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Ogni tanto me ne ricordo qualcuno.
Questo è assolutamente “inedito”. Mai scritto sino ad oggi. Un quasi sessantenne, vive ormai più di ricordi che di realtà giornaliera. Capiterà anche a voi, quando ci arriverete. Vedrete. Ma non vi voglio scoraggiare. Anni fa, quando facevo il Pubblico Ministero d’Udienza al tribunale Monocratico, mi capitò un processo diciamo insolito. Nel senso che per il suo argomento lo chiamerò… ABUSO D’ARTE. La Gala è una frazione di Barcellona Pozzo di Gotto, che si inerpica sui suoi colli. Prima dei retrostanti Monti Peloritani. A Gala, così viene chiamato in gergo locale la località, vive e opera tutt’ora Nino Abate. Un mio vecchio compagno delle scuole medie. Nino, detto “scimmia”. Questo non a caso. Siccome era la dimostrazione vivente che l’uomo discendeva da quel primate. Me lo ricordavo come un tipo caparbio, ostinato, molto cocciuto. Quello che si metteva in testa riusciva a farlo. Di scuola non ne mangiava proprio. Ma in altre discipline si, eccome. Aveva da ragazzo aspirato a diventare un corridore del salto ad ostacoli e ci era riuscito. Sotto la guida di Nino Alberti, grande patron dello sport della mia città. A lui è intitolato adesso il palazzetto dello sport. E ci era riuscito. Partecipò con successo ai campionati nazionali giovanili ed aveva ottenuto un ottimo piazzamento. Da grande invece aveva in mente di fare l’artista. Di estro artistico ne aveva tanto. Fondò con altri il centro Epicentro, il centro dell’arte. Così lo aveva voluto. Proprio nella sua Gala. Aveva una proprietà e li vi realizzò la sede di quel gruppo di estrosi artisti. Le sue “tegole colorate”, divennero rapidamente famose. Così l’Epicentro divenne un punto d’incontro di vari artisti che da tutta Italia e non solo venivano in questa piccola località per presentare e creare le loro opere. Per cui Nino decise di ampliare la sua proprietà. Era troppo piccola ormai per quello che adesso rappresentava. Ma questo lo fece senza tenere conto, del regolamento edilizio. Per cui guardando i fascicoli processuali che dovevo tenere quel giorno ve ne trovai uno Proprio a lui intitolato. Fascicolo di colore bianco, come quelli che trattavano le contravvenzioni edilizie. Con su scritto… Abate Antonino, responsabile di illecito ampliamento consistente in lavori di ampliamento del noto centro d’arte denominato “Epicentro”, sito in..li dov’è e così via. Leggo anche la dicitura “Sequestro preventivo”. Ciò significava che il tutto era stato sigillato e sequestrato. Per ultimo… Il tutto senza che lo stesso autore fosse munito di apposita concessione edilizia. Minchia !. E’ stata la prima cosa che ho pensato. Sapevo dai giornali che aveva avuto questa denuncia. Ma non potevo supporre che sarei stato proprio io a dover sostenere L’accusa contro di lui nel processo che si sarebbe celebrato. E proprio oggi, sarebbe stato celebrato. Fine parte prima. |