Tema Libero

CUBA LIBRE

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balrog 2
view post Posted on 25/3/2010, 13:45     +1   -1




Cuba Libre

Ho impiegato molta della mia esistenza e ho girato molti paesi per imparare qualcosa sugli uomini e sulle scelte nella vita.
Ma per capire l’essenziale può bastare l’istante di un sorriso.
La prima cosa che mi colpì dell’Havana ,il giorno del mio arrivo,fu l’odore diverso dell’aria.
Un misto di emozioni e di aromi dolci e speziati ,l’aroma di civiltà che sorgono e decadono.
L’aroma di pelli d’ogni colore ,di macchine dalla combustione irregolare.
Fiuti il trambusto ,il sonno e i rifiuti,la lotta per la vita , i fallimenti e gli amori.
Il peggiore “miglior” profumo del mondo.
L’altra cosa che mi colpì fu il calore, un calore che ti si appiccica alla pelle come carta moschicida, l’umidità in ogni respiro, come avere le branchie.
Se non lo sopporti ti incarcera in camere d’albergo climatizzate, come celle frigorifere di un carcere di massima sicurezza, mentre guardi dai doppi vetri la vera vita scorrere libera.
Fuori dall’aeroporto sul marciapiede una folla.
Erano i procacciatori….di cosa ?
Di tutto, letteralmente.
All’Havana si trova qualunque cosa si desideri, basta pagarla in verdi dollari fruscianti.
Mi fissò dritto negli occhi, un sorriso enorme sulla faccia rotonda.
Uno scanzonato, solare, sincero sorriso vagamente ironico che sapeva di “ho bisogno dei tuoi soldi amico…per vivere….ma non mi farò comprare da te".
Indossava una camiciola a colori vivaci e dei jeans così sdruciti da sembrare bianchi.
E devo dire che mi arrivò dritto al cuore.
Miguel.
Sbraitò in spagnolo (ma sapeva l’italiano, mi spiegò che la sua ragazza era guida di tour operator italiani e glielo aveva insegnato, "per il businnes" disse) agli altri per avere un po’ di spazio e mi prese per un gomito allontanandomi dalla folla di qualche metro.
Mi fidai subito di quel ragazzo-uomo e mai decisione fu migliore di quella.
Mi portò alla sua Buick americana.
Scalcinata e cromata allo stesso tempo, supermolleggiata e con buchi come voragini nei sedili (non gli chiesi mai “cosa” potesse fare simili danni).
Partì con un sobbalzo mancando le persone per pochi millimetri.
Il viaggio dall’aeroporto all’hotel fu un’esperienza che non dimenticherò mai.
Prima l’autostrada moderna, alberi….e poi….gli slum, per chilometri.
La loro apparizione mi strinse il cuore in una morsa di vergogna.
Mi vergognavo della mia floridezza e del denaro che avevo in tasca, perfino dei vestiti che portavo.
Io turista comunista , in visita alla città dei sogni perduti.
Poi di colpo la rabbia, la rabbia del senso di colpa di sapere di far parte del sistema che poteva tollerare l’esistenza di tutto QUESTO.
Il colpo fu straniante.
Poi piano…..piano…..piano….una donna che si ravvia la sinfonia nera dei suoi capelli….un’altra che lava il proprio bimbo in un catino di rame…..un uomo si rade in strada ammirandosi in uno specchio rotto……dappertutto bambini che giocano felici, quell’affettuosa complicità infantile, le bambine che reggono in braccio i più piccoli….gli uomini che si salutano da tetti fatiscenti e la bellezza solare delle donne, la straordinaria pulizia di quella povera gente e insieme il loro continuo afffacendarsi.
Un uomo esce da una catapecchia con solo le brache indosso, grattandosi l’ampia pancia sbadigliando.
Simbolo stesso di placida tranquillità. Mi scopro a invidiare il suo contegno e i saluti che riceve dai passanti., gli invidio quel senso di comunanza che li lega tra loro e che io non avrò mai a casa, gli invidio la cosa più importante che la vita ti dona : la libertà….quella di poter dire NO.
Sorrido per la prima volta.
Ciò che sembrava infinitamente distante dalla mia vita ed esperienza diviene possibile, comprensibile e perfino allettante.
Ecco la “città vecchia”.
L’hotel è il Parque Central, situato proprio ai suoi bordi.
Miguel mi dice che è “il più buonissimo”….io penso che è stato un ripiego dopo averne scartati altri tre perché al completo, l'ironia del vivere è anche questo.
Oltre la hall Miguel non può andare,già così lo stanno guardando male e lo butterebbero fuori se non fosse in compagnia “dell’intoccabile onnipotente turista”.
Gli chiedo il costo della corsa ma lui mi dice che l’indomani mattina lui sarà lì fuori ad aspettarmi per farmi da guida per tutta la settimana….”a che ora?”….”no te preocupe ,io so”.
Sono stato adottato.
Smetto di pensare e vado a dormire , il fuso mi sta fondendo.
L’indomani lui è lì quando esco dalle porte girevoli dopo aver fatto colazione.
Ho , per un attimo,il terribile dubbio che abbia dormito lì fuori.
L’ansia tipica del turista: “quanto mi costerai ?”
Il sorriso si fa ancora più largo : “dieci dollari al giorno, senor, , ma per tutto il giorno.Conosco tutta la città e ti porto dovunque , compro per te ogni cosa che vuoi, così costa meno”.
Lo so, mi hanno detto tutti di contrattare, se lo aspettano.
Io guardo quegli occhi.
Si, forse potrei risparmiare due dollari….magari tre.
Ma per lui sono il pane quotidiano, per me solo qualche spicciolo, perché dovrei togliergli il pane di bocca ….
“Facciamo così….ti do i dieci al giorno e alla fine se sono soddisfatto altri trenta”.
Lui si fa serio e mi stringe la mano.
Mi chiamo Miguel Felipe Charroll….capisco subito…non è più solo businnes , ora per quanto sia un legame vero esiste.
Così cominciò la più straordinaria settimana della mia vita, alla scoperta di un mondo del tutto diverso, un nuovo mondo letteralmente……chiese barocche….bancarelle ai bazar dove Miguel mi raccontava la vita dei venditori…..strani paladares dagli odori meravigliosi…..serate in piazza alla luce della luna guardando donne dai vestiti fluttuanti ballare al suono di orchestrine casuali….il rum ribollente nel sangue e nella testa ascoltando voci spagnole….in spiaggia a offrire da bere a due ragazze , amiche di Miguel, che sono state con noi solo per ridere e un tuffo….un incontro di boxe dilettantesco in un hangar con la gente che tifa come allo stadio e ti dà grandi pacche sulle spalle….guardare insieme seduti su un tetto gli altri tetti della città dove la vita scorre, senza parlare, fumando un sigaro….la visita alla fabbrica dei partagas* “che voglio vedere un lector** in azione “e dove ho visto una signora 70enne fumare un sigaro “immenso” lavorando….
Non sentirmi uno “straniero in terra straniera”, ecco cosa mi sono guadagnato con quei cento miserabili verdi dollari.
Un valore inestimabile.
Porto nella mia testa il ricordo di lui vicino alla portiera della vecchia Buick mentre nel sole del pomeriggio mi saluta alla partenza col suo straordinario sorriso.
“Non ti preoccupare- mi disse-ce la caveremo come sempre abbiamo fatto”.
E ancor oggi , a distanza di molti, troppi anni quando vedo “Fermata a richiesta” ricordo Miguel e quella gente straordinaria e penso che una vita migliore da qualche parte , in una piega del mondo magari, si potrebbe anche costruire.
Solo si volesse.

