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RACCONTO: La moltitudine dei numeri nove, CODICE: aud****

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Team Tema Libero
view post Posted on 1/10/2010, 10:19     +1   -1




LA MOLTITUDINE DEI NUMERI NOVE



Tutte le sfumature della voce di Freddy Mercury (“If there's a God or any kind of justice under the sky”) mi sfilano dentro, mentre mi vesto davanti ad uno specchio freddo che non riesce ad animarsi dei miei gesti; scorticano, poi accarezzano l'anima. Indosso i miei jeans preferiti, il top con le spalline argentate e i sandali con la zeppa, sorprendendomi di avere ancora in essere sinapsi tanto frivole da dedicarsi a tale operazione.
Sono scesa dal letto figurandomi in frantumi, credendo di girare per casa raccattando pezzi, dopo le notti spese a girellare tra cucina e salone e sigarette spente a metà, come un’ombra in bilico sul crinale dell'adesso che divide quello che è stato da quello che sarà, e mi trovo invece singolarmente lucida, come all'estremità di un imbuto inevitabile, minaccioso ma non troppo.

Guido con movimenti sicuri e automatici, i pensieri sincronizzati sul ritmo del paesaggio che scorre aldilà dei finestrini: è la fine di maggio e la campagna espone tutti i colori tenuti nascosti per mesi; soprattutto i verdi, in decine di tonalità, vengono offerti spudoratamente alla luce che li fa sfavillare in uno scintillio che incolla cielo e terra con uno zip da cartone animato. Conosco bene questa strada e tutte le variabili che la incorniciano; rallento parecchio sul rettilineo decorato da altissimi ippocastani che si abbracciano in alto a formare una galleria naturale, prima di svoltare l'ultima curva (“I'm walking a fine line between hope and despair”).
La silhouette regolare del mio ex-paesone, scartata come un cioccolatino dalla carta verde, è interrotta dallo svettare della struttura sanitaria presso la quale mi sto recando, che le dà ritmo e un tocco di tristezza (almeno a me così sembra).

Parcheggio e, prima di scendere, fermo fisicamente la testa appoggiando la fronte sul volante: richiamo a me parabole di ragione, inaspettatamente confortata da quella sensazione di leggerezza, audace visto il momento, avvertita in lontananza fin dal risveglio. Sono pronta, metto la borsa a tracolla e apro lo sportello sbilanciandomi col busto leggermente a destra per permettere alle gambe di ruotare con maggior facilità. E' in quel preciso istante, nel tragitto tra la scocca dell'auto e l'asfalto, senza che io l'abbia propriamente deciso, che i miei piedi compiono l'antico rituale. In pochissimi secondi le punte e le caviglie, in sincronia cronometrica, disegnano quell'infantile ghirigoro propiziatorio nell'aria... era il '74, avevo 9 anni, calzini corti e sandali con i buchi, la stessa paura ghiacciata e la stessa impotenza mista a speranza, congelate nel tempo, di adesso. Allora stavo approdando in una città nuova, in una casa nuova, in una vita nuova; vibravo di incognite nello spartiacque di nessuno dove nessuno ero per nessuno (“Sometimes I get to feelin' I was back in the old days-long ago”).

M'incammino pensando al percorso tracciato nei muscoli da tutte le prime volte che facciamo qualcosa e alla loro memoria indelebile, mentre Freddy dall'auricolare non si stanca di camminarmi dentro (“Empty spaces-what are we waiting for”).

Sono l'ultima di una fila composta, e ho come la sensazione che tutte queste persone siano altrove con la testa, nessuna connessione tra noi a dimostrare il contrario. Avanzo lentamente e quando finalmente non ho più passi da compiere, la signorina allo sportello, fredda come un'autopsia, fa scivolare la busta col mio nome sul piano simil-legno sotto il vetro verticale (“what are we living for..”) che mi fa pensare ad una ghigliottina che potrebbe tranciarmi le dita. Tengo in mano un ossimoro autentico mentre torno sui miei passi; ghiaccio bollente, velluto pungente, silenzio stridente, squilibrio strutturato: uno sbilanciamento di pensieri previsto ma ugualmente fragoroso nella sua potenza. Adagio l’involucro sottile sul cruscotto e continuo a fissarlo: mi aspetto di vederci tutti, ma proprio tutti, i miei pensieri allineati sopra e invece, con uno scarto neanche tanto improvviso, quelli se ne tornano a gironzolare su quel gesto infantile. Mi risucchia l'idea dello scoprire quando, dopo quella prima volta, l'ho fatto ancora e a distanza di quanti anni una dall'altra.

