Linguistica: 2
Grammaticalmente il racconto soffre un po' per la rinuncia ad usare il punto e virgola ed i due punti. Perchè? Senza arrivare a... Totò e Peppino, resta vero che la virgola non sempre (anzi mai) può sostituire tutti gli altri segni di punteggiatura.
Tutto bene dal punto di vista lessicale. Giusto un paio di inceppamenti (cambi di soggetto all'interno della frase che fanno fare un po' fatica), ma il complesso della lettura è scorrevolissimo e molto piacevole.
Idea/Trama: 2
Qui restituisco il mezzo punto che "mentalmente" ho tolto dalla linguistica.
L'idea non è originale. Il finale è... liberamente tratto da "The others". Sì, ma sono molti i film su questo argomento. Ritrovo qualcosa di "Ghost", e - se non ricordo male - riconosco anche qualche spunto da "Ovunque sei", film del 2004 di Michele Placido con Stefano Accorsi.
Bene, ma come detto per altri racconti: non è che si debba sempre per forza essere originali.
La trama, d'altra parte, è svolta davvero bene. Sì, c'è quel "trucco" di parlare di Rachel all'imperfetto e non - come si dovrebbe, essendo "morta" due anni fa - al trapassato prossimo. Ma è un trucco che si può giustificare benissimo con la presenza del personaggio nella mente di Jack.
E - malgrado la mancanza di originalità - il finale è molto ben "coperto" fino alla fine della storia.
Gusto personale: 3
Non amo le storie paranormali. Questo abbassa leggermente il mio punteggio, che se si limitasse all'ambientazione, all'atmosfera, al piglio con cui la storia è affrontata e sviluppata, al respiro complessivo del tutto, potrebbe anche essere più alto.
Totale: 7