L'ultimo discorso

L'esigenza di uscire dal ping pong pro o contro Berlusconi, da un valzer d'inefficienze uguali e contrarie è fortissima, ma quanto realizzabile in uno scenario del genere?
C'è gente che ha un linguaggio diverso, rileva senza problemi le troppe similitudini di due fazioni che fingono di combattersi come due wrestlers su un finto ring per spartirsi, alla fine l'incasso.
Ma di costoro nessuno parla: non fanno parte dello show, non interessano, non usano urla isteriche e sangue finto.

SEL? Sconta il peccato originale di diversi per forza appoggiare al PD per poter entrare in Parlamento, da solo è più debole perfino di una Lega schizofrenica e sbandata.
Rimane dipendente dalla figura del suo leader come il PdL lo è del faccione del ladrone; dietro a Vendola non emerge nessuna figura appena capace non dico di fargli ombra, ma di affiancarlo. Non basta ciò per farne un partito "maturo" e credibile; al massimo ne esce una rimasticatura al sapore di Rifondazione.
M5S? Una pistola caricata a salve, che continua a sparare per aria, far rumore, attaccare tutti per non risolvere nulla. Anzi, aggravare le cose visto che grazie e Grillo e soci Berlusconi è praticamente al governo e punta a fare, sempre più sfacciatamente, quello che vuole.
"Con le prossime elezioni trionferemo e allora sì che ve la faremo vedere!" tuona ll Beppe, ignaro di fare gli stessi discorsi dello smacchiatore e/o dello psiconano.
Avevamo due problemi politici prima delle ultime elezioni, ora ne abbiamo tre.

Purtroppo le beghe puramente personali dei leaders diventano prioritarie su tutto il resto: c'è un evasore/truffatore da salvare a tutti i costi, due galletti vestiti di rosso sbiadito che si contendono un pollaio sempre più vuoto, ex-centristi decentrati che portano avanti la politica dei due forni restando senza pane, sciocconi vestiti di verde che si affrontano a pesci (anzi, trote) in faccia... il resto è sottofondo.
Con allegra schizofrenia, i media apparentati a ciascuno di questi teatranti gridano il malessere del "Paese reale" ma agli "altri": i "loro", poverini, sono gli unici belli e buoni davvero impegnati a risollevare il Paese.

Come dice Nanako, ce n'è abbastanza per spegnere il cervello e ignorare questo teatrino dove i pupi sono gli spettatori tuttora plaudenti, non quelli sul palchetto.
E' un sentimento condivisibile, ma continuo a pensare che chiudere gli occhi e lasciarsi andare al fatalismo alla fine non paga.
Si può sbagliare qualche scelta, pentirsi di aver dato fiducia a destra e a manca, irritarsi di fronte alla disinformazione programmata o alla tifoseria più stolida; ma bisogna tenere gli occhi aperti, magari difendersi con l'ironia e accettare che il nostro "non allineamento" con l'una o l'altra fazione ce le possa tirare contro.
Non so se, come e quando le cose cambieranno ma deve venire il giorno in cui l'esasperazione aprirà qualche occhio in più: forse si ripeterà un'altra scioccante Piazzale Loreto, ma i proprietari dei cadaveri eventualmente riappesi se la saranno cercata.
Poi, forse, sarà un'altra storia.

Sai, non mi va di affidare questa sentenza ai posteri: parto dalla presunzione che ho ancora qualche annetto da vivere, quindi non posso permettermi il lusso di rassegnarmi a uno scenario così deprimente.
Sarebbe come darmi la zappa sui piedi.
Mi rendo conto di non poter fare molto, di non avere tutte le soluzioni in tasca, di essere un numero in mezzo a tanti; ma non rinuncio, per questo, a pensare, riflettere, comunicare il più possibile un disagio che quasi tutti vivono ma di cui molti non sembrano capire (o voler capire) cause e colpe.

Per questo non accetto servilismo, quietismo, "tifo" ottuso nei confronti di qualsivoglia fazione; è giusto, si deve avere una opinione, ma guai a partire dal presupposto che essa (per il solo fatto che la si è scelta e la si ama) sia una verità assoluta, un dogma.
E io di dogmi sono stufo, così come dei dogmatici a pancia piena, dei benestanti che commentano la fame altrui scuotendo la testa dall'alto dei loro seggiolini.
Ne ho visti cadere tanti, cadranno anche loro... peccato non sapere ancora quando!

Mi pare ci sia anche da parte dl M5S una certa tendenza al "messianismo" tipica del vecchio PCI e del Berlusconismo più spinto.
Salendo sul piedistallo del loro leader e della sua autoproclamata "purezza", li vedo sbraitare come i pidiellini al tempo di Prodi od i D'Alema durante le porcellerie di due legislature fa.
Continuano a non capire che quanto accade non è solo colpa delle complicità e corruttele dei due partiti maggiori, ma anche della scelta del loro leader (di fatto intoccabile come il ducetto arcoriano) di restarsene seduto a osservare, con molte critiche e nessun fatto concreto, lo sfacelo di quanto resta del Paese.
Come già ho scritto, si pecca in pensieri, parole e opere (come PD e PdL), ma anche in omissioni e il M5S omette di assumersi la responsabilità che una parte rilevante dell'elettorato gli ha affidato.
Bello ipotizzare cosa accadrebbe se Grillo e soci fossero stati al governo o l'avessero sostenuto con patti chiari e amicizia lunga: i se e i ma non fanno la storia, specie se chi ci ricama sopra ha scelto di non agire.

Sto rincorrendo anch'io qualche Grillino per dirgli: ma ti rendi conto che il M5S sta deludendo i milioni che l'hanno votato per avere un cambiamento, seppure parziale, qui e ora.
Scappano dando dal PDino o del PdLino a tutti, anche a chi sanno benissimo non lo è mai stato.
Questo non è certamente "squadrismo mediatico", ma vedo fare da anni cose analoghe dai fans di Berlusconi: non ritengo credibili questi ultimi, devo pensare diversamente dei primi?