Hall Of Fame, Settembre

E' molto difficile indicare il "number One" fra sport così diversi. Ho preferito Thoeni perchè, se non ricordo male, è stato lui (o i suoi allenatori) a innovare qualcosa nello slalom, con il doppio passo (si chiamerà così?) sul paletto.
Però quasi tutti i nomi indicati, con l'esclusione forse di Ben Johnson, ampiamente dopato, meriterebbero il voto.

Già, avevo letto male, Ben Johnson è un'altra cosa. Non ho molta memoria per i nomi (non è rincoglionimento senile, mi succedeva anche da ragazzo, quindi semmai è rincoglionimento infantile) quindi ti rivolgi male se speri qualche nome da me.
Potrei dirne alcuni, ma non mi piace considerare l'Alpinismo come uno sport, lo trovo troppo riduttivo. Nel campo dello sci, però, avrei inserito anche Toni Sailer e Jean Claude Killy.
Nel campo dell'atletica cercherei fra quelli che hanno innovato: per esempio il salto in alto ha visto diverse tecniche, dalla O'Rain (sono sicuro che non si scrive così, ma non ricordo il modo esatto) a Fosbury.

Eh no, Basura, qui finiamo per litigare (scherzo, naturalmente): l'Alpinismo (la maiuscola è voluta) non può essere ridotto al termine di sport, anche se si fà molta fatica. Anche uno scultore, allora, che con martello e scalpello lavora il marmo per creare una statua, dovrebbe essere considerato uno sportivo, anzi, quello che esegue la prima sbozzatura (a Milano li chiamavamo "marmorini") che fa più fatica ancora, sarebbe più sportivo dello scultore (il paragone non è mio, ma di un grandissimo Alpinista/Poeta degli anni '30: mi spiace di non ricordarne il nome)***.

Comunque, per quanto riguarda l'Alpinismo, se proprio tu volessi inserirlo (ma io non sono d'accordo per i motivi sopra detti) cercherei fra i nomi di Winkler, il primo salitore della Torre che porta il suo nome nel Vajolet, di Titta Piaz, che ha, con la prima salita alla Punta Emma (intorno al 1899, mi pare) fatto fare un salto di qualità all'arrampicata pura, di Paul Preuss il purista dell'arrampicata, di Emilio Comici, direi l'antitesi di Preuss, colui che inizio la tecnica dell'arrampicata cosidetta "a forbice", per andare poi al "Fortissimo" Giusto Gervasutti. Ah dimenticavo (gravissimo) Duelfer, inventore dell'arrampicata oggi detta alla Duelfer, cioè della contrapposizione di forze, morto nei primi periodi della Prima guerra mondiale in trincea.
E ce ne sarebbero di nomi, a centinaia, prima di arrivare a quelli che hai citato tu, che, in confronto, sono "nani sulle spalle di giganti"

*** Mi è venuto in mente solo adesso: Mallory

Edited by danielegr - 14/9/2007, 14:40

Fuori l'autore...

Comunque (mi riferisco al mio post precedente) non è stato Mallory a fare quel paragone: Mallory era inglese ed è morto sull'Everest (non si potuto ricostruire se in fase di salita o di discesa: in quast'ultimo caso sarebbe lui l'autore della prima ascensione anziche Tientzing/Hillary)

Era un poeta/alpinista tedesco o austriaco, un nome simile a Kugy che però proprio non riesco a ricordare.

Eccolo!! l'ho trovato, era proprio Kugy, che io credevo tedesco e invece era italiano.
Wikipedia lo descrive così:

Julius Kugy (Gorizia, 19 luglio 1858 – Trieste, 5 febbraio 1944) è stato un alpinista italiano.

Nato in una famiglia di lingua slovena, la madre era triestina mentre il padre Pavel era originario della Carinzia ma si era trasferito a Trieste dove aveva fondato con un socio una ditta di importazione di merci coloniali chiamata Pfeifer & Kugy.

In gioventù si appassionò alle montagne grazie ai numerosi soggiorni presso il villaggio natale del padre, Lind, vicino ad Arnoldstein. Frequentò il Ginnasio nel capoluogo giuliano e proseguì gli studi universitari a Vienna dove si laureò in giurisprudenza nel 1882, alla morte del padre si dedicò alla gestione dell'azienda familiare senza però trascurare l'alpinismo.

Anche se ebbe modo di esplorare gran parte delle Alpi dedicò la sua intera carriera alpinistica a scalare le vette delle Alpi Giulie, aprendo non meno di 50 nuove vie assieme a guide locali, note furono la scalata al Jôf di Montasio e quella alla Škrlatica. Oltre all'alpinismo Kugy coltivava molti altri interessi fra cui la scrittura, la musica e la botanica. Assieme all'amico Albert Bois de Chesne organizzò un giardino botanico alpino, e durante le sue escursioni si dedica anche a rilievi botanici, cercando in particolare una pianta, la Scabiosa Trenta, che si rivelerà poi inesistente. In ambito musicale, con altri appassionati di musica fonda la Società dei filarmonici, un'orchestra di musicisti non professionisti e il Coro Palestriniano; agli inizi del XX secolo donò alla chiesa cattolico-armena dei Mechitaristi di Trieste un organo che suonerà spesso alla domenica durante le celebrazioni.

Nel 1915, allo scoppio della Prima guerra mondiale si arruolò volontario nell'esercito austro-ungarico benché avesse 57 anni. Durante il conflitto, grazie alla sua vasta conoscenza del fronte dell'Isonzo svolgerà il ruolo di ufficiale Alpenreferent (consulente alpino), creando una scuola di roccia e fornendo preziosi consigli ai comandi dell'esercito. Al termine del conflitto, ormai in età avanzata, smise di scalare e si dedicò completamente alla scrittura, pubblicando libri e scrivendo su riviste specializzate, nel 1932 scrive la propria biografia intitolata Arbeit, Musik, Berge - Ein Leben (La mia vita nel lavoro, per la musica, sui monti); morì a Trieste, nel 1944.

A Julius Kugy, che parlava correntemente sloveno, tedesco e italiano sono dedicate monumenti e vie in Slovenia, Italia e Austria ed è considerato il padre dell'alpinismo moderno nelle Alpi Giulie.