Luci della città.
Quando arriva la notte, questa copre con la sua scura coltre, tutto quello che prima la luce permetteva di vedere ai tuoi occhi.
Ma la notte di una grande città però è cosa diversa.
Le sue tenebre vengono sconfitte dalle sue mille luci, dai sui grandi lampioni, dalle sue mille insegne, e se non bastasse dai tanti fari delle auto in transito che perforano quello che le sue luci ordinarie non riescono a coprire.
Vedere tutto questo, affacciati da una finestra di un appartamento ubicato al 9° piano, è cosa suggestiva.
Ti mette in testa mille pensieri.
Pensi alla gente che in quel momento lì dentro ci vive, ci lavora.
Pensi istintivamente a quante persone in quel preciso istante sono sedute sfinite da una estenuante giornata di lavoro, distesi a guardarsi la televisione dopo aver consumato la cena.
Lo pensi, guardando le tante luci blu che brillano dai vetri delle finestre che osservi.
Ma se per tantissimi la giornata è finita, per tanti altri invece comincia adesso.
Pensi a quelli che di notte invece di andarsene a dormire, escono invece di casa per andare a lavorare.
Per quanti anni lo hai fatto anche tu ?.
Quanti vecchi ricordi ti affollano il cervello.
Girare in auto per le strade centrali, ove ancora noti un certo movimento, gente che passa veloce, gente che va di fretta.
Girare per le strade della periferia, che a differenza delle prime, sono deserte.
Il collega che guida, ti dice:
Ecco, arrivati a quest’ora, ci siamo solo e noi e “loro” a girare qui in città.
Già noi e “loro”, loro, coloro i quali non vorresti mai incontrare.
Guardi per questo serioso le rare auto che incroci.
Le studi, le osservi attentamente, cerchi di vedere chi vi è seduto alloro interno.
Sarà da fermare questa ?...
Ti domandi.
Ma no !, E’ solo una giovane famigliola che sicuramente starà ritirandosi, niente di anormale, e tiri dritto.
Improvvisa arriva la chiamata dalla centrale.
Portatevi subito in via Torino al civico 32, 4° piano.
Segnalata lite in appartamento.
Già cominciamo con la solita manfrina che la notte non manca mai.
Moglie e marito che litigano di brutto, i figli piccoletti in un angolo che guardano terrorizzati.
Lui ha un po’ bevuto, si sente dall’alito che emana.
E tu che ti devi improvvisare il buon samaritano, colui che porta la pace.
Ti siedi, li fai sedere, cerchi di calmarli, li fai sfogare per bene.
Lui alla fine smarina un po’ e si calma, non grida più.
Quando capisci che la crisi è risolta, ti alzi, li saluti e te ne vai.
Ma non c’è tempo.
Altra chiamata, “Segnalati giovani sospetti in via Mazzini angolo via Cavour, agire con la massima prudenza, potrebbero essere armati !”.
Mentre sei in marcia, tiri fuori la pistola e la tieni a portata di mano.
Ma fortunatamente non c’è ne di bisogno.
Sono solo dei ragazzini a zonzo, ti dicono che sono lì perché non hanno sonno.
Stranamente non hanno in tasca nulla, nemmeno una canna.
Quando li saluti prima di andartene, gli consigli bonariamente di tornarsene a casa.
Finalmente un po’ di calma.
Quando si fanno le quattro e mezza, la città sembra davvero un deserto di cemento e di asfalto.
Questo è l’orario buono per fare sosta al bar di Gino.
Un bel caffè accompagnato dalla focaccia calda, ti rimettono in forza.
Ti tornano ad aprirsi gli occhi.
Già gli occhi arrivati ad una certa ora, sebbene ti sforzi tanto a tenerli aperti, si abbassano quasi a rivendicare il sonno che non hanno potuto fare.
Finalmente si fanno le sei, un ora ancora, e poi si smonta…coraggio !
Anche questa notte è quasi finita.
E si, quanti ricordi ti tornano in mente guardano quelle luci, le luci della notte della città.
Ma adesso tutto questo tu non la farai mai più.
Ormai te ne sei andato in pensione !.
VOTATE!!!