| Preambolo : buffo che io arrivi sempre in ritardo coi tempi .
VITTORIA
Pomeriggio ,silenzio intorno a me, siamo soli. Guardo due immensi occhi neri che vedono ombre sicuramente cangianti. Che starà pensando , mi chiedo, mentre mi guarda , sempre che pensi qualcosa. Le osservo la lingua che fa capolino tra le labbra rosee, sembra la testa di un animaletto che esce ad annusare l'aria della nuova primavera dalla sicurezza della sua tana. Le mani si muovono in un insieme caotico di scatti repentini e di improvvise immobilità, le dita lunghissime e affusolate si aprono e chiudono sul nulla come petali di un delicato fiore. Chissà forse le dita di una pianista o di un grande orologiaio , chi può dirlo, forse le dita stesse di Dio. Continua ad osservarmi attenta come se quel che faccio la interessasse davvero. Siamo così soli e forse un'occasione come questa non capiterà per molto tempo ancora e forse mai più, almeno non così, di parlarsi senza parole , forse perchè quel che c'è da dirsi non ne ha alcun bisogno. Due mondi, due esistenze, due cuori ......così distanti ma anche così vicini. Guardo quei pozzi insondabili e mi domando cosa mai abbiano visto che io non saprò mai o che magari sapevo e ho dimenticato. Mi scopro a non averne mai abbastanza di osservarla , seguo i lineamenti delicatamente , ogni piccolo particolare , le tocco la fronte e il capo e lei sembra quasi sorridere. La bacio sul naso , sulla bocca, le affibbio nomignoli buffi e improponibili e lei sembra sorridere ancor di più. Mi scopro un sentimento sgorgare che non credevo di possedere : amo Vittoria. Non so da quale recondita parte di me stesso scaturisca questa emozione ma è come una sorgente sotterranea che esce allo scoperto. Prima non c'era e ora scorre libera. Sono felice di questa solitudine che mi permette di assaporare il momento, semplicemente non avrei mai pensato di poter provare una tale emozione. Mi scopro a invidiare mio cognato e sua moglie per questo batuffolo di nulla. Non ho mai voluto avere figli , non ne ho mai sentito la necessità, la spinta , la mancanza o forse non ho mai avuto l'occasione giusta , la donna giusta. Ma una cosa è assolutamente certa in questo pomeriggio da solo in un po' troppa Padova: amo la mia nipotina di un mese come non avrei mai pensato fosse possibile . Vivere è fonte di grandi sorprese.
balrog
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sScusate se ci sono errori ma sto scrivendo a braccio e credo sia molto tardi .
Edited by balrog 2 - 12/5/2010, 09:00
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