I miei sogni proibiti, come reazione a una realtà che fa sempre più schifo

Sognare è gratis, né è vietato e provo a farlo anche qui, gettando al web le mie contorte fantasie che partono dall'osservazione della realtà.

La scorsa settimana, mentre facevo la consueta spesa, la mia attenzione è stata attirata da una caricatura di skinhead sulla trentina, vestito in stile militare e con un vistoso tatuaggio sul collo: DUX.
Personaggi simili li vedo anche nelle cronache, ritratti mentre fanno il saluto romano (o nazista) in manifestazioni che commemorano i loro "eroi": loschi figuri che, rimasti ignoranti e minorenni (a dispetto dell'anagrafe) hanno ancora bisogno di un grande papà che li guidi verso la gloria.
Come ho scritto altrove, pare non ci sia nessuno a disperderli o manganellarli anche se la legge lo permetterebbe... ma, si sa, certi "tutori dell'ordine" tendono a essere forti coi deboli e deboli coi forti.
O, peggio ancora, complici dei suddetti ominidi.
Ecco, il mio sogno è caricare questi idioti su una macchina del tempo e portarli indietro qualche decennio per farli sguazzare nel fango del fronte albanese, nelle sabbie del Nordafrica o in un viaggetto organizzato dall'agenzia ARMIR nella fresca URSS dell'epoca.
Sono pronto a scommettere un caffè corretto brandy che TUTTI loro chiederanno, in ginocchio, di tornare nel presente pur di non dover morire col nome di Mussolini o Hitler sulle labbra.
E dubito che, dopo questa trasferta, continueranno ad adorare i loro miti idioti e sanguinari.
Idem per gli stalinisti, putiniani, trumpiani zelenskiani, sionisti e tutta la feccia del genere.

Un altro sogno proibito me l'ha ispirato Vittorio Feltri che, nella sua alzheimeriana idiozia, ha commentato gli assalti dei poliziotti infingardi contro studenti inermi con la frase: Le manganellate sono educative.
Bene, spero che un drappello della Celere lo "educhi", anche solo per sbaglio, come lui e altri meritano.
Per imparare l'empatia e un po' d'intelligenza, non c'è cosa migliore che sperimentare sulla propria pelle ciò che si vuole rifilare ad altri.

Quello della macchina del tempo lo è, quanto a Feltri non so se qualche poliziotto oserebbe picchiare un anziano signore un po' demente ma, visto cos'è accaduto a una sua coetanea che aveva "osato" manifestare contro la TAV in Val Susa, la cosa potrebbe non essere impossibile.
Peraltro, il Karma potrebbe colpire costui sotto altre forme meno vistose ma ugualmente seccanti: dalla demenza (già presente) al pannolone.

Qualche anno fa, vidi da qualche parte la foto dell’allora governo canadese: niente di speciale, in apparenza, dato che mostrava alcune persone eleganti e non più giovani.
L’interessante stava nella spiegazione degli incarichi di ciascun personaggio:
- il Ministro della Difesa era un ex militare di carriera
- quello della Sanità , un medico
- quello dell’Istruzione, una ex insegnante…
In pratica, ogni dicastero era retto da qualcuno con una lunga competenza in materia e NON si trattava di un governo “tecnico”.

All’epoca desiderai che la stessa cosa avvenisse anche in Italia, ma sono stato accontentato solo “a metà” e mi spiego.
Avete presente, per esempio, certi nostri Ministri della Giustizia?
Mi ricordo che uno di loro era un rinomato avvocato, mentre l’attuale è un ex magistrato… ma che hanno fatto, di tangibile, per migliorare quanto di loro competenza?
Nulla, anzi hanno fatto e stanno facendo di tutto per peggiorare la nostra malandata Giustizia.
L’avvocato già citato era legale di fiducia dell’allora premier e ha fatto molto per evitargli di pagare le sue marachelle. Il magistrato suddetto sta demolendo il poco che rimaneva in piedi dopo le devastazioni di chi l’ha preceduto.
E allora?

Il mio sogno proibito non è vedere nei Ministeri delle persone che, semplicemente, “se ne intendono” davvero (astenersi Sgarbi e Zangrillo). Semmai che vogliano usare la loro competenza non per reggere le braghe a chi regala loro la poltrona, ma migliorare davvero il Paese.
E si possano circondare di sottosegretari e altri collaboratori intelligenti almeno quanto loro perché, come scrisse qualcuno, “il valore di un capo si misura dalla capacità di chi mette al proprio fianco”.