CITAZIONE
Obiezione) Chi decide quali dipendenti della scuola siano da tenere o da cacciare? chi valuta il lavoro di centinaia di insegnanti, o di tecnici, o di segretari o di bidelli? servirebbe una struttura organizzatissima, ma assunta e diretta da chi?
L'intera responsabilità della gestione delle scuole, compresa dunque anche la nomina dei direttori e dei docenti, è trasferita ai consigli d'amministrazione delle scuole, che funzionano come quelli delle piccole aziende private, se non trovano mercato, cioè fanno fuggire gli studenti a causa della cattiva qualità dell'istruzione e dell'organizzazione scolastica... chiudono! Si può obiettare che anche la promozione facile potrebbe essere un incentivo alle iscrizioni, ma questo espediente non potrebbe non venire alla luce col prosieguo degli studi, finendo col condannare irrimediabilmente la reputazione della scuola...
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Obiezione 2) In uno stato democratico, la scuola pubblica deve essere il fiore all'occhiello, deve funzionare come un'orologio.
Risparmiare le sovvenzioni a scuole private ed usare i fondi per migliorare gli ambienti e le strutture delle pubbliche.
Le assunzioni devono essere fatte per concorso e meritocrazia, vere però, non con concorsi o con titoli truccati.
A rispondere a questa obiezione basta l'esempio fatto prima da me
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La scuola tipo Bronx ce l'abbiamo già in Italia, se qualcuno non se ne fosse accorto. Sono le scuole della 167 a Napoli e nelle altre città dove in Italia abbiamo il vezzo di mandare non i docenti motivati reclutati dalla scuola, ma gli ultimi in graduatoria ed i neoassunti, esattamente il contrario di quanto, grazie ad una autonomia scolastica vera, si fa in USA, dove nelle scuole ghetto va personale volontario e motivato. I miei figli in USA hanno frequentato scuole pubbliche meglio piazzate in graduatoria di molte private: anche le pubbliche partecipano alla sfida!
Al momento attuale all'università gli studenti poco capaci o mediocri, ma figli del professore, hanno le cattedre garantite, mentre quelli capaci sono costretti ad andare all'estero arricchendo gli altri paesi ed impoverendo il nostro!
Qualche "sinistro" meno rinnegato di me sa spiegarmi dove si nasconde il vantaggio per i proletari ed i figli dei proletari?
Una scuola con l'autonomia scolastica vera diventa una piccola impresa con tanto di bilancio da gestire in proprio e vorresti imporre alle piccole imprese l'assunzione per concorso? La piccola impresa poi si regge sul mercato e se sbaglia a reclutare il suo personale... chiude, questo mi sembra il più efficace dei controlli meritocratici.
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Obiezione 3) Fino a un certo punto sono d'accordo ma non mi sembra giusto togliere il valore legale del titolo di studio e, di conseguenza, eliminare qualsiasi controllo statale sull'università. Penso per esempio a un medico: preferisco essere sicuro che quel pezzo di carta che ha incorniciato e attaccato nel suo studio sia il risultato di una Università che è stata verificata, controllata e certificata da un ente superiore (e possibilmente disinteressato). Un po' come sono, o meglio, come dovrebbero essere, le società di revisione e certificazione dei bilanci
Non credo che si possa dire che l'attuale università dei parenti e dei titoli in vendita via CEPU sia garanzia di nulla, né che il controllo statale si sia qualche volta dimostrato in qualunque paese più efficace del controllo del mercato, per non parlare delle società di revisione e certificazione dei bilanci che si sono rivelate un'associazione a delinquere perfino in USA (dove almeno però la pagano salata). Quanto alla valutazione di università e scuole in teoria il problema si è già posto:
LEGGE 27 dicembre 2006, n. 296
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)
(pubblicata nella G.U. n. 299 del 27 dicembre 2006, suppl. ord. n. 244/L)
I commi 138 - 142 (ex art. 36) recano interventi per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, prevedendo la costituzione di un’apposita Agenzia Nazionale, che subentra al CSVU e al CIVR, con compiti di valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici; di indirizzo, coordinamento e vigilanza delle attività di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; nonché di valutazione dell’efficienza e dell’efficacia dei programmi statali di finanziamento e di incentivazione delle attività di ricerca e di innovazione.
Per una valutazione efficiente delle università prenderei in considerazione le proposte di Perotti, un docente della Bocconi che ha lavorato all'estero.
http://www.lavoce.info/articoli/-scuola_un.../pagina774.htmlCITAZIONE
Obiezione 4) Questo non porta a rifiutare studenti poco capaci o mediocri (per non danneggiare la media) a discapito della possibilità di studio per tutti?
Dimentichi che gli studenti sono la principale fonte di finanziamento delle università diretta per le private, diretta ed indiretta per le pubbliche: ogni università ha il problema di avere quanti più studenti possibile, naturalmente con il limite di essere in grado di preparali, limite che nessuna istituzione al momento gli pone. Nessuno oggi chiede conto all'università dei suoi fuoricorso, d'altra parte l'università, né pubblica, né privata ha il dovere di garantire a qualunque imbecille il titolo di studio e l'ingresso alle professioni, questo dovere lo ha solo la scuola dell'obbligo: ai livelli più alti bisogna dimostrare di poterlo fare senza il diritto, garantito sulla pelle di chi incappa in simili professionisti, di potersi "comprare" comunque il titolo di studio.
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5) bis) Oltre alle borse di studio rilasciati esclusivamente per merito ci sono anche i prestiti d'onore che gli studenti restituiscono, trovato il lavoro: un prestito che sulla carta esiste anche in Italia, ma che nessuno in Italia ha visto mai...
6) Totale abolizione del valore legale del titolo di studio, riforma che si porterebbe con se l'eliminazione dei concorsi pubblici un sistema di reclutamento che credo esista solo in Italia e, grazie alla nostra atavica corruzione, assolutamente inefficiente, sebbene sia il più costoso in assoluto. Si viene reclutati per titoli e colloqui è se un laureato vuole concorrere per un posto pubblico di magazziniere dovrà avere più chance di uno che laureato non è, del resto il colloquio chiarirà facilmente se il reclutando ha una vera laurea, utile al suo lavoro, e se non è uno psicopatico. Imparino tutti a procurarsi quanti più titoli è possibile per aumentare le probabilità di trovare un lavoro, piuttosto che sbattersi per trovare una raccomandazione! parzialmente in contrasto con punto 5
Questo contrasto non esiste in quanto il sistema spinge tutti verso una maggiore qualificazione e non credo che la scelta di un lavoro dequalificato possa essere una scelta permanente di chi è qualificato a scapito di chi non lo è. La cosa può spaventare in Italia dove a causa della mancanza di sviluppo, causata dall'inefficienza della nostra classe dirigente, esiste anche la più alta immobilità sociale del mondo, ma è proprio questa la malattia che intendiamo curare intervenendo drasticamente e prioritariamente sul sistema dell'istruzione.