Guido con Freddy a volume da codice penale mentre conto gli anni in un meta-ragionamento simil-geometrico a ritroso, cercando di orientarmi nei quarantacinque trascorsi finora. Il detonatore col potere di sbriciolarli tutti con un colpo secco giace, sempre intonso alla mia destra, nel suo bianco finto-sposa.
Ad aprire il varco dell’assurda teoria che mi occhieggia nella testa, la cattura con pesca a strascico dell’immagine di me davanti al Tribunale, lo stesso acido cloridrico a urticare le pareti gastriche, la stessa sensazione di stare trascorrendo gli ultimi minuti di una vita usurata (e usurpata), con davanti solo l’incognita di un se, lo stesso rituale mantrico ad autoincoraggiarmi. L’ultima volta: nove anni fa!

I ricordi a volte tracciano scie imperfette dentro di noi ma quella che seguo adesso è stravagantemente armonica: tornanti di nove anni ciascuno, perfettamente sincronizzati tra loro sullo stesso accordo che ha dello stupefacente pragmatismo teatrale. Rapida, scremo tutta la mia vita con la velocità di uno shuttle che buca l’atmosfera; tralascio buccia e nocciolo, mi concentro sugli spicchi, cinque pezzi di polpa collegati da un gesto antistaminico e pazzoide al quale comincio ad attribuire capacità metafisiche: aver agganciato al meglio, per me, di volta in volta, il blocco (da nove anni naturalmente) successivo (“is this the real life, is this just fantasy”?).

Contando i tornanti i conti tornano (cinque, uno ogni nove anni). Li ripercorro all’indietro, colgo senza fatica gli ultimi due: la curva a gomito dell’immane crollo finanziario che mi spinse fin quasi all’elemosina, a ventisette anni, e nove anni prima, nell’’83, l’incidente occorso alla persona a me più cara. Cinque cifre esatte dell’anima, quattro risoluzioni.

Affronto lenta l’ultima piega quasi innaturale della strada che torna su se stessa un po’ più in basso. E realizzo di crederci davvero. Apro la busta mentre un sorriso autonomo s’impadronisce dei lineamenti del mio volto prima ancora di leggere il referto.

L’ultimo giorno si disfa così, silenzioso. Solo il rumore delle lacrime di gioia a suggellare l’avvento del sesto primo (“got to be some good times ahead”).





VOTATE!!!
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Edited by Team Tema Libero - 1/10/2010, 15:02
 
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deljla
view post Posted on 15/10/2010, 23:45     +1   -1




Io, io, sono io!!! :tl_denti1:

Grazie a coloro che lo hanno letto e votato. A dom-orrow per qualche commento :tl_ciao:
 
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view post Posted on 16/10/2010, 08:12     +1   -1
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Questo era il mio racconto preferito! (Non me ne voglia Oderico)

Complimenti deljla :tl_fiori:
 
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view post Posted on 16/10/2010, 09:23     +1   -1
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Non te ne voglio, Giulia... anzi, volendo fare un paragone "illustre", questo racconto mi ha fatto pensare alle introspezioni inquiete e dettagliate di James Joyce.
Avete presente Dedalus?
 
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deljla
view post Posted on 16/10/2010, 13:53     +1   -1




CITAZIONE (16giulia @ 16/10/2010, 09:12)
Questo era il mio racconto preferito! (Non me ne voglia Oderico)

Complimenti deljla :tl_fiori:

Anche il mio :tl_roflt:

Grazie Giulia per i complimenti :tl_kiss: . Se non l'avessi scritto io mi sarei data almeno un 13, ma mi sembrava brutto e poco corretto ipervalutarmi, così mi sono mantenuta bassa.

