CITAZIONE (SirLancillotto @ 30/6/2012, 20:13)
Sarà il caldo asfissiante e la stanchezza che ne deriva, ma è un po di tempo che mi sorge una domanda.
In quale dio credete? E cosa significa credere in dio?
No perché sempre più spesso mi sento dire io credo in dio ma non nella chiesa... e rimango perplesso... ma il dio in cui credete non è quello che vi ha "disegnato" ed "insegnato" la chiesa?
Su quali basi si può credere ad un qualcosa affermato da qualcuno nel quale non si crede?
Il fatto che voi crediate in qualcosa che vi viene "inculcato" da piccoli e non "per fede" è un fatto appurato considerando che se foste nati in altre parti del mondo avreste creduto in altri dei, idoli o non avreste creduto affatto.
Quindi da cosa vi deriva questa certezza? A mio modo di vedere è solo pura e semplice autoconvinzione per paura... una cosa del tipo "se casomai qualcosa dovesse esistere al di la di questa vita io sono a posto"... e se quel qualcosa che dovesse esistere al di la di questa vita fosse quello sbagliato? Non il vostro dio ma quello di altri?
Argomento non poco complesso. Il fatto che tu ti ponga queste domande è sintomo di una curiosità che hai, al di là del fatto di avere o non avere fede in qualcuno o qualcosa, sul come qualcuno possa credere che esista una realtà diversa da quella che viviamo.
Io ho fatto un percorso inverso, quasi trent'anni fa: da ateo a credente passando
anche attraverso la lettura di testi di altre religioni. Se uno si mette seriamente a leggere le scritture, con il giusto attegiamento, scoprirà che, contrariamente a quanto si pensa, la religione cristiana è proprio quella che pone, alla base di tutto, la libertà di scelta, il libero arbitrio. La chiesa cattolica ha su questo punto un atteggiamento quasi schizofrenico: da una parte sottolinea la libertà, dall'altra tenta d'imporre la propria morale, anche con l'imposizione di leggi ingiuste ed inique, come la legge 40.
Chi dice "Credo in Cristo ma non nella chiesa", prova un senso di repulsione nei confronti di certi personaggi, comprensibilmente direi, dimenticando che la chiesa sono loro stessi e, in quanto cellula di essa, possono partecipare e collaborare a modificarla.
E proprio qui vorrei affermare la mia convinzione che i recenti fatti ( i casi di pedofilia, il lavoro di riciclaggio dello Ior, le lotte interne alla curia di Roma, il tentativo costante di mantenere i privilegi ) non potranno che comportare serie modifiche e rivoluzioni all'interno della chiesa che non identifico con lo stato del Vaticano. Credo che se ne potrebbe fare definitivamente a meno anzi, sarebbe meglio.
Una qualunque credenza che non abbia fondamento sulla libertà di credere o non credere, diventa imposizione ma può anche essere superstizione.