CITAZIONE (espero @ 2/1/2010, 14:30)
vorrei dirti che è complicato, ma non è vero, certo sono io che sono troppo semplice.
Espero, ti sono gratissimo per la schiettezza, ma ti dirò, anche io aspettavo di commentarlo, e quindi lo faccio ora.
E' da quando l'ho scritto che non lo rileggo, e quando lo scrissi lo feci volutamente di getto, senza pensare troppo al costrutto delle frasi.
In poche parole è probabilissimo che sia scritto male, e se ritenete questo vi prego di dirmelo.
Dalla mia parte ho solo una scusante: in realtà questo racconto nel suo stile è ispirato agli scritti giovanili di un famoso autore, Robert Musil, e nello specifico a una trilogia di racconti brevi intitolata "congiungimenti". Questi racconti sono di difficile lettura, proprio perchè l'autore sperimentò un modo quasi ossessivo di soffermarsi sui particolari, e descriverli con dovizia, ritornandoci sopra più volte anche in parti diverse del racconto, in pratica verso le ultime pagine poteva ritornare la descrizione di un particolare presentato nelle pagine iniziali, e così via ritornandoci su secondo unos chema circolare.
Io invece pur volendo la stessa cura quasi maniacale dei particolari, ho voluto essere lineare e procedere punto dopo punto progressivamente, ampliando il tempo fino a dilatare un singolo solo istante. E' come se il tempo fosse rallentato e tutta la sequenza di eventi mentali che accadono nell'anima di Alessio viene spezzettata e messa in fila col fiato sospeso.
Non so se quanto ho appena spiegato possa rendere più leggibile il mio racconto, ad ogni modo grazie per averlo letto, e scusate se magari può risultare di difficile lettura.
Nel racconto del sogno dell'elefantino, invece, ho cercato di avere un linguaggio più scorrevole, usando anche immagini più colorate e serene.