   -1
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Avere amici in un determinato luogo è un enorme vantaggio: ti portano nei posti "giusti", ti fanno provare le cose più buone e "vere" del territorio.
Così, i miei amici di Lariano m'hanno "convertito" al loro pane e io li ho conquistati col Prosciutto di Montagnana e la sopressa all'aglio... due cose che, con quel pane, si sposerebbero divinamente!

Tornando al "pane biscotto", se venite nel Veneto vi consiglio di provarlo.
Ce ne sono diverse varianti, ma tutte derivano da quel "pane secco" che era cibo base dei marinai d'un tempo.
Lo trovate senza grassi o con strutto (che lo rende friabile) e/o olio d'oliva (che lo rende gustoso).
Il primo è squisito nel caffelatte, il secondo accompagna divinamente i salumi; dato che è un pane secco, che invita a bere, non fatevi mancare del buon vino rosso.
L'esempio "perfetto" è il Bossolà (o Bussolà) di Chioggia: un pane biscottato a ciambella, sottile e croccante...
 
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Insel
view post Posted on 2/6/2007, 09:07     +1   -1




Il profumo del pane appena sfornato mi ha accompagnato per anni mentre andavo a scuola, soprattutto in certe mattine fredde in cui gli odori si sentono meglio. E in cartella, naturalmente, il classico panino col prosciutto o la marmellata, altro che merendine nel cellophan! Non vedevo l'ora che arrivassero le 10.30... :)
 
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37 replies since 31/5/2007, 08:55   1381 views
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