Tema Libero

Nel blu

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view post Posted on 8/6/2010, 11:37     +1   -1
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Che bella sensazione! Mi sentivo leggera come una piuma e soprattutto stavo benissimo, quei dolori che mi toglievano il respiro e la voglia di vivere erano finalmente passati, la mia lotta era finita, avevo vinto. Guardai fuori dalla finestra e provai un’altra grande gioia, la primavera era arrivata; le nubi scure, dense che rendevano l’aria così cupa e triste erano sparite e il cielo era diventato di un azzurro splendente e pieno di promesse.
Avevo deciso, dovevo uscire, dovevo togliermi di dosso quell’odore di malaticcio di cui ero impregnata. Sarei andata a fare una bella passeggiata verso il mare, dovevo riappropriarmi dei miei sensi: dell’odorato che in quei giorni bui della malattia non funzionava più era in stand-by, tutte le cose che mi circondavano erano diventate incolori e insapori; della vista, dal momento che ero in un perenne stato di apatia che mi faceva tenere gli occhi chiusi, non c’era più nulla che mi interessasse vedere; del tatto volevo toccare acqua fresca di mare, conchiglie, sassolini bianchi e non fredde lenzuola umide e stropicciate. Prima di uscire mi guardai allo specchio ed ebbi una piacevole sorpresa, le mie gote erano rosate, la pelle liscia e gli occhi luminosi, non avevo bisogno di truccarmi, stavo bene così come ero e poi, avevo fretta di uscire.
Incontrai giù per le scale la signora delle pulizie che lavava i gradini in granito con foga, era di malumore, si vedeva benissimo che faceva quel lavoro malvolentieri e ce l’aveva con il mondo intero. La salutai, ma non mi degnò di uno sguardo, eppure cercai di mettere i piedi nelle parti dei gradini che erano già asciutti, proprio per evitare di lasciare impronte! Avevo sempre pensato che un saluto sincero e cordiale aiutasse le persone che si incontrano a vivere meglio, ma evidentemente signora Enza era l’eccezione che confermava la regola.
Abbandonai frettolosamente il mio quartiere e mi avviai verso il lungomare. Mi fermai ad ammirare lo spettacolo che avevo davanti e che mi sembrava di vedere per la prima volta; provavo delle sensazioni uniche e commoventi, il mare era di un azzurro splendente e a tratti brillava lanciando dei riverberi che colpivano i miei occhi e mi procuravano brividi di piacere. Se non fosse stato per quella linea chiara all’orizzonte si sarebbe potuto confondere il mare con il cielo avevano lo stesso identico colore, erano un tutt’uno di bellezza e armonia. Come mi sarebbe piaciuto saper dipingere per poter fermare su una tela quello che stavo ammirando e donare anche agli altri quelle sensazioni così uniche! Tempo fa avevo letto un libro sulla cromoterapia e sulle sue origini antichissime e ricordo che il mio colore preferito l’azzurro, era indicato per curare lo stress e l’insonnia, procurare sollievo alla vista e tranquillizzare: era vero, lo potevo constatare su me stessa!
Feci un bel respiro lungo e sentii finalmente quei profumi che avevo quasi dimenticato in quei lunghi mesi, le erbe aromatiche della macchia mediterranea miste al profumo di salmastro, salivano dal mio naso su,su fino al cervello e mi procuravano onde di benessere.
La costa era formata da due spiagge, una lunga e con della sabbia bianca e impalpabile che noi tutti chiamavamo “lontana”, con l’acqua bassissima per un lungo tratto di un colore celeste chiaro e l’altra più piccola, a forma di conca, usata dai pescatori e chiamata “delle barche”. Mi avviai verso quella lontana, e notai una mamma con il suo bambino intenti a costruire un castello di sabbia, mi avvicinai per vedere meglio e mi vennero in mente le costruzioni da me fatte negli anni dell’infanzia. Senza falsa modestia ero diventata molto brava; il segreto, che non tutti conoscevano, consisteva nel fatto che la sabbia doveva avere la giusta quantità d’acqua e poi doveva essere costipata molto bene in modo da eliminare tutta l’aria presente tra gli interstizi dei granelli. Mi venne in mente di suggerire loro quel piccolo segreto per rendere la costruzione più stabile ma erano così indaffarati e in tale sintonia che decisi di allontanarmi, non volevo essere inopportuna e disturbare quella sana creatività e complicità.
