| Viviamo in un mondo di fregature, ma credo ce ne siano alcune che prosperano più di altre e in modo talmente sfacciato da farmi chiedere perché tanti continuino a cascarci. Più che alla politica, oggi mi voglio riferire a uno dei tanti aspetti della TV: il televoto. Non importa a quale genere di programma sia applicato: esso, ai miei occhi miopi e prevenuti, appare una truffa non solo legalizzata ma, ormai, istituzionalizzata. Fateci caso: per “dire la nostra” dobbiamo pagare e veniamo invitati a non esprimere più di tot voti per non “falsare” il risultato. Evviva.
Peccato che il sistema abbia falle grandi come una casa: 1) Chi raccoglie i voti ha ammesso più volte, o mai smentito, di NON poter controllare la loro esatta provenienza. Costoro ignorano se li esprime un privato cittadino che usa il suo telefono personale o un call center specializzato nel sostenere, con migliaia di chiamate, il concorrente che lo paga. Basterebbe già questo per dubitare dell’intera operazione, ma vado avanti.
2) Chi garantisce che la vittoria venga assegnata a chi ottiene davvero più voti, genuini o falsi che siano? Un notaio? Ammesso che ci sia, è in grado di controllare la veridicità del risultato o deve accontentarsi dei dati forniti da qualche computer o dalla società demoscopica incaricata? È sicuro che l’uno o l’altra non falsino gli esiti che gli consegnano e deve "certificare"? Di certo, questa garanzia non la possono dare gli autori, i giudici e i conduttori del programma che potrebbero privilegiare Tizio ai danni di Caio perché il primo è più “simpatico” o porta più audience.
3) Facendo un ulteriore sforzo nell’ammettere (ma solo per assurdo) l’onestà del sistema, chi vince un talent coi televoti ottiene davvero il successo? O a prevalere è davvero la Miss più bella? Usando un po’ di memoria e aiutandoci col web, è facile vedere come buona parte di costoro scompaia nel nulla”, anche se qualcuno ha investito su di lui parecchie migliaia di Euro per “lanciarlo”. Il mio dubbio è che tanti di questi “trionfatori” siano stati solo dei brocchi gonfiati per l’occasione, mentre gente eliminata prima di loro ha avuto e continua ad avere vero successo. Ma anche quelli che brocchi non erano, si sono sforzati non poco per far dimenticare (sic!) la loro vittoria o metterla in secondo piano: per esempio, quanti ricordano che Elodie vinse un’edizione di “Amici”? Il problema può essere proprio nel target che vota: non è detto che chi guarda quei programmi appartenga alla fascia di pubblico che segue davvero il mondo dello spettacolo. Ancora meno attendibili sono le opinioni di chi può votare solo se è abbonato a qualche piattaforma, il che riduce ulteriormente l’attendibilità del televoto. Possibile che nessun esperto di statistica si accorga di ciò? O costoro sono pagati per fregarsene?
Oltre a ciò, quanto guadagnano le reti TV dal televoto? Non raccontiamoci balle: il vero scopo dei “talent”, di logori concorsi come Miss Italia o sondaggi su qualsiasi stupidata, non è il voler sapere l’opinione del pubblico ma guadagnarci sopra. Con molta approssimazione, ipotizzo che in un programma seguito da 5 milioni di spettatori ci possa essere almeno un milione che televoterà almeno una volta. Al prezzo di un Euro a botta (e non mi pare poco) l’incasso potrebbe benissimo aggirarsi sul milione e oltre. Tolte le spese per la linea telefonica e chi lavora all’elaborazione dei dati, credo che alla rete non restino bruscolini. Tutti soldi che si aggiungono a quelli delle pubblicità che durano una vita e già strapaghiamo attraverso i prodotti reclamizzati.
Dunque, si domanda: non è una colossale fesseria buttare i soldi in questo modo?
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