CITAZIONE
probabilmente sarà il racconto vincitore

Emmegi, come vedi chi ha votato in maggioranza era d'accordo con te.... Certo però che hai dato una delle votazioni più basse di tutti i tempi! Il tuo è stato il primo commento; mi son detta: "'nnamo bene!!!!" :tl_roflt:
Comunque, lasciatelo dire, non conoscere nemmeno per sentito dire Freddie Mercury è grave!!! Ehehheheh! Comunque grazie per aver detto la tua :tl_kiss:



CITAZIONE
L'idea del brano di Freddy (Mercury) usato come filo conduttore del racconto non è male; ma saperne il titolo e, magari, aver messo un link per poterlo ascoltare avrebbe, secondo me, aiutato molto il tutto.
Vabbè... è un'idea che ho già usata io, ma non è vietato copiarla!

Ode, in realtà non si tratta di un solo brano, ma di stralci di pezzi dei Queen che tra l'altro ho inserito in un secondo momento. Li ascoltavo proprio mentre rileggevo il racconto prima di postarlo e casualmente alcune frasi piombavano a fagiolo sul punto che stavo riguardando; così, trovandolo una specie di segno del destino :tl_denti1: , ho pensato di infilarci le citazioni che mi sembravano più attinenti. Nella lettura si potevano benissimo omettere, era solo un di più...

CITAZIONE
l punto è che pur con una padronanza del linguaggio, a mio parere, eccellente, l'autore ha esagerato: la scrittura è eccessivamente pregna di esempi, di metafore, di paragoni che, alla lunga, stancano e rendono frammentaria e pesante la lettura.
Peccato, perché con un uso meno esasperato di certe ricercatezze avrebbe meritato, per me, il voto pieno.
Rimane comunque, a mio parere, il migliore dei tre.

Dei TRE???? :tl_roflt:

Sir intanto grazie per aver apprezzato, e poi credo tu abbia ragione: mi sono fatta prendere la mano dalla volontà di non proporre qualcosa di troppo banale, esagerando un pò. La trama era davvero semplice e dunque il mio ragionamento è stato quello di vestirla a festa per rendere le poche ore raccontate nello scritto quantomeno particolari dal punto di vista linguistico, o della forma se vuoi.
Secondo me due sono le cose che hanno il potere di rendere uno scritto un pò diverso da ciò che ci si aspetta da scrittori dilettantissimi come siamo noi: una trama davvero innovativa, ma credo sia difficilissimo crearla dal nulla, oppure un linguaggio non banale, che non dia l'idea del "già letto". Sarà che mi piace giocare molto con le parole ma mi è venuto naturale puntare su quest'aspetto :tl_ciao:


CITAZIONE
la storia è racchiusa nel titolo della canzone
"Se c'è un Dio o qualsiasi tipo di giustizia sotto il cielo" da per scontato che lasentenza sarebbe stata a suo favore

7re secondo me invece il finale non era per nulla scontato, tant'è che fino all'ultimo ero indecisa se rompere la serie dei numeri nove oppure no. Poteva benissimo essere che l'aver preso consapevolezza delle dinamiche fino ad allora occorse nella vita della protagonista costituisse di per sè un motivo di lacerazione delle dinamiche pregresse.
Comunque pure tu, tirchietta eh??? :tl_roflt:
Scherzo, grazie per aver letto e votato :tl_ciao:

CITAZIONE
Gusto personale: qui scado parecchio: non sono un estimatore di Freddie Mercury e nemmeno dei cantanti anglofoni in generale, e non mi piacciono di solito i brani di canzoni inseriti nel testo del racconto, in particolare se sono in inglese: do solo un 2

CITAZIONE
gusto 2 non conosco la canzone di cui si parla e non so l' inglese, capisco che è colpa mia, ma non mi ha coinvolta.