La mia meta era l’altra spiaggia, la mia preferita, lì solo si respirava la vera vita del mare, del lavoro quotidiano, della fatica. La sabbia era più granulosa, l’acqua era più alta e sembrava fatta apposta per poter dare riparo a tante imbarcazioni che parevano in attesa del buio per compiere ancora una volta il loro ruolo e accompagnare i loro padroni in un’altra nottata di duro lavoro.
Vidi un vecchio che tirava a riva la sua barca. Mi venne da sorridere, l’aveva chiamata “Nel mare”, pensai che non poteva trovare un nome migliore, quell’imbarcazione doveva essere stata a lungo in ammollo, era scrostata in più punti e aveva bisogno di una nuova riverniciata, ma aveva un certo non so che di poetico, mi ricordava alcune descrizioni del libro di Hemingway “Il vecchio e il mare”. Il pescatore aveva un viso rugoso e bruciato dal sole, le braccia ancora forti e muscolose si muovevano con movimenti veloci in gesti quotidiani che erano sempre gli stessi da anni. Il suo cane scodinzolava vicino a lui e correva avanti e indietro come un forsennato, felice di poter essere di nuovo sulla terra ferma, ecco che all’improvviso qualcosa lo colpì, si fermò, si mise ad annusare e iniziò a ringhiare; il padrone cercò di richiamarlo a sé e di calmarlo ma non riusciva a farsi obbedire e anzi la situazione peggiorava, ora, aveva la bava alla bocca, il pelo gli si era drizzato e abbaiava sempre più forte. All’improvviso prese a correre verso di me, più si avvicinava e più ringhiava, iniziai ad avere paura, io che avevo sempre avuto un ottimo rapporto con gli animali sarei stata morsa a sangue da un cane che apparentemente sembrava così inoffensivo! Cercai di trovare in me l’autocontrollo necessario per affrontare la situazione e mi fermai cercando il suo sguardo per dimostrargli che non avevo paura, allungai il braccio con la palma della mano rivolta verso l’alto per farmi annusare e in segno di amicizia ma non servì a nulla, mi girava intorno con gli occhi rossi, le vene del collo ingrossate e i denti scoperti. D’improvviso prese lo slancio, ormai ero perduta ma… accadde una cosa stranissima, vidi il suo muso che si chiudeva sul nulla, le sue fauci non afferravano la mia carne ma solo aria, ci riprovò con più rabbia di prima, ma con lo stesso risultato. Ero ancora più terrorizzata, avrei preferito sentire dolore, vedere il sangue uscire dalla ferita, cosa stava capitando? Lo vidi alle mie spalle che ululava come un lupo alla luna e che di corsa tornava con le orecchie attaccate alla testa, la coda tra le gambe e la schiena curva dal suo padrone che lo guardava sconcertato e inebetito.
Ero rimasta immobile, ammutolita, non avevo ancora ben afferrato ciò che era successo ma improvvisamente capii. Mi sembrava di rivivere una scena di “Ghost”, solo che adesso ero io la protagonista.
Ecco il perché del mio star così bene dopo tanto dolore, ero passata a miglior vita, e che fosse miglior vita era evidente! L’unico essere vivente che aveva percepito la mia presenza era il cane, per tutti gli altri ero invisibile, anzi non esistevo proprio.
Da quel momento mi sentii sempre più leggera e iniziai a librarmi nell’aria fresca e limpida di quel mattino da sogno, sempre più su; ora che ero diventata consapevole della mia dipartita, mi stavo liberando del fardello ormai inutile del mio corpo, mi abbandonavo a quella magnifica nuova sensazione e mi trasformavo velocemente in una piccola nuvoletta evanescente che veniva trasportata dal vento sempre più in alto nel blu infinito del cielo.