balrog

* partagas = famosa marca di sigari ubani

** lector= nelle fabbriche di sigari cubani è la persona adibita a leggere ai torcedor , coloro che creano i sigari manualmente dalle foglie nella grande sala centrale , i fatti salienti della giornata e/o libri famosi

Edited by balrog 2 - 25/3/2010, 23:34
 
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caleidoscopia48
view post Posted on 25/3/2010, 14:30     +1   -1




Mi è piaciuto!!! ;)
 
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trilly1
view post Posted on 25/3/2010, 16:14     +1   -1




Au contraire.. ho visto poco del mondo.... ma se andassi a Cuba vorrei andare nel peggior bar a bere il miglior rum del mondo e soprattutto a camminare scalza non vestita da "occidentale perfettina"... a zonzo per le vie e nei mercati con in testa un cappello di paglia fatto magari con foglie di palma...

Ecco la mia visione di turista libero...
 
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balrog 2
view post Posted on 25/3/2010, 16:24     +1   -1




CITAZIONE (trilly1 @ 25/3/2010, 16:14)
Au contraire.. ho visto poco del mondo.... ma se andassi a Cuba vorrei andare nel peggior bar a bere il miglior rum del mondo e soprattutto a camminare scalza non vestita da "occidentale perfettina"... a zonzo per le vie e nei mercati con in testa un cappello di paglia fatto magari con foglie di palma...

Ecco la mia visione di turista libero...

se ti conosco anche solo un pochino è un posto che ti piacerebbe da morire dove davvvero puoi perderti tra la gente e riuscire a non ritrovare più la via per tornare
 
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view post Posted on 25/3/2010, 16:55     +1   -1
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:tl_notworthy: Mi hai fatto venire il desiderio di andare a Cuba!

Balrog lo sapevo già e me lo hai riconfermato, scrivi proprio bene!

 
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_basura_
view post Posted on 25/3/2010, 21:21     +1   -1




Questo è amore ....

Molto bella la cartolina su Cuba, complimenti
 
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view post Posted on 25/3/2010, 22:27     +1   -1
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