Daniele ed Espero, sui gusti di ciascuno non si discute, grazie anche a voi per aver detto la vostra!

Edited by deljla - 16/10/2010, 15:06
 
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emmegi
view post Posted on 16/10/2010, 13:55     +1   -1




CITAZIONE (deljla @ 16/10/2010, 14:32)
CITAZIONE
probabilmente sarà il racconto vincitore

Emmegi, come vedi chi ha votato in maggioranza era d'accordo con te.... Certo però che hai dato una delle votazioni più basse di tutti i tempi! Il tuo è stato il primo commento; mi son detta: "'nnamo bene!!!!" :tl_roflt:
Comunque, lasciatelo dire, non conoscere nemmeno per sentito dire Freddie Mercury è grave!!! Ehehheheh! Comunque grazie per aver detto la tua :tl_kiss:

Sai, Deljla, io mi sono diplomato prima della famosa (e nefasta) riforma della scuola del 1968 e sono rimasto alla valutazione di quei tempi quando un 7 era un signor voto!
Difatti ad Oderico, del cui racconto ho parlato bene, ho dato la media del 7...
Se aggiungi a ciò che da noi, nel ricco Nord est, non si largheggia in genere coi voti, capirai che la parte del "cattivo" mi si addice in pieno! :tl_denti1:
Se poi vogliamo fare "Todos caballeros"...

Concordo sulla gravità del fatto di non conoscere Freddie Mercury, ma è una mia costante: pensa che dei Beatles ne ho sentito parlare la prima volta dal prof. di matematica (ogni tanto ci faceva "educazione civica"...) in seconda superiore, il che è tutto dire! :tl_dunnoy:
Dici che debba cominciare a vedere il Festival di Sanremo, che non guardo dal 1964? :tl_denti1:
:tl_ciao: :tl_fiori:
 
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deljla
view post Posted on 16/10/2010, 14:03     +1   -1




CITAZIONE
pur avendo gradito l'idea di sfruttare la ricorrenza di determinate circostanze, secondo me è mancata la spiegazione / l'indicazione degli altri episodi o comunque una descrizione più dettagliata della cadenza numerica 3

La cadenza era dei 9: a partire dalla nascita ai 45 anni di età, ogni nove anni alla tizia del racconto è successo qualcosa di brutto che poi ha superato grazie anche al gesto mantrico :tl_denti1: In realtà ho pensato parecchio se inserire o meno dettagli riguardanti gli episodi che ho solamente accennato, e alla fine ho deciso che sarebbe venuto fuori una specie di romanzo, lunghissimo e forse stancante, optatando così per il dettaglio en passant. A meno che mi sia sfuggito qualcosa, da una lettura attenta del racconto le date ci sono tutte (9-18-27-36-45 anni). Piuttosto nessuno si è soffermato sulle modalità esatte riguardanti il gesto... Avevo pensato di descriverlo precisamente ma poi risultava ridicolo e così ho lasciato al lettore l'immaginazione dello stesso.

Grazie Chicca :tl_kiss:
 
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view post Posted on 16/10/2010, 14:06     +1   -1
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CITAZIONE (emmegi @ 16/10/2010, 14:55)
Dici che debba cominciare a vedere il Festival di Sanremo, che non guardo dal 1964?

Non mi pare il caso di lasciarsi andare a gesti tanto insani...
 
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deljla
view post Posted on 16/10/2010, 14:11     +1   -1




CITAZIONE (emmegi @ 16/10/2010, 14:55)
Dici che debba cominciare a vedere il Festival di Sanremo, che non guardo dal 1964?

Se l'avessi visto almeno nell''84 avresti saputo chi erano i Queen :tl_smilove:




Ah, Freddy è il Dio vestito di bianco con i baffi che canta :tl_wub2:
 
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SirLancillotto
view post Posted on 16/10/2010, 14:14     +1   -1




CITAZIONE (deljla @ 16/10/2010, 14:53)
Dei TRE???? :tl_roflt:

Ehm... probabilmente volevo scrivere degli altri tre.
Ad ogni modo ho pure scritto 2 volte Linguistica nei voti!!!