 
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_basura_
view post Posted on 8/6/2010, 12:40     +1   -1




Bella Giulia. Positiva, come te..
 
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view post Posted on 8/6/2010, 13:08     +1   -1
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Questo l'avevo scritto tempo fa. Mi era piaciuto molto il titolo. L'aveva proposto Oderico
 
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view post Posted on 9/6/2010, 09:39     +1   -1
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In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

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E' bello, semplice, chiaro.

Unico problema: avevo messo da parte un racconto con una trama analoga e non lo potrò più proporre, almeno qui.
Perché il tuo, Giulia, è molto migliore del mio...
 
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view post Posted on 9/6/2010, 11:08     +1   -1
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Noi troppo odiammo e sofferimmo: AMATE! La vita è bella e santo è l'avvenir (G.Carducci)

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Giulia non si smentisce mai. Bravissima sia a scrivere che a fare fotomontaggi.
(che faccio: lo ammetto di avere una profonda invidia?)
 
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view post Posted on 9/6/2010, 11:20     +1   -1
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Mi fate arrossire :tl_blush: :tl_blush: Oderico devi mandare il tuo racconto! Hai proposto il tema e devi pagare pegno :tl_denti1:

Le spiagge da me descritte esistono davvero! Si trovano a S. Lucia vicino a Siniscola.
Era un paesetto di pescatori ponzesi che affittavano una stanza a quelli della città.

Noi andavamo solo perchè il medico aveva detto a mia madre che avevamo necessità di mare e di sole. Allora era un enorme sacrificio sia dal punto di vista economico ma soprattutto logistico, infatti bisognava portarsi tutte le masserizie da casa compresi i materassi! :)
Per fortuna c'era un mio zio che aveva una moto carrozzella che ci portava tutto ciò che ci occorreva.

Il mangiare era ottimo. Mia madre cucinava spessissimo le aragoste perchè il pescatore quasi ce le regalava. Non ho mai più mangiato aragoste così saporite.

 
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view post Posted on 9/6/2010, 11:24     +1   -1
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A Siniscola ci sono stato: non posso dimenticare le bellissime vacanze passata a Budoni (pochi Km più a Nord) ormai sette anni fa...

Quanto al mio racconto sul blu, Giulia, ho qualche remora: sono in un periodo poco creativo riguardo allo scrivere e non vorrei trovarmi senza nulla da proporre al prossimo concorso di TL...
 
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view post Posted on 10/6/2010, 08:55     +1   -1
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In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr

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CITAZIONE (16giulia @ 9/6/2010, 12:20)
Mi fate arrossire :tl_blush: :tl_blush: Oderico devi mandare il tuo racconto! Hai proposto il tema e devi pagare pegno :tl_denti1:

Va bene, Giulia: mi arrendo.
Però non lprpongo quello sul tema del blu, ma il mio lavoro a cui ho accennato in precedenza.

#entry400736051
 
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deljla
view post Posted on 10/6/2010, 13:02     +1   -1




Giulia mi è piaciuto molto. La ricca parte descrittiva è superbamente svolta e il finale, decisamente a sorpresa, lascia un che di buono negli occhi. Strabrava come sempre :tl_kiss:
 
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marrana
view post Posted on 10/6/2010, 14:10     +1   -1




beh che ti devo dire Giulia....fai quasi invidiare la "posizione" della protagonista del racconto :rolleyes:
 
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view post Posted on 10/6/2010, 15:48     +1   -1
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Grazie ragazze! In effetti se la morte fosse così non mi dispiacerebbe andarmene (non subito però :tl_chic: )
 
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10 replies since 8/6/2010, 11:37   191 views
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