windicator |
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| Mi fa piacere quando si sviluppa un dibattito su argomenti del genere, perché è l'occasione di discutere su un concetto molto semplice:
"la coerenza"
Partiamo dal merito della questione.
Non v'è alcun dubbio sul fatto che a casa sua ciascuno fa quello che gli pare: in una funzione religiosa funebre di rito cattolico svolta in una chiesa, il "padrone di casa" è il sacerdote, quindi chi partecipa al rito deve adeguarsi alle disposizioni del sacerdote. Punto. La Chiesa cattolica non è una democrazia, non mi risulta che i fedeli possano aver voce in capitolo nelle questioni di liturgia, dottrina, ecc. ecc., e chi non gradisce... liberissimo di star fuori sulla pubblica piazza a dar sfogo al suo umano dolore nella maniera che più gli aggrada.
A me questa sembra una questione di pura coerenza.
Altra questione di coerenza è riflettere sull'automatismo che si determina fra il decesso e l'avvio della macchina delle esequie secondo il rito cattolico: io, per esempio, non ritenendomi in alcun modo appartenente alla comunità cattolica, non intendo assolutamente che in futuro il mio funerale si svolga in una chiesa e appena possibile darò disposizioni testamentarie in merito. Non vedo alcun motivo per cui la mia salma debba essere assoggettata a riti che per me non hanno alcun significato: se qualcuno vorrà far dire una Messa in mia memoria, sarà certamente libero di farlo, ma il mio funerale non transiterà certo da un luogo di culto. Intendo andarmene dritto al cimitero, e delle mie spoglie si faccia pure ciò che si vuole: inumazione, crematura... boh, ora non saprei nemmeno, a dire il vero non me ne sono mai preoccupato seriamente.
Ciò detto. sposto tutto nella sezione Sacro e Profano, che ritengo quella giusta per contenere tale argomento.
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