Linguistica 3
Scorrevolissimo.
La punteggiatura è completa e praticamente sempre corretta.
Molto varia la scelta dei termini, anche se spesso tale scelta va verso modi aulici (come quella "creaturina" o quell' "intrattenei"), che però possono non piacere soggettivamente (come dirò più avanti), ma dal punto di vista linguistico sono oggettivamente validi.
Idea/Trama 2
L'idea, quella di un racconto da osservatore esterno di ciò che succede intorno, non è particolarmente originale. La trama, per quanto detto, non c'è. Certo, non è che ci debba sempre per forza essere una trama, e lo sviluppo del discorso è lineare, agevole per chi legge.
Ripeto (sto diventando noioso) la mia difficoltà a muovermi in un intervallo di valutazione che consente due sole posizioni... Diciamo comunque 2.
Gusto personale 1
Sembra più un "tema", di quelli che si scrivono a scuola, che un racconto. E questo da diversi punti di vista. Come un tema dev'essere rappresentativo ed emblematico, ed ecco che in questa notte di questa città (tra l'altro non una metropoli, come sembrerebbe da diversi particolari) succedono davvero moltissime, forse troppe cose, tutte paradigmatiche di alcune situazioni.
La potenza descrittiva è forte, anche se forse troppo aulica e un tantino scontata ("la fulgida luce degli astri", le "piccole pozzanghere nelle quali si riflettevano i lampioni", "il cuore stretto in una morsa di dolore", ecc.). Ma alcune immagini sono belle, e si nota lo sforzo di uscire dal "già visto" in cui il racconto si è incanalato (il pappagallino, al posto del più "tradizionale" cane che accompagna i barboni, ne è un esempio).
C'è però una vena di retorica (più di una vena, tutto sommato) che accompagna l'intero racconto e che proprio non riesco a mandar giù. Il finale è bello, questo tirare le somme di quanto si è visto, ma - ancora - non riesce ad uscire dall'impianto retorico e diventa quasi ovvio, non desta sorprese.
Totale: 6