CITAZIONE
Sir intanto grazie per aver apprezzato, e poi credo tu abbia ragione: mi sono fatta prendere la mano dalla volontà di non proporre qualcosa di troppo banale, esagerando un pò. La trama era davvero semplice e dunque il mio ragionamento è stato quello di vestirla a festa per rendere le poche ore raccontate nello scritto quantomeno particolari dal punto di vista linguistico, o della forma se vuoi.
Secondo me due sono le cose che hanno il potere di rendere uno scritto un pò diverso da ciò che ci si aspetta da scrittori dilettantissimi come siamo noi: una trama davvero innovativa, ma credo sia difficilissimo crearla dal nulla, oppure un linguaggio non banale, che non dia l'idea del "già letto". Sarà che mi piace giocare molto con le parole ma mi è venuto naturale puntare su quest'aspetto :tl_ciao:

Concordo con la tua analisi su "noi" dilettanti ed infatti ho apprezzato moltissimo il tuo modo di scrivere, non per niente ho dato voto pieno alla linguistica, è l'esagerazione che ha rovinato, a mio parere, un racconto non affatto banale.
Bastava farsi trascinare appena un po di meno e sarebbe stato, IMHO, da 15 pieno!

CITAZIONE (emmegi @ 16/10/2010, 14:55)
Concordo sulla gravità del fatto di non conoscere Freddie Mercury, ma è una mia costante: pensa che dei Beatles ne ho sentito parlare la prima volta dal prof. di matematica (ogni tanto ci faceva "educazione civica"...) in seconda superiore, il che è tutto dire! :tl_dunnoy:
Dici che debba cominciare a vedere il Festival di Sanremo, che non guardo dal 1964? :tl_denti1:
:tl_ciao: :tl_fiori:

Freddy? Al festival di Sanremo???!?!?

ERESIAA!!!!!!!!!!!! :tl_roflt:
 
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deljla
view post Posted on 16/10/2010, 14:21     +1   -1




CITAZIONE (SirLancillotto @ 16/10/2010, 15:14)
Bastava farsi trascinare appena un po di meno e sarebbe stato, IMHO, da 15 pieno!

M'impegnerò in tal senso la prossima volta; grazie ancora tanto tanto :tl_kiss:


CITAZIONE
Freddy? Al festival di Sanremo???!?!?

ERESIAA!!!!!!!!!!!!

Come eresia :tl_boh: Ci andarono :tl_testa:
 
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SirLancillotto
view post Posted on 16/10/2010, 14:25     +1   -1




Si, ma come ospiti, quello non conta!
 
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espero
view post Posted on 16/10/2010, 15:41     +1   -1




vedo che siamo Daniele ed io quelli che lo hanno ' capito' meno.
Credo proprio sia un fatto generazionale.
 
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emmegi
view post Posted on 16/10/2010, 15:53     +1   -1




CITAZIONE (deljla @ 16/10/2010, 15:11)
Ah, Freddy è il Dio vestito di bianco con i baffi che canta :tl_wub2:

Ho visto: mi sembra un incrocio fra Michael Jackson e Domenico Modugno... :tl_closedeyes:

CITAZIONE (espero @ 16/10/2010, 16:41)
vedo che siamo Daniele ed io quelli che lo hanno ' capito' meno.
Credo proprio sia un fatto generazionale.

Mi era sembrato di non esser preso molto in considerazione... :tl_piange:
 
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SirLancillotto
view post Posted on 16/10/2010, 16:20     +1   -1




CITAZIONE (emmegi @ 16/10/2010, 16:53)
CITAZIONE (deljla @ 16/10/2010, 15:11)
Ah, Freddy è il Dio vestito di bianco con i baffi che canta :tl_wub2:

Ho visto: mi sembra un incrocio fra Michael Jackson e Domenico Modugno... :tl_closedeyes:

Deljla, dimmi quando e te lo banno a vita! :tl_denti1: :tl_denti1: :tl_denti1:
 
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19 replies since 1/10/2010, 10:19   355 views
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