Vediamo se riesco a rispondere a "tutto".
CITAZIONE (SirLancillotto @ 2/7/2012, 08:03)
CITAZIONE (Oderico @ 30/6/2012, 21:27)
In questa ottica, il Dio "padre" del cristianesimo è un'immagine che mi piace molto di più rispetto a quella del dio islamico che incombe e punisce, ma tollera omicidi e schiavitù.
Quindi una scelta ponderata, ragionata ma che poco ha a che fare con la "fede"?
Non è detto che la "fede" escluda a priori ogni forma di ragionamento o scelta: molta gente cambia religione e tutte le "fedi" hanno loro studiosi che non si sono limitati a professarla ma ne hanno studiato le ragioni.
Molti lo hanno fatto in maniera "ortodossa" e gradita ai vertici, altri più "liberamente"... e questi ultimi diventano, spesso, "eretici".
CITAZIONE (SirLancillotto @ 2/7/2012, 08:03)
CITAZIONE (Oderico @ 30/6/2012, 21:27)
Pazienza... ma l'aver dedicata anche una piccola parte della mia vita ad aiutare e a far felice qualcuno (oltre a me stesso) mi pare una cosa nobile e morale, anche nel senso più laico del termine.
Ma il fatto di aiutare e far felice qualcuno (oltre a te stesso) non è necessariamente legata al credere in un dio. Altrimenti qui si torna alla solita questione che gli atei sono il male del mondo ed i credenti il bene.
Un ateo/agnostico può aiutare e a far felice qualcuno alla stessa stregua di un credente, non pensi?
E' quello che ho detto.
CITAZIONE (SirLancillotto @ 2/7/2012, 08:03)
Ma questo va oltre la mia domanda, appurato questo, razionalmente, cos'è che vi fa credere in un dio costruito piuttosto che in un altro?
Se parlando di "dio costruito" ti riferisci alle immagini del "divino" create dalle diverse religioni, io non ci credo molto.
Vedo in Dio qualcosa di "troppo grande" per essere compresso nei piccoli "stampi" delle religioni.
Queste ultime, poi, tendono a "tagliare" ciò che non entra nel loro "stampo" e a riempire di "altro" le parti che restano vuote anteponendo i loro interessi al "divino".
Personalmente, io credo che Dio non abbia nessuna voglia di imporsi alla nostra attenzione: ci ha voluto "indipendenti", liberi e ciò presuppone che noi si possa anche stare senza di Lui.
Semmai credo che Dio voglia essere "cercato" attraverso diversi indizi non destinati a diventare prove, ma che bastano all'investigatore per "intuire" la sua presenza.
Abbracciare acriticamente una qualsiasi fede senza metterla almeno un po' in discussione significa rinunciare a questa ricerca, avere la "presunzione" di essere "arrivati", di avere "ragione" sempre e comunque... e da qui nascono fanatismi e integralismi.
CITAZIONE (SirLancillotto @ 2/7/2012, 08:03)
CITAZIONE (7rediroma @ 1/7/2012, 16:04)
Dio esiste? non so darmi una risposta che mi possa soddisfare. Se c'è sarò giudicata per non aver creduto che ci fosse, ma nella sua infinita bonta forse mi perdonerà se è vero che è così buono e misericordioso,
Il punto non è nemmeno se esiste o meno un dio... ma perché QUESTO dio? Perché questo e non un altro?
Perché questo dei cristiani e non quello degli islamici?
Per quel che mi riguarda è SEMPLICEMENTE per cultura, di conseguenza non si può parlare di fede, ma, al massimo, di "fede indotta".
La cultura ha un peso rilevante anche sulla fede e viceversa: se si cresce in una società oppressiva, l'immagine del "suo" dio non potrà che essere uguale.
Credo, però, che la persona davvero "colta" debba avere la capacità di uscire dal suo guscio e confrontare senza pregiudizi la sua cultura e, quindi, anche la sua religione (se l'ha), con le altre.
Non mi ritengo un esperto, ma l'immagine del "divino" portata avanti da alcuni mi spaventa: un dio che odia, che incita all'assassinio e/o alla violenza, che emargina alcuni ed esalta altri non mi pare per nulla "superiore" a certi brutti istinti imani.
E se dio è peggio dell'uomo, a che serve?
CITAZIONE (SirLancillotto @ 2/7/2012, 08:03)
CITAZIONE (7rediroma @ 1/7/2012, 16:04)
non so se è successo anche a voi, ma vivendo in una famiglia molto cattolica che credeva in Dio ed in particolare mia nonna che era una devota massima mi hanno abituato fin da piccola a credere in Dio e ci credevo ciecamente, poi quando sono giunta sui 12/13 anni ho cominciato ad elaborare da sola la possibilità che ci fosse un Dio che comandava tutto che vedeva, tutto che era onniscente ed onnipotente,
cominciarono a sorgermi dei dubbi, del perchè bambini in tenerà età morivano, perchè quando chiedevo qualcosa a lui, e l'avevo chiesta per anni dopo la mia prima comunione non fosse mai avvenuto niente, ho cominciato a dubitare di una esistenza che possa essere al di sopra di tutto e manipolare la nostra vita. E' un grande mistero? perche neanche i preti te lo sanno spiegare ed è tutto un dogma. Dio esiste? non so darmi una risposta che mi possa soddisfare. Se c'è sarò giudicata per non aver creduto che ci fosse, ma nella sua infinita bonta forse mi perdonerà se è vero che è così buono e misericordioso,
Beh, più o meno è capitato anche a me, crescendo ho iniziato a farmi domande e a farle a chi di dovere, quando le risposte erano (sia nel bene che nel male) "lo ha voluto dio" beh, ho iniziato a farmi l'idea che la questione "religione" fosse una grandiosa bufala ed ho iniziato ad allontanarmi.
A volte penso che se tutte le cose che chiedevo a Dio mi fossero state concesse, avrei combinato un gran casino: col senno di poi, infatti, mi sono accorto di aver desiderato delle enormi cavolate e dovrei ringraziare Lui per NON avermi ascoltato.
Personalmente, rimango perplesso dinanzi a forme di "mercanteggiamento" come i "voti" fatti a santi & madonne in cambio di "miracoli" o realizzazione di desideri non sempre espressi in modo sincero.
Sto più col concetto "aiutati, che il Ciel t'aiuta"... e chi si aiuta, anche senza interventi divini, fa sempre qualcosa di meglio di chi resta fermo ad aspettare che la Provvidenza gli cada tra le braccia.