Guglielmo
Guglielmo lavorava come meccanico sulle barche, e studiava
per diventare Capitano,suo Padre dopo avere lasciato il lavoro di Architetto strapagato,decise di dedicarsi alla sua grande passione,la pittura,erano gli anni settanta,lui e Scheila andarono a vivere a Ibiza,nell'isola della luce del sole e del vento,dove il mar mediterraneo la circonda a volte con amore,e a volte con rabbia,Jose dipinge paesaggi, marine, acquarelli,mercatini pieni di luce e movimento, dipinge Scheila nella casa bianca di Ibiza,lei è di aspetto Gitano,bella e morena di sangre caliente,poi si trasferisce a Mallorca per qualche anno,dove conosce e diventa amico di un pittore straordinario K.T.
Ora quotatissimo dopo la sua morte.
Dopo avere girovagato Stati Uniti e America del sud,e gran parte dell'Europa,si trasferisce a Barcellona siamo agli inizi degli anni 90,quando nasce Guglielmo,
e quando si stringe una amicizia tra me e Jose Luis.
Sono seduto nel mio negozio,una galeria d'arte e di restaurazone di dipinti antichi,quando vedo entrare un personaggio Donchischottesco,alto aspetto fiero,e andare elegante,i capelli lunghi sistemati con una coda di cavallo,e vestito boemio,camminava e guardava i quadri alle pareti,poi quando si avvicinò mi salutò,
e mi disse di chiamarsi J.Luis.C.
Aggiungendo che dipingeva,aveva una cinquantina d'anni.
Mi disse che le piaceva come avevo decorato il negozio,e anche i dipinti,allora le chiesi che genere di pittura facesse,mi rispose di aspettare e andò a prendere qualcosa in macchina,si presentò poco dopo con acquarelli e carta fissata su una tavoletta di legno,
e senza dire una parola in pochi minuti,dipinse il mio negozio da fuori,con l'interno e me seduto dietro una scrivania impero.
In pochissimo tempo le feci vendere decine di quadri e guadagnammo tutti e due,poi venne il tempo in cui lo invitai a casa con la sua famiglia,Guglielmo aveva otto anni,e i capelli biondi,la pelle abbronzata dal sole del sud,e due splendidi occhi verdi,vivi e pieni di luce,Jose mi diceva meraviglie di lui,e mi fece vedere un oleo che aveva dipinto a soli 5 anni,quel bambino era davvero speciale,
e mi divertivo con lui,quando giocava come un delfino nella piccola piscina di casa mia,si fermarono tutta l'estate.
Poi Jose torna a Ibiza rifiutando contratti con prestigiose gallerie di Barcellona, che secondo lui erano dei banditi in guanti bianchi,e aveva rgione.
In quei nove anni che sono passati,Guglielmo era diventato uno splendido ragazzo di Diciotto anni,con una grandissima passione per il mare,sognava viaggi con barche a vela attorno al mondo,sino a quel maledetto giorno.
Esco con la macchina per andare da degli amici,disse Guglielmo a sua Madre.
Davanti al bar fermò la sua macchina e salutò due amici che lo aspettavano,cambiarono macchina e lui prese il posto del copilota,l'altro amico dietro.
Chi guidava andava veloce,e la curva apparve all'improvviso,
la macchina si fermò di botto contro un pino.
Il conducente e il passeggero dietro rimasero illesi,ma Guglielmo non si muoveva più,la corsa in ospedale,e dopo qualche ora
la telefonata di Jose a casa mia,con la voce rotta mi spiegava che Guglielmo giaceva incoma in ospedale,raccontandomi l'accaduto.
Purtroppo la diagnosi era spietata:
Coma vegetativo irreversibile.
Quel bambino biondo che giocava nella piccola piscina,adesso giovane uomo,aveva terminato il suo viaggio,per cominciarne un'altro che non conosce nessuno.
Da quel triste momento è passato un anno e mezzo,e dopo avere sempre rimandato la visita a Jose,forse per paura di quello che avrei visto, due giorni fà,decisi di andare a trovarli.
Guglielmo da quasi un anno viveva con i suoi genitori a pochi Km da Barcellona,un paesino sul mare,la casa e la macchina erano adattate alla nuova vita di Guglielmo.Dalla terrazza si vedeva quel mare che lui non poteva vedere più,Jose scese a prendermi nel parco sotto casa con la piccola Wendy che era nata sette anni fà e il cane,
Tete è un incrocio tra un Mastino e un Golden driver,molto nobile e potente,cercando di prepararmi all'incontro con Guglielmo,
quando Scheila aprì la porta vi fù un lunghissimo abbraccio dove sentii tutta la su disperazione.
Lui era lì di spalle nella cucina,seduto su una strana sedia a rotelle,con una macchina collegata alla sua gola,dopo la tracheotomia,e da lì si nutre e respira.
Guglielmo è venuto Daniel a trovarti, Scheila lo disse con aria felice e sorridente,quando mi misi di fronte a lui,notai il suo silenzio,le mani ratrappite e la testa apoggiata all'indietro,i suoi occhi verdi non erano allineati,e fissavano il nulla,le acarezzai i capelli e il viso,e le parlai del mare e dei delfini,e di quel viaggio meraviglioso attorno al mondo che avremmo fatto assieme,le raccontai di quando stavamo entrando dall'Atlantico,allo stretto di Gibilterra,con una tormenta di mare e vento,con onde di quattro metri che diventavano piramidi spinte dal vento in direzione contraria alla corrente potente dello stretto.E poi l'entrata nel mediterraneo quando poche miglia dopo venimmo accolti dal saltare gioioso di un branco di giovani delfini,
ma Guglielmo sembrava rinchiuso in un globo d'acqua,ermetico alle mie parole che sembravano scivolarlgli addosso.
I miei occhi cominciarono a riempirsi di lacrime,Scheila si accorse, e andando verso la sala da pranzo mi disse:
Vieni a vedere l'ultimo quadro di Jose e dimmi se ti piace.
Abbiamo pianto assieme come fontane,mentre Jose imperturbabile rimase al fianco di Guglielmo.
Lui ormai le lacrime le aveva finite,e solo rimaneva quella grande dignità ed eleganza che tanto mi colpì il giorno del nostro incontro.
Alla sera rientrai a casa con l'ultimo aereo della notte,stanco e affranto,non smettevo di piangere.
Sono passati due giorni e la tristezza mi attanaglia la gola,piango meno,e penso a quella giovane vita stroncata di netto,e alla tragedia dei suoi,mi da solievo solo una cosa,sapere Guglielmo tanto amato,vivere in casa con loro,il cane"Tete" non si muove dai piedi di Gulielmo,sembra vegliare sul suo sonno da "sveglio".
Partono.hanno comprato una castta sull'atlantico,vicino a Cadiz,dove penso raggiungerli presto,si perchè Scheila,Jose ed io siamo rimasti daccordo su una cosa,che quel viaggio che Lui voleva fare,lo faremo.
Magari molto più corto viste le sue condizioni,ma lo porteremo a vedere i delfini in un giorno di sole e mare calmo,con un Katamarano di 50 piedi,sentirà la brezza del mare tra i suoi capelli,
magari vivendo più di noi quel magico momento,nessuno di noi sa quello che succede in Guglielmo,ma tutti speriamo che un bel giorno si svegli e ci dica:
Allora questa barca è pronta?
Riportando in luce il suo sorriso e i suoi meravigliosi occhi verdi.
VOTATE!!!
Edited by SirLancillotto - 25/9/2009, 